Quelle parole mi fecero capire che forse davvero tra me e Dany c'era un qualcosa tra l'amicizia e l'amore e che forse ci dovevamo arrendere a quella situazione decisamente bizzarra. Alessandro notò il mio stato da pensatore e per distrarmi mi disse:
-"hei prendimi la scatola dal comodino, il mio debito non è ancora ripagato".Così senza dir nessuna parola presi la scatola e la rovesciai sul suo letto, mi sedetti e lui mi disse : -"iniziamo!" Ma io ero troppo impegnato a cercare sulle mie labbra il sapore di quel bacio, quell'angolo d'infinito dove solo l'amore sa la bellezza di quei fuochi d'artificio, quando, uno schiaffo in faccia mi riportò in quella stanza d'ospedale, si, il nonnetto aveva ancora abbastanza forza, ma sapevo di essere in torto e le uniche cose che riuscii a dire furono: •" non volevo essere scortese solo che io i puzzle li odio, non li sopporto proprio".
Lui fece un ghigno e mi disse:
-" io ho la certezza che tu non sei mai riuscito a finirne uno"
Ed in effetti non aveva poi così tanto torto.
Non ebbi il coraggio di rispondere così lui continuò interrogandomi:
-" sai cos'è un puzzle? Un insieme di tessere e sai cos'è un insieme? Un unione di più piccoli insiemi che si riducono fino all'infinito"
Mi faceva delle domande senza permettermi di dar risposta, così rimasi ad ascoltare:
-" pensaci, tutto è un puzzle, tutto ciò che ci circonda lo è ed anche noi stessi lo siamo, sia in modo anatomico con tutte le nostre membra ma soprattutto con i nostri sentimenti e le nostre emozioni che ci contraddistinguono formando il nostro carattere, lo só, può risultare molto complicato ma tu riflettici.
Ad esempio, il tempo è il puzzle con più tessere e quindi il più complicato, ma l'essere spavaldo dell'uomo aggiunge una tessera ogni singolo secondo. Non c'è nulla in questo fottuttissimo universo che sia un singolo. Buffo no!"
Poi mi disse:-" dimmi un oggetto, uno qualunque"
Cosi senza molte idee gli dissi "libro" ma non mi fece finire la parola che disse subito:-"libro, capitoli, pagine, frasi, parole, lettere e punteggiatura.
Quando, cambiò espressione e tono di voce, passò da pazzo scalmanato a pazzo un pó piú serio e ricominciò dicendo:
-" ma il puzzle più importante lo puoi comporre solo tu, la tua vita non la possono vivere gli altri però tu puoi vivere la tua vita per gli altri, senza dimenticare tè stesso, tu sei una parte molto importante del tuo puzzle"
Così lui con le mani si radunò tutte le tessere vicino alle gambe e cominciò ad unirle dicendomi :
-" vedi, come in ogni puzzle ci sono tessere facili e molte più difficili, le più facili sono i contorni ovvero le cose che credi più ovvie, ma senza di loro non avresti uno schema per arrivare al centro, dove man mano le cose saranno più difficili, sarà più complicato mettere al posto giusto le tessere centrali ovvero la famiglia, l'amicizia e l'amore, li avrai la tentazione di mollare tutto ma non puoi farlo, butteresti via la tua vita, capito! Me lo devi promettere, il tuo puzzle lo devi finire .
Alessandro tu oggi hai posato per la prima volta le tessere del tuo puzzle, della tua vita, tu ti ricorderai questo giorno come il tuo compleanno, perché Ale oggi sei nato per davvero.Ciao ragazzi sono newsparksj spero che questo capitolo vi sia piaciuto se si lasciate una stellina e vi prego di lasciare un commento con un voto da 0 a 10
Grazie mille pace
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PUZZLE
Teen FictionSai... tutto é un puzzle, si proprio così, prova a pensare a degli esempi, come un libro, che é un insieme di lettere che noi uniamo formamdo delle piccole tessere,che completano un libro ma ognuno di noi interpreta le stesse tessere in modi diversi...