Cap. 5

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MIKA'S POV
Sono passate minimo 5 ore dallo schianto dell'aereo e comincia a far notte, ma sopratutto, comincia a far più freddo, molto più freddo.
A: "Mika, ho freddo". Mi giro verso di lui e noto che ha le labbra violacee e sta sbattendo ripetutamente i denti.
M: "Lo so, anche io. Ma che ci posso fare? Qui non c'è riparo!"
Lui abbassa lo sguardo, continuando a tremare. Sospiro e mi avvicino a lui.
M: "Alzati". Gli dico.
Mi guarda, confuso, ma obbedisce.
M: "Vieni con me."
A: "Dove?"
M: "A cercare riparo, e magari a chiamare aiuto".
A: "Ma siamo su una montagna sperduta! Dove lo vai a trovare l'aiuto?"
M: "Noi iniziamo a cercare un riparo per la notte, non possiamo rimanere qui a congelare, poi domani mattina, ci mettiamo in cammino e cerchiamo un villaggio o un qualcosa".
Andy mi guarda preoccupato, insicuro, ma non spicca parola.
M: "Aspetta,"-gli dico- "proviamo a trovare del cibo".
A: "Cibo? E dove?"
M: "Andy, sugli aerei c'è sempre cibo, quello che portano le hostess sui carrelli. Da qualche parte saranno dovuti finire quei carrelli, no? Comincia a scavare".
Fa come gli dico e dopo aver scavato a lungo sotto la neve, riusciamo a recuperare delle buste di patatine e due bottigliette d'acqua. Ringrazio il cielo e ci avviamo.

ANDY'S POV
Mika sembra avere un coraggio incredibile. Io, invece, sono un fifone e voglio solamente tornare a casa.
Il cielo sta incominciando a oscurarsi e io sento sempre più freddo e sono stanco, in più sento un dolore atroce alla schiena.
A: "Michael, ti prego, fermati".
M: "Andy, ma non vedi che sta incominciando a far notte? Non abbiamo torce né niente che ci può far luce, dobbiamo cercare riparo prima che faccia buio."
A: "Ti prego, non mi sento bene".
A quel punto si ferma e mi guarda, preoccupato.
Mi accascio a terra, il dolore alla schiena è troppo forte.
Si fionda su di me e mi alza il viso.
M: "Andy, che hai? Per favore, parlami."
A: "La schiena, mi fa malissimo", gli rispondo con le lacrime agli occhi.
All'improvviso, mi prende in braccio e mi mette sulla sua schiena.
A: "Mika, no, sono pesante, e camminare nella neve con un peso sulla schiena è faticoso. Mettimi giù, ce la faccio da solo, o almeno ci provo".
M: "Non se ne parla. Aggrappati al mio collo e tieniti forte."
Faccio come mi dice e riprendiamo la nostra marcia.
Dopo un bel po' di cammino, noto una piccola grotta in lontananza.
A: "Mika! Laggiù! Vedi?" Gli urlo, indicandogli con la mano la grotta.
Mika accelera il passo, ma fa fatica.
A: "Senti, mettimi giù, adesso posso farcela a camminare da solo. Ma riposati, la grotta è lì, faccio da solo".
Mi mette giù e mi bacia la guancia.
Arriviamo, finalmente, alla grotta e io, esausto, mi lascio cadere a terra e mi addormento.
Poco dopo, sento un rumore, come se qualcuno russasse.
A: "Mika, non russare".
Esclamo, con la voce impastata dal sonno.
M: "...Andy, quello non ero io, in realtà pensavo fossi tu".
A: "Cosa? Mika, davvero non eri tu?"
M: "N-no, ero sveglio".
Forse non siamo soli in quella grotta, c'è anche qualcun altro.



Questo capitolo l'ho scritto mentre ero in montagna, quindi mi sono venute più idee.😂
Hmm, chi sarà mai questo "qualcun altro"?
Al prossimo capitolo!💕

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