VI.

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'La tua camera è adorabile. Tu sei adorabile.' Non dico nulla, perché nessuno nella mia stessa situazione direbbe nulla. Solo un sorrisetto prende prepotentemente posto sul mio viso.
Altro silenzio padroneggia nella stanza.
'Scusa, ero certo che tu aggiungessi qualche altra battuta... Così sembra troppo serio.' Inizia a ridere, forse per via del mio imbarazzo. Continuo anche io con una risatina, anche se involontariamente nervosa. Mentre fruga tra le varie franciusaglie io sono seduta sul letto in un completo stato di imbarazzo, mentre fisso il muro davanti a me.
Leonardo si appoggia sul muro di fianco a letto e mentre mi guarda lo sento sospirare.
'Qui ci si annoia vero?' Wow, se n'è accorto solo adesso?
'Già...'
'Ti prego. Dimmi cosa fai per divertirti. Sto qui da neanche due giorni e tutta questa noia mi sta dando alla testa!'
Rido nel vederlo così agitato e confuso
'Qui non si fa proprio nulla. E adesso faresti meglio a non rompermi le palle e non far perdere la testa anche a me.' Mi stendo sul letto e afferro un libro dal comodino, faccio finta di leggere, uso il libro come scudo, proteggo la mia figura dall'enorme imbarazzo.
'E se...' Adesso ricomincia con le sue fantasticherie sulla città, sul fuggire da qui, eccetera, eccetera.
'Non ricominciare! Sei qui da neanche una settimana e già non ne puoi più?! Io ci sono da una vita e me ne sono fatta una ragione prima di te! Quindi adesso non venirmi a dire che cosa devo fare e come devo fare per andarmene da questo schifo di posto!' Finisco la frase con tutto il fiato rimanente e la rabbia repressa da anni. Non immaginavo che sarebbe uscito tale disprezzo proprio davanti a lui, uno sconosciuto. Gli occhi ancora lucidi fissano il ragazzo che mi ritrovo di fronte, guardano l'espressione di stupore sul suo viso.
Dopo aver ripreso coscienza distolgo lo sguardo e ritorno sulle pagine scritte del libro, il profumo delle pagine mi riporta alla realtà.
'Dicevo: e se andassimo fuori città? Solo per questa notte...'
Non so davvero cosa pensare. Mi odia così tanto? Si è completamente dimenticato della scenata precedente? Non si ricorda più il fiato sprecato?
Non ho intenzione di perdere altre parole a vuoto con lui.
'No.' Una risposta così semplice mi conforta.
Ho ancora il libro e mi copre la visuale, ma sento il rumore del letto, nel giro di pochi secondi mi ritrivo lo stesso ragazzo a cui ho fatto una scenata, proprio sopra di me, sul letto. Abbasso il libro e me lo porto al petto, mentre il viso di Leonardo è a pochi centimetri di distanza dal mio. I suoi ciuffi biondi mi sfiorano di poco il viso, riesco ad assaporarne l'odore: è vaniglia, meravigliosa. Non dice nulla, mi guarda soltanto dritto negli occhi.
'Dai... Non succederà nulla.' Adesso mi accarezza piano il viso, cosa che distrae ancora di più.
'Prometto di riportarti a casa sana e salva entro damani mattina.' L'ultima frase era un sussurro, permettendomi di sentirlo si avvicino maggiormente. Non riuscivo a formulare una frase di senso compiuto. Non riuscivo a capire di cosa stesse parlando.
'Si, certo' era una risposta sicura, non avrebbe dovuto capire che non avessi sentito.
Rimasi ancora un po' confusa a fissarlo, e lo stesso lui.
Pensavo che non avesse capito la mia risposta, ma non avevo la forza di ripeterlo, le sue labbra erano il mio pensiero fisso.
Si alzò lentamente, facendomi sedere sul letto.
'Allora andiamo fuori città, ho già preso due biglietti.' Odiavo la sua sicurezza, mi faceva sentire vulnerabile. Era così certo che accettassi, avrebbe avuto tutto quello che chiedeva.

Perfect Day // Leonardo DiCaprioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora