Capitolo 1

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Questo puzzle che ho scritto per voi è l'unione delle tessere della mia vita, e vi posso assicurare che prima di viverla in pieno, io i puzzle li odiavo.

Li ritengo noiosi ed inutili e poi perdi sempre le tessere, Visto che il massimo della mia pazienza é minimo, i miei puzzle finivano sempre nel bidone dell' immondizia.

Mai avrei creduto di fare di me stesso un puzzle, ma alla fine vi renderete conto che siamo tutti piccole tessere.

È bastato un piccolo particolare per cambiare la mia vita da un giorno all' altro, ma di certo non vi racconterò dei pallosissimi sedici anni che lo precedono.
Io sono Alessandro, sono nato a Roma esattamente diciassette anni fa'.

Ho sempre vissuto nella stessa casa, tutto uguale per sedici anni, la mia famiglia è composta da me, mia mamma e mio papà, che non fanno altro che litigare, ma per non lasciarsi trovarono la scusa che io ne sarei rimasto profondamente turbato senza capire che questo concetto era chiaro solo a loro, avrei preferito che si lasciassero subito.

Mi "consolo" con i miei amici ovvero Miki e Diana(Dany).
Io e Dany ci conosciamo da sempre, abbiamo fatto tutte le scuole insieme e da quando ci conosciamo sono follemente e perdutamente innamorato di lei.

Quando alle medie incontrammo Miki, formammo un trio spettacolare, e finalmente avevo qualcuno con cui confidiarmi, con cui parlare di quella ragazza che da quando era bambina mi fece innamorare, ma non feci in tempo che lui mi disse la stessa cosa, e per aggiungere dolore anche Dany mi disse che era innamorata di lui.

Quando si fidanzarono, rimasi per un paio di giorni in camera mia, mi serviva del tempo per metabolizare il fatto che il mio migliore amico fosse fidanzato con la ragazza amavo.

Costrinsi me stesso ad essere felice per loro.

Ormai son passati tanti anni e sono diventato bravissimo a indossare questa maschera che per me ė diventata un abitudine, come tutti i giorni della mia vita: casa, scuola, casa, famiglia, amici, casa ogni cazzo di giorno.

Ma l'evento che cambiò la mia vita, è accaduto esattamente due giorni dopo il litigio di Miki e Dany.

Cominció tutto un mercoledi,erano le sei del mattino e la mia sveglia suonava interrottamente, finché non la lanciai sulla sedia e mi alzai, tanto mi aveva interrotto il sonno.

Guardai il telefono e notai di non aver ricevuto nessun buongiorno.
Era strano, perché di solito erano Miki e Dany a svegliarmi prima della sveglia, andai in cucina presi una brioche e con la camminata da zombie ripresi il mio telefono, presi l'iniziativa di mandare il buongiorno a entrambi e chiesi ad Dany se ci saremmo incontrati alla fermata del bus.
Quando notai che le due spunte di WhatsApp diventarono blu e lei non rispose, lanciai il telefono sul letto e mi andai a preparare.

Al solito orario arrivai alla fermata ma lei non c'era.

Quando arrivai a scuola entrai senza aspettarli all' ingresso, ero incazzato perché nessuno dei due si fosse fatto vivo.

Quando Dany arrivò in classe Miki non c'era, e lei aveva tutti i capelli davanti al viso, come per non mostrarmi lo sguardo, solo dopo due ore, mentre si legava i capelli, notai che aveva il trucco colato e mi lanciò un occhiataccia.

Alla fine delle lezioni lei uscì di corsa e io la rincorsi, le afferrai una spalla ma lei si girò e mi diede uno schiaffo urlandomi :"fatti una vita, ladro"

PUZZLEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora