Pian piano mi risvegliai da quell'universo buio che cominciava a riempirsi di stelle e quando le mie palpebre decisero di aprirsi capii dal dolore alla spalla e dal diverso ambiente di essere in ospedale.
Riuscii a sedermi delicatamente, mi guardai e vidi delle bende sulla spalla, un ago nel braccio e la mascherina dell'ossigeno. pensai " cosa ci faccio in ospedale" .
Così mi levai la mascherina e cercai di alzarmi ma il dolore mi fece risedere in un nanosecondo.Vicino alla porta vidi un ragazzo che era poggiato di spalle al muro, così esclamai "Miki?", sì, era proprio lui, alzò la testa e venne correndo verso di me si sedette vicino a me e mi chiese:
-"oddio, come stai?"
•"io bene, ma perché sono in ospedale? "
-"Hai avuto un incidente credo, i medici non mi vogliono dire niente e i tuoi non li ho proprio visti".
Pensai "saranno impegnati a litigare".
Quando entrò un'infermiera per dare le medicine al mio compagno di stanza, un uomo sull'ottantina di anni, mi vide sveglio e mi disse "buongiorno" .
Lasciò le medicina al vecchietto e andò a chiamare il dottore che quando arrivò,mandò via Miki sussurrandogli un qualcosa nell'orecchio, lui si alzò, mi guardo e se ne andò.Il dottore mi visitò senza parlarmi e poi si presentò dicendomi:
-" ciao, sono il dottor Maggi, come ti senti?"
•"Mi dice cosa mi è successo?"
-"mhh, carattere aggressivo, non mi hai neanche risposto alla domanda"
•" già, adesso mi dice cosa mi è successo?"
-" volevo dirtelo nel modo più delicato poss...."lo interruppi a metà della frase dicendogli:
•" non c'è bisogno"
-" ok, sei stato sparato".
La mia perplessità vagava tra mille domande ma la sola che mi veniva in mente era:" perché?".
Si, gli posi la più insensata delle domande, che cazzo ne poteva sapere il dottor sensibilità, ma pensai che se una persona dovesse sparare ad un altra almeno dovrebbe avere delle motivazioni valide.Prima che il dottore potesse rispondere, il mio compagno di stanza disse:
-" perdonami, è colpa mia"
• "mica mi ha sparato lei?"
-" no, ma quel proiettile era diretto a me.
Il dottore intervenne dicendo: non è il caso, adesso smettetela.
dottor simpatia diventò d'un tratto Dottor male.Non so perché, ma la rabbia insensata che avevo per quell'uomo mi annebbiò la vista, mi sfilai la flebo,mi alzai dal letto spingendo via il dottore. Con il dolore alla spalla e la rabbia di quel momento riuscii ad arrivare alla porta e quando Miki, che aspettava di fuori ,mi vide e disse:
-" ma dove vai?"
incazzato gli risposi:
•"a fanculo a mantenerti il posto".Lui rimase in silenzio ed io lo ignorai, continuai ad andare nei corridoi di quell'ospedale senza meta, ma continuavo a camminare avevo bisogno di aria, di scappare via, di capire quello che era successo negli ultimi giorni.
Il casino che aveva in testa mi spingeva la pazzia ed a un certo punto mi fermai ,così, di scatto mi girai per tornare in camera e andando incontrai il dottore che urlando mi cercava.Arrivato in camera il dottore continuava a farmi la predica ma quando mi rimise la flebo al braccio mi tirai le coperte e mi girai dall'altro lato per dormire, per pensare, piangere.
Non volevo tanto, volevo solo essere su un altro pianeta.
Ciao ragazzi sono newsparksj e volevo ringraziarvi per i voti, volevo chiedervi di lasciare un commento positivo o negativo che serva per imparare dagli errori e per monitorare l'andamento di questa storia.
Pace newsparksj
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PUZZLE
Teen FictionSai... tutto é un puzzle, si proprio così, prova a pensare a degli esempi, come un libro, che é un insieme di lettere che noi uniamo formamdo delle piccole tessere,che completano un libro ma ognuno di noi interpreta le stesse tessere in modi diversi...