Un giorno come altri.
Solito giorno, solita cittadina, solite regole. Ogni giorno lo stesso. Ogni giorno uguale a quello precedente. Tutti uguali. Una normalissima cittadina. Piccola e desolata. Un luogo in cui stabilirsi superata una certa età, o un posto in cui si è obbligati a rimanere, senza nessuna alternativa. Qui dentro ci vivono le stesse persone che ci vivevano vent'anni fa. Niente di nuovo. Una vera tragedia penso. Ma oggi, oggi non è come ieri, ne domani sarà come oggi, perchè sta per cambiare, sta per cambiare la mia vita, come sta per cambiare il mio destino. Se di male in peggio? Ancora non lo so.
Ma partiamo dal principio.
La mattinata era una qualunque, ma proprio in una di quelle comuni azioni, si accesse il fuoco che inizio a bruciarle. Mentre portavo fuori la spazzatura, sentì dire dalla casa difronte, che oggi sarebbero arrivate nuove persone. Non avevo sentito una cosa del genere da anni, se non mai. Si, lo so, ho origliato, ma non che lo volessi. Già solo l'arrivo di nuove persone era qualcosa di nuovo per me. Questa era una cittadina così sola che era inevitabile non esserlo. Sentì dire che sarebbe stato solo temporaneo, i vicini gli avrebbero ospitati. Dalle mie parti è difficile riuscire a farsi gli affari propri... Cos'altro possiamo fare qui?
Nonostante l'entusiasmo, non ci pensai più di tanto, d'altronde erano solo nuove persone, nulla di speciale. Arrivato il pomeriggio, come ogni giorno mi trovavo fuori casa, senza far nulla. La cittadina non è costituita da molti spazi dedicati allo sfogo giovanile, ma almeno la presenza di una spiaggia riempe quel vuoto... Quasi dimenticavo, ne è vietato l'accesso.
Ormai sera, mi preparo per tornare a casa, sola. Nel vialetto della casa difronte, notai una macchina parcheggiata, con gli sportelli ancora aperti.
C'era una donna, prendeva gli scatoloni dal bagagliaio e li portava in casa. Un bambino invece curiosava per il giardino, come in cerca di qualcosa. Ma non riuscì a fare a meno di guardare solo uno dei nuovi arrivati. Era un ragazzo, forse poco più grande di me. Era poggiato sulla portiera della macchina, fumava una sigaretta e, socchiudendo gli occhi, si guardava in giro, quasi scrutando la zona.Non ci vuole molto a capire in che razza di posto si é finiti...
Il suo sguardo incrociò il mio, ma non per un momento, almeno così mi parve. Staccargli gli occhio di dosso era ormai impossibile. Quegli occhi ghiacciati, così freddi e cupi, non tralasciavano la minima emozione. Il nostro sguardo, così diverso, ma legato. Potremmo rimanere così per tutta la notte, in silenzio, facendo parlare i nostri occhi. In tale situazione non ci ero mai capitata, ma eccomi dentro per sbaglio. Dentro di me continuavo a ripetermi che avrei voluto avere un'altra occasione, rivivere lo stesso momento un'altra volta, anche soltanto per un secondo. Continuando a mantenere vivo quel contatto, mi avvicinai verso la mia porta e, prima di entrare, rimasi ancora quei pochi secondi, per poi concludere tutto con un semplice sorriso da parte mia, o meglio non semplice, ma uno di quelli innocenti e, allo stesso tempo, depravati. Chiudendo la porta mi lascio definitivamente alle spalle, l'unico ragazzo con cui abbia provato un esperienza tanto confusa e piena. Corsi a chiudermi in camera mia, per poi buttarmi sul letto, fissando il soffitto. Difficile dimenticarsi di un ragazzo come lui eh?
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·Ecco il primo capitolo!! Lo so che non é il massimo, ma penso che la storia si faccia un po' più interessante man mano che si legga... Poi sisi lasciate una stellina ecc. un commento ecc. anche le critiche grazie ciao :)
Ps: la storia é ispirata al film 'Marvin's Room" sempre con DiCaprio.
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Perfect Day // Leonardo DiCaprio
Fanfiction//Lei soffoca la propria rabbia, lui incita alla sua libertà.// " Oh, it's such a perfect day I'm glad I spend it with you Oh, such a perfect day You just keep me hanging on You just keep me hanging on "