CAPITOLO 12

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Preparo di fretta lo zaino di scuola, e dopo averlo fatto corro giù in cucina.
Non c'è nessuno, mi ero dimenticata che i mei fossero via, e Aaron è già parto, prendo uno yogurt dal frigo e lo mangio di fretta.
Appena fuori dalla porta, intravedo la macchina di Kevin, quando capirà che non sono più una bambina?
«Cosa ci fai qui? Lo capisci che sono matura, non ho bisogno del tuo aiuto!» dico scherzando
«Invece sì!»ribadisce
«È perché mai?» chiedo perplessa.
«Ti sei dimenticata di vestirti, sei in pigiama.»
Che vergogna, corro in camera mia e mi vesto, questo giorno è iniziato col piede sbagliato.
Torno giù e inciampo sullo zaino, me le faccio tutte di sedere, per poi all'ultimo gradino piantati la faccia, ho malissimo, al diavolo, cerco di tirarmi su con tutte le forze, esco per vedere se c'è Kevin, ma nulla.
Dopo aver fatto tutta la strada a piedi, ed essere entrata in classe in ritardo, mi siedo al mio posto, tutti mi guardano male.
«Cosa ti sei fatta?» mi domanda Cameron appena suona la campanella
«Perché?»
«Ha un ematoma sul naso.»
«Sono caduta giù dalle scale.»
Mi da un bacio sulla guancia e ci sediamo in una panchina, non ho ancora visto Nash.
«Ragazzi!» urla Kevin venendoci in contro con fiatone
«Nash, è in ospedale!» si ferma per riprendere ossigeno.
«Cosa?» Dico alzandomi in piedi.
«Si, sembrava che qualcuno l'abbia colpito alla testa.»
«Andiamo.» dico prendendo lo zaino seguita da Greta, Kevin, Cameron,Blake.

Non mi dimenticareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora