Prologo

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Aprii gli occhi stropicciandoli. Restai accecata da una luce. Mi guardai attorno e vidi che non mi trovavo nella mia stanza, ma in una camera bianca e triste. Vidi affianco a me una macchina che controllava il mio battito cardiaco e un ragazzo seduto su una sedia accanto a me.
Sentii dirmi:"Hey ciao."
Indentificai subito quella voce, era Luck, il mio migliore amico.
Gli risposi:"Ciao, perché sono in ospedale? E da quanto tempo?"
Mi si avvicinò e mi rispose dolcemente:"Alla festa di Veronica hai bevuto molto e sei andata in coma etilico. Sei qui da tre settimane."
Alle sue parole sgranai gli occhi e dissi:"E mia mamma e mio papà cos'hanno detto? Dove sono?"
Mi rispose dicendo:"Si sono arrabbiati con me pensando fossi stato io, ma li ho spiegato tutto. Sono appena andati via. Ora vado a chiamare un dottore che ti controlli." disse uscendo dalla stanza.
Dopo vari controlli tornai a casa. Quando vidi i miei genitori li corsi incontro abbracciandoli ricevendo una reazione diversa da quella che mi aspettavo... Erano seri e mia madre lanció un'occhiataccia a mio padre, il quale si voltó verso di me e disse:"Sono, cioè, siamo felici che ti sia ripresa ma ora prepara i bagagli: partiamo per Malibu." disse tutto d'un fiato.
Risi pensando fosse una falsa invece i miei erano seri. Iniziai ad urlare:"Perché? Io non voglio. Non voglio andare via da qui. Ci sono cresciuta, non potete distruggere tutto ora!" Mia madre rispose:"Amore, calmati, abbiamo deciso così. Sei cambiata: hai iniziato a fumare, a bere e a drogarti. Vogliamo portarti via da qui per avere una vita migliore, e ora fila a preparare i bagagli."
Scoppiai in lacrime, ma capii che tanto sarei andata via lo stesso. I miei non avrebbero mai cambiato idea. Preparati i bagagli scesi in lacrime. Mio fratello Aaron mi venne incontro e mi abbracciò, ricambiai. Informai tutti i miei amici, e dopo meno di 10 minuti erano lì fuori in lacrime. Dopo averli abbracciati e salutati salii sulla Doblo grigia. Avevo chiesto ai miei di andare in macchina al posto di andare via in aereo, perché l'ho sempre odiato dopo l'accaduto di 3 anni fa a mia zia. Salutai per l'ultima volta Manchester. Mi aspettavano 18 ore di viaggio. Iniziai a dormire riavvolgendo i miei vecchi ricordi.

Non mi dimenticareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora