17. Cronache della coppia Cooper

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Uscii dall'auto e mi avviai verso la porta di casa Wolowitz, stringendo la mano del mio fidanzato, Sheldon Lee Cooper. Lui mi fece un sorriso un po' tirato, stanco forse dalla giornata movimentata che avevamo avuto.

Leonard ci odiava, ma dopo il suo perfido progetto, non mi importava. L'esito del test di gravidanza, o meglio di tutti e tre, era stato negativo. Avrei chiamato Leonard, ma sapevo che non mi avrebbe risposto, quindi glielo avrei rivelato alla cena a cui Bernadette ci aveva invitato all'ultimo momento.

«Sei sicuro di voler portare tu il vino?» chiesi prima di bussare alla porta, lasciandogli a malincuore la mano.

«Certo, con il tuo problemino con l'alcool potresti aprirlo mentre Howard arriva alla porta,» costatò, facendomi alzare gli occhi al cielo. Bussai, ma rivolsi la mia attenzione a Sheldon e alle sue labbra morbide. Afferrai con entrambe le mani la sua giacca e lo tirai contro di me. Mi alzai sulle punte (era sempre bassa a suo cospetto, pure con 7 cm di tacco) e finalmente sentii la sua bocca sulla mia.

«Ero troppo impegnata a volerti baciare per accorgermi del vino,» sussurrai, staccandomi appena. Mi accorsi del suo sorriso, lo stesso che mi aveva tranquillizzata dopo aver litigato con il mio, ormai da 5 ore, ex. Premetti le mie labbra sulle sue dolcemente. «Stasera dormi con me?» gli domandai, oscillando contro il suo corpo.

«Bernie, corri, stanno succedendo cose strane qui!»

Io e Sheldon ci girammo di scatto per fissare Howard, che aveva urlato e che ci stava osservando a bocca aperta sull'uscio.

«Perché ci guardi così?» domandò Sheldon senza staccarsi da me.

«Ragazzi, vi stavate baciando,» sussurrò, controllando che nessuno lo potesse sentire. Bernadette lo raggiunse, comparendo alle sue spalle.

«Penny, Sheldon ciao. Leon...» si interruppe nel costatare che eravamo ancora stretti.

«Vi abbiamo portato il vino,» dissi, allungando il sacchetto e strappandolo dalla mano del mio amore.

«E credo che ci avete portato anche qualcos'altro, no?» replicò Howard, prendendo la bottiglia e guadagnandosi un'occhiata perplessa dalla moglie.

«Sì, io e Sheldon stiamo insieme,» annunciai tutto d'un fiato. Era reale e non solo nella mia testa.

«Lo vediamo,» mormorò Bernadette, passando un braccio intorno alla vita di Howard. «Siete insieme qui.»

«Io e Penny abbiamo alterato lo stato della nostra amicizia, intraprendendo di fatto una relazione di tipo amoroso,» spiegò Sheldon, allontanandosi dal mio corpo, ma cercando con la sua mano la mia. Gliela strinsi, facendolo girare verso di me e gli depositai un piccolo bacio sulla punta del naso.

«E io che pensavo che la mia gravidanza fosse la notizia del secolo!»

«Sei incinta?!?» urlai, spalancando gli occhi. Ecco perché aveva così insistito per la cena. Oddio.

«Lo annunceremo stasera e visto che siete i primi, spero per voi che manteniate il segreto per il resto della serata.»

Sheldon si passò le dita sulle labbra a mimare il segno di una cerniera che veniva sigillata e io lo imitai. Lui sorrise nell'accorgersene.

«Il rigido dottor Cooper che prova amore per un'altra persona. Il mondo non finirà mai di sorprendermi!» esclamò il padrone di casa, facendosi da parte e lasciandoci accomodare in salotto.

Lasciati da soli in attesa degli altri, io e Sheldon restammo all'impiedi, guardandoci attorno per confrontare i cambiamenti che avevano apportato in quell'area della casa. Sapevo che avessero iniziato i lavori, ma non pensavo che avessero deciso di cambiare così radicalmente lo stile precedente.

All'improvviso sentii il corpo di Sheldon premersi contro la mia schiena. Mi abbracciò da dietro, posando timidamente le mani sulla mia vita. Il vestito color petrolio si stropicciò sotto al suo tocco, allargando la sua già profonda scollatura. Che l'avesse fatto apposta per avere una visuale migliore?

Un brivido di eccitazione mi scosse.

Sheldon Cooper che aveva pensieri impuri era così stimolante.

«Stasera dormi con me?» gli domandai, sentendolo contro di me. Non mi stava baciando o altro, ma l'attrazione tra di noi era talmente tanta da sentirmi scossa pure stando ferma.

«Non lo so, non mi sento pronto a...»

«... A?»

Mi girò verso di lui e dovetti deglutire alla vista dei suoi occhi tristi.

«Non voglio ancora avere un coito, ti desidero, ma non mi sento a mio agio a fare... quello,» spiegò alla fine, lasciando cadere lungo i fianchi le sue mani.

«Eri pronto sul divano però,» gli feci notare, agitando la spalla e il braccio per separarmi, anzi allontanarmi, da lui. «Sheldon, io ti amo, cosa credi? Che se non lo facciamo stasera, io vado in cerca di un altro uomo?» borbottai, lasciando cadere la borsa sul divano e muovendomi verso la porta d'ingresso.

«Ferma, ti prego,» disse, quando stavo per abbassare la maniglia. «Scusami, mi sono espresso male. Io ti desidero, ma mi vergogno del mio corpo.»

«Sheldon, non hai nulla da verg...»

Mi interruppe, alzando una mano. «Fammi finire, ti prego. Mi è difficile accettare il modo in cui il mio corpo reagisce a contatto con te. Provo sempre il desiderio di sfiorarti o di baciarti. Sai di buono, come i biscotti della mia nonnina, ma anche di amore. Non so come affrontare questo. Con Amy lei mi guidava, mi riprogrammava per i suoi obbiettivi. Tu invece sei stata solo te stessa.» Sheldon si fermò per prendere fiato e io mi asciugai una lacrima.

«Oh, Sheldon...» mormorai, abbracciandolo. Lui mi passò una mano tra i capelli e io alzai lo sguardo in cerca dei suoi occhi. Lui mi strinse di più tanto da farmi avvertire la sua erezione contro la pancia.

«No, non ora,» commentò tra sé, mettendo fine al nostro momento.

«Sheldon, tranquillo. È normale e a me può fare solo piacere sapere che sono "speciale" per te,» costatai, sorridendo. Avevo solo voglia di stare con lui e di aiutarlo a superare la sua paura. Sheldon mi baciò la fronte per poi staccarsi spaventato dal suono del campanello.

«Vado io, comodi,» ci informò Howard, correndo verso la porta. Io e Sheldon ci sedemmo vicini sul divano.

«Buonasera,» salutò Raj, reggendo una scatola rosa di pasticceria. «Leonard ed Amy sono con Bernadette?»

Io guardai Sheldon che si girò verso di me in quello stesso istante.

«Ancora devono arrivare,» motivò Howard, lanciandoci un'occhiata loquace.

«No, io e Penny siamo venuti insieme,» illustrò Sheldon, prendendomi la mano. «Penny e io ci siamo fidanzati,» continuò.

«Divertente,» replicò Raj, ridendo e cedendo la scatola al padrone di casa. Si accomodò sulla poltrona alla nostra sinistra. «Verranno dopo i ragazzi?»

«Non lo sappiamo, non parliamo con loro,» dissi, spostando la mano da quella di Sheldon alla sua spalla. Lui col braccio destro mi circondò la vita. «Raj, io e Sheldon stiamo insieme. Ho lasciato Leonard perché aveva cercato di incastrarmi e poi io non l'amavo più.»

Il suo sguardo si posò a turno su di me e su Sheldon.

«Ho bisogno di un bicchiere di vino, anzi di un barbon... per tutte le vacche dell'India, non so se riuscirò a reggere questa cosa!» mormorò, sventolandosi con una mano appena capì che fossimo seri.

Io sorrisi al mio fidanzato che mi fissò felice di avermi al suo fianco.

«Leonard reagirà bene?» domandò, facendomi bloccare dal mio tentativo di accarezzarlo.

«Ha reagito bene quando ci siamo baciati sul pianerottolo,» gli risposi, accorgendomi degli occhi scuri di Raj fissi su di noi. Corrucciai la fronte. «Sì, Raj?»

«Scusate, ma stavo... wow, ragazzi, c'è così tanta chimica tra voi due. Chissà perché non ce ne siamo resi conto prima!» esordì, poggiando i gomiti sulle ginocchia, curvato in avanti per non perdersi un singolo nostro movimento.

«Perché solo ora eravamo pronti ad accorgercene,» rispose Sheldon, attirandomi a sé.

L'impossibile diventa possibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora