Capitolo 7

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Krystal's pov

"Oh Lexie, non essere impulsiva come me, sai?"

Sono a casa da sola.

Mia madre è uscita non so dove.

Già da qualche giorno il pomeriggio, verso le sei, esce, giustificandosi di dover fare delle commissioni. Ma io posso crederci? Certo che no... Ancora meno se ritorna verso le due di notte canticchiando sommessamente e con un sorriso da pesce lesso sulla faccia.

Lo so perché, insospettita, ho aspettato il suo ritorno per cinque giorni di fila!
Ogni notte faceva più tardi e il suo sorriso si allargava sempre di più tanto che mi viene da chiederle se non le fanno male i muscoli facciali.

In più il suo sguardo... qualcosa che mi ricorda quelli delle foto dove lei e mio padre erano appena sposati, innocenti e felici.

Un altro uomo...? No, impossibile.

Me lo avrebbe detto, credo.

Mia madre si è sempre fatta carico di tutte le incombenze e non mi dispiace se si svaga un po', ma non voglio che il nostro equilibrio familiare venga spezzato per uno sconosciuto qualsiasi.

Non voglio e non posso permetterlo.

Comunque, di solito, sono i figli che escono senza dire nulla e fanno delle bravate, ma a me sembra che nella nostra famiglia le cose vadano al contrario.

Per di più, tocca a me occuparmi di mia sorella. Non che non mi piaccia, solo che vorrei avere più tempo libero da trascorrere con Pearl. O, magari, con... Gabriel?

Lo ammetto, mi intriga moltissimo e non passa giorno che non litighiamo.

È insopportabile, ma anche... Alt! Sto diventando una ragazza patetica che non fa altro che sognare il principe azzurro. Per lui esistono solo botte e vie e non relazioni serie. Per quel che so io non è andato a letto con nessuna in queste prime settimane. Ma è un po' presto per cantare vittoria.

Pearl non perde occasione per ribadirmi di stare attenta, e devo ammettere che mi irrita non poco.

So che si preoccupa per me, ma purtroppo devo ammettere che quando lo insulta è come se lo facesse a me. Mi potrete chiedere il perché o dire che sono fuori di testa, ma purtroppo è come se una parte di me ne risentisse.

"Sono proprio..." Non faccio in tempo a finire che suona il campanello. Prendo in braccio mia sorella e vado alla porta. Senza chiedere chi fosse, o vedere dallo spioncino, la apro. 100% di sicurezza, lo so, ma mi dimentico sempre di fare almeno una delle due cosa.

Durante tutto questo movimento, Lexie mi prende una ciocca di capelli e comincia a giocarci, causandomi non pochi problemi.

Infatti, non riesco a vedere chi sia, in quanto la mia vista è oscurata, e mi spavento un poco quando mi vengono in mente le storie di ragazze uccise accoltellate dai ladri o da stupratori.

Ma guarda un po' cosa va a pensare la mia testolina! Tempismo perfetto!

"Ciao!"

E lui che ci fa qui? Finalmente riesco a guardare in faccia la persona che ha suonato e rimango di sasso.

Gabriel.

Lo fisso e mi perdo nei suoi occhi.

Non so il motivo, ma ho una fissa.
Sono la prima cosa che mi colpiscono in una persona, anche perché grazie ad essi si possono percepire le emozioni e stati d'animo della persona in questione. A meno che non siano vuoti e inespressivi...

"Gabriel! Che ci fai tu qua?"

"Io? Ehm... si può dire che mi stavo annoiando e dato che sei l'unica ragazza alla quale posso avvicinarmi, sono venuto qui?"

"Posso accettarla come una risposta valida. Entra."

Lexie non mi stava rendendo le cose facili, facendo degli strani gorgoglii e piccoli urli.

Lo faccio sedere sul divano, mentre io con mia sorella ci mettiamo a terra, sul tappeto componibile.

Che vergogna! E ora cosa dovrei fare? Riesco solo a evitare il suo sguardo, poi ecco un lampo di genio.

"Vuoi qualcosa da bere?"

"Si, c'è della coca?"

"Certo, puoi badare a lei mentre vado a prenderla?" dico indicando la bimba.

"Nessun problema."

Mi dileguo in cucina sollevata.

Non va bene, mi sto sentendo le gote andare a fuoco.
Non è possibile! Nemmeno con George avevo queste reazioni spropositate!

Prendo due coca cola dal frigo e ritorno da dove sono venuta.
Mi blocco stupita quando vedo lui e Lexie che giocano. Lei ride, mentre Gabriel fa delle faccio strane. Sorrido anch'io ed entro nella stanza.

"Scusa se ci ho messo molto. Vedo che mia sorella ha buoni gusti in fatto di maschi."

Oh, merda! L'ho detto davvero?

Lui mi sta guardando come fossi una sorta di ufo in forma umana. Io riprendo il mio colorito rossastro e mi copro la faccia guardando in basso. Lui mi prende per il mento e mi costringe a guardarlo direttamente negli occhi.

"Kry..." Come fa a sapere il mio nome? Non ricordo di averglielo detto...

Ma non mi interessa, ora so solo che siamo a due centimetri di distanza e che io fra poco mi sciolgo nelle sue braccia.

***

Aww! Quanto vorrei essere al posto di Krystal! E voi?
Alessia

Un'intrigante scommessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora