Cap. 4

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MIKA'S POV
Fa freddo, tanto freddo. Ci siamo seduti a terra, sulla neve, bagnandoci i sederi.
Nessuno ha il coraggio di dire una sola parola, entrambi abbiamo lo sguardo basso.
Quanto vorrei abbracciarlo in questo momento, ma sono congelato e in più penso che mi sia slogato un braccio. Vorrei tanto chiamare i miei genitori e farci venire a prendere, ma non so dove si trovi il cellulare e poi, anche se ce l'avessi, non potrei dare loro indicazioni, visto che ci troviamo su una montagna sperduta.
Mentre sono perso nei miei pensieri, non mi accorgo che Andy mi fissa.
A: "Mika, mi hai sentito?"
M: "Scusa? Puoi ripetere?"
A: "Ho detto che mi dispiace."
M: "Per cosa?"
A: "Ma come per cosa? Non ti ricordi della nostra litigata? Di quando mi hai cacciato di casa?"
È sul punto di piangere, voglio tanto stringerlo a me, ma mi trattengo e mi mostro freddo e distaccato.
M: "Certo che mi ricordo." Gli rispondo.
Ed ecco che ebbi un flashback.
Era solo qualche mesetto fa, a Novembre. Ero appena tornato a casa, ed erano le 3 di notte. Sapevo che Andy sarebbe tornato dalla Grecia in tarda serata, ma ero stato invitato ad una festa quella sera, dunque gli scrissi un messaggio per comunicargli di non stare sveglio ad aspettarmi, perché sarei tornato tardi, e che l'avrei visto la mattina. Devo ammettere, che mi ero dato da fare nel bere quella sera; e infatti tornai a casa ubriaco. Mi aveva accompagnato Jim, il mio amico, ma aveva suonato il campanello, così da svegliare Andy. Quando Andy si presentò alla porta, mi fiondai tra le sue braccia, ridendo istericamente.
J: "Ha bevuto troppo, Andy, mettilo a letto". Gli disse Jim.
Andy mi aveva già avvisato, precedentemente, che odiava quando mi ubriacavo, e quindi dovevo andarci piano. Ma quella sera non pensai alle sue parole, e mi riempii di alcol. Andy era su tutte le furie quando mi vide così ubriaco fradicio.
A: "Ti avevo detto di non bere così tanto, Mika!"
M: "Ma che vuoi? Non ho bisogno di una seconda madre per dirmi ciò che devo fare."
A: "Mi sto solo prendendo cura di te, non voglio un alcolizzato in casa, e poi ricordi cosa hai fatto l'ultima volta che ti sei ubriacato?"
M: "Come potrei. Ho baciato Max, e allora?"
A: "Allora? Mika, ti sembra normale?"
M: "Se lo vuoi sapere, stasera non ho baciato lui."
A: "Meglio per te".
M: "Infatti ho baciato Sam."
Ricordo ancora che subito dopo aver pronunciato quella frase, scoppiai a ridere, mentre Andy sgranò gli occhi.
M: "Che c'è? Ti dà fastidio se bacio qualcun altro?"
A: "Mika, hai davvero baciato Sam?"
La sua voce era rotta dal pianto.
M: "Sì, ma non è proprio bravo a baciare" Risi, nuovamente, mentre un singhiozzo uscì dalla mia bocca.
A: "Spero solo che tu stia scherzando, oppure me ne vado..."
M: "Allora vattene, perché non sto affatto scherzando."
A: "Ah, allora è così. Bene, addio Mika".
E così, dopo neanche 10 minuti, se ne era già andato, mentre io caddi in un sonno profondo.
La mattina, mi ricordai di tutto e non potei non maledirmi per ciò che avevo combinato. Sam mi mandò un messaggio, chiedendomi di uscire. Lo mandai a quel paese, ovviamente in altre parole, e corsi a cercare Andy. Quando arrivai davanti casa sua, sua madre mi aprì e mi disse che Andy stava per partire per la Grecia.
Gli inviai messaggi su messaggi, gli telefonai ogni ora e lo tartassai di lettere, ma fu inutile, perché partì e non si fece più sentire.
Ero stato uno stupido a non avergli dato ascolto. E adesso l'avevo fatto fuggire. Per dimenticarmi, cominciai a scrivere canzoni e Jim pensò che sarebbe stata una buona idea se io avessi provato a farle sentire ad una casa discografica in America; perché, secondo lui, negli Stati Uniti, si aveva più possibilità di essere scelto da un produttore e magari diventare famoso.
E proprio su quell'aereo, ritrovai il mio Andy. E adesso eravamo seduti, al freddo, a guardarci negli occhi.
M: "Andy, sono io che ti devo chiedere scusa, non tu".
A: "No, e invece sono io quello che deve chiederti perdono. Sapevo che eri ubriaco, e non avresti mai baciato un altro se non per quello. Non l'avevi fatto apposta, e lo sapevo, ma in quel momento, la gelosia si era impossessata di me ed ero andato su tutte le furie. Scusami, Michael".
Lo guardo e gli sorrido.
M: "Anche io, scusa."
Non esito un secondo, e mi precipito sulle sue labbra. Dio quanto mi mancava il loro sapore.

ANDY'S POV
Non faccio in tempo neanche a rispondergli, che mi trovo a contatto con le sue labbra. Non sento più neanche il fastidio del freddo, perché quel bacio mi sta trasmettendo più calore di quanto possa trasmettermelo un fuoco. Lui è tutto ciò di cui ho bisogno. Non m'importa se saremmo costretti a rimanere intrappolati su questa montagna per anni e anni. Finché c'è lui con me, io sto bene. Assaporo ancora per un po' quel dolce bacio, poi ci stacchiamo e ci fissiamo negli occhi. Sorridiamo e ci abbracciamo.
Comincio a versare delle lacrime, e lui, allarmato, mi guarda preoccupato.
M: "Andy, cosa c'è che non va?"
A: "È solo che pensavo di averti perso, e la mia vita non aveva più un senso. Ma qualcosa ci ha portati a stare insieme di nuovo. Non so cosa, se il destino o altro, ma io ti amo e ti ho qui con me e non riesco più a ragionare".
Emette una leggera risata, per poi accarezzarmi la guancia.
M: "Mi sento l'uomo più fortunato della terra".


Per fortuna ce l'ho fatta a postare il quarto capitolo.
Comunque, ho già tante idee per questa storia, e vi avverto che ci sarà molta suspense, non odiatemi, ma io adoro lasciare le persone sulle spine.😂
Penso di postare il quinto capitolo o domani sera, oppure lunedì.
Ah e grazie a tutti voi che state leggendo questa storia! Siamo arrivati a più di 90 visualizzazioni! Grazie di cuore.❤️
Al prossimo capitolo.💕

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