IV.

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Passano le ore, anche troppe. Devo tornare a casa e non ho altro tempo da perdere. Provo a spiegarlo in qualche modo, ma Leonardo si rifiuta di riaccendere il motore. Eccolo che torna uno stronzo. Non ho intenzione di raccontargli tutti i cazzo di motivi, ne ne ho voglia! Se non mi ci accompagnerà lui ci andrò da sola. Esco dalla macchina sbattendo la portiera e bagnandomi fino alle caviglie, ma poco importa.

Mi allontano a passo svelto, ma sento il rumore della portiera chiudersi, Leonardo mi urla di fermarmi.

Non provo neanche a girarmi e aumento i passi, ma inutile. Lo sento correre e inevitabilmente mi afferra il braccio. Non provo a liberarmi, so che sarebbe inutile.

'Non puoi andare via' lo guardo negli occhi e lui guarda me.

'Perché?' insisto e non distolgo lo sguardo dal suo. Esita leggermente a rispondermi, ripeto nella mia mente delle frasi, delle frasi che vorrei sentirmi dire da lui.

'Non me la ricordo la strada per tornare a casa e non mi va di andarmene adesso, quindi rimani.' rimango un momento zitta mentre guardo nel vuoto.

Mi riprendo dalla mia breve fantasia e riformulo la frase.

Questo stronzetto, non solo mi conosce da poche ore, ma mi ha appena scambiato per un navigatore satellitare. Rimango impalata, tanto é la sua arroganza. Tipi come lui bisognerebbe tenerseli alla larga. Mi volto e mi avvio verso l'uscita.

'Cosa c'è di più importante che rimanere in spiaggia a guardare il tramonto?' mi dice da dietro.

Mi fermo a pensarci. Si sarebbero affrettati a risistemare la recinzione, forse ostacolando maggiormente il passaggio. Non ho mai assistito ad un tramonto direttamente dalla spiaggia. Come idea mi intrigava parecchio. Mi giro verso il mare, così bello e calmo, poi guardo Leo, suo opposto. Accetto le cose come stanno e mi avvicino a Leonardo, che mi abbraccia, riesco a percepire quanto sia fiero di sé in questo momento. Non sono una di quelle che cede senza problema, ma la verità è che adesso non avevo molta voglia di andare via, figuriamoci a piedi. Non volevo dargliela vinta ecco tutto. Mi mette un braccio intorno alle spalle ed insieme ci avviamo alla macchina, ma lui non vuole e va avanti, per fare una passeggiata. Con una giornata bella come questa è il minimo.

Non si stacca un attimo da me ed io sono felice. Non é niente da parte sua, lo so, ma neanche per me. Mentre camminiamo però, torno a pensare a prima, quando mi stava convincendo a rimanere, quando speravo dicesse una qualche buona motivazione.

Camminiamo ancora un po', finche non si crea un silenzio quasi assordante, che mi porta a dire una qualsiasi sciocchezza pur di rovinarlo.

'Come mai sei venuto qui?'

'In che senso?' guarda avanti, non smette di camminare.

'Perché sei venuto in una cittadina come questa?' lo guardo aspettando la risposta, che esce netta e decisa.

'Mia zia ha la leucemia.' non dico nulla, aspetto che continui.

'Non pensavo neanche di avere una zia, e adesso mi ritrovo qui a doverle donare un fottuto midollo osseo.' Si ferma d'un tratto e si siede, lo seguo e mi siedo accanto a lui.

Seduti verso il mare, riusciamo a vedere benissimo la luce del sole svanire piano, mentre un'atmosfera calda e tranquilla sorge, travolgendo il mare. Uno spettacolo a dir poco meraviglioso. Ho lo sguardo fisso verso l'orizzonte, rosato, e adesso sorrido.

'Hai un'aria buffa' sento ridere Leonardo, mi giro e me ne accorgo: prima stavo guardando lo spettacolo sbagliato. Il vero e bellissimo spettacolo era quel sorriso, così limpido e triste. Una delle visioni più stupende mai avute. Smette di ridere, ma continua a guardarmi, torno a guardare il tramonto, ma continuo a sentire i suoi occhi su di me.

'Tu perché sei qui invece?'

'Me lo chiedo anch'io' ridacchio leggermente, mentre Leonardo é serio.

'Non ti piace qui, vero?' faccio cenno di si, senza pensare troppo alla domanda.

'Alllora perché non te ne vai?'

Non dico nulla, ma ci penso su. Continuo a guardare avanti, ignorando la domanda. Avrei voluto scappare tante volte, anche troppo, ma forse per paura rimango sempre.

Continuiamo a farci domande, a volte rispondiamo altre volte no; scopro che é un ragazzo simpatico, o meglio, a volte. A volte ridiamo, a volte rimaniamo semplicemente in silenzio. Parlando scopriamo di avere più cose in comune di quanto io stessa immaginassi. Parliamo di musica, cinema, a volte abbiamo gli stessi gusti, altre volte no. A volte ci guardiamo, a volte mi guarda solo lui, a volte lo guardo solo io.
'Lo sapevo che sarebbe stata una bella serata, ecco perché non volevo che te ne andassi'.

°°°

Quarto capitolo completato ✔
Ringrazio di cuore chiunque stia seguendo la storia e mi scuso per essermi presa un mese di 'vacanza'. Ho avuto diverse complicazioni, non so se si ripeteranno... Spero di no eheh.

Perfect Day // Leonardo DiCaprioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora