Non lasciarmi

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Il ragazzo del Distretto 1 è sopra di me e mi blocca le spalle con le ginocchia, facendomi un male atroce alla destra
- Era da tanto che aspettavo questo momento, sai? - mi dice con un ghigno.
Stavo per dirgli "anche io, sai?" e puntargli il coltello in un occhio, ma capisce le mie intenzioni e mi afferra il polso, scaraventando la mia arma tre metri dietro di me.
Sbarro gli occhi pieni di panico e ansimo pesantemente: ecco, il capolinea.
Gli sferro un pugno sulla guancia,
lo afferro per il collo e lo sbatti su un albero lì vicino.
Corro a recuperare il mio coltello e mi lanciò contro il mio aggressore.
Mi tira un calcio in pancia e mi abbasso, coprendomi il ventre con le braccia.
Mi comincia a tirare calci dappertutto, sulla testa, sulle spalle, sulle gambe.
Gli afferro la caviglia e la giro finché non sento un "crack". Il ragazzo grida e si tiene la caviglia con entrambe le mani.
Colgo l'attimo, impugno il coltello e glielo affondo nel petto, proprio sul cuore.
Nell'esatto momento in cui il ragazzo si accascia a terra, un sibilo giunge al mio orecchio e un qualcosa di freddo mi si conficca nel collo.
D'un tratto mi irrigidisco e vado a terra. Uno strano calore mi pervade il corpo e sento un colpetto interno alla testa. Trovo sempre più difficoltà a respirare e i battiti del mio cuore si fanno più profondi e lenti.
Giro faticosamente la testa e vedo Katri che si porta le mani alla bocca e con le lacrime agli occhi. Getta a terra arco e a faretra e si inginocchia accanto a me.
Sono immersa in una pozza di sangue scuro e appiccicoso: tra poco morirò.
Guardo Katri con le lacrime agli occhi e gli stringo più forte che posso la mano
- Ti prego... Non... Non... Lasciarmi... -
Scuote la testa bionda e soffoca un singhiozzo - No, non ti lascerò - sorrido debolmente e guardo il cielo: almeno morirò con qualcuno che amo accanto
- Non avrei dovuto... Volevo uccidere lui... Scusa... - le lacrime le rigano il viso. Anche se so che non bastano le scuse per guarirmi, sorrido - no... No, non... Preoccuparti... Va tutto bene... Sto... Bene... -
La vista si fa più sfocata e il cuore più lento. Mi rilasso e faccio lentamente i miei ultimi respiri.
Mormoro delle parole che non capisco e un lampo bianco mi investe.
L'ultima cosa che sento è un colpo di
cannone.

Vedo nero per alcuni minuti e ancora una volta una luce bianca mi inghiotte.

Sono distesa  su un grande prato, con un vestito bianco che non mi ricordo di aver mai messo.
Apro gli occhi e vedo una mano tesa verso di me. L'afferro e mi tiro su.
Guardo i suoi occhi nocciola, le sue lentiggini e il suo ciuffo rosso: l'ho ritrovato. Di nuovo.
Gli butto le braccia al collo  le mi stringe a sé.

Ora so cosa avevo mormorato: "Adam, sto arrivando".

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