II.

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Caddi spensierata nei miei sogni, ma non a lungo. I soliti rumori [1] mi fecero sobbalzare, facendomi tornare alla realtà. Non volendo ascoltare tali disastri [1], aprì la finestra, per poi sgaiattolarci fuori. Volevo scappare, ma essendo troppo stanca, mi limitati ad arrendermi sul prato. Non c'era nessuno e nessuno mi avrebbe vista dopo tutto. Ma dovetti ricredermi, infatti dalla casa difronte si intravedeva una luce affacciata sul giardino, debole. Essendo al buio quel che si vedeva era poco o niente. Dovetti ricredermi ancora, perché la sagoma di un ragazzo, quel ragazzo, si vedeva, anche bene. Era seduto su una sedia da giardino, leggermente illuminato dalla poca luce, che metteva in risalto i capelli dorati, il viso fine e quegli occhi, che in realtà nascondevano un oceano immenso. Mi stava guardando, come io guardavo lui. Ma questa volta era diverso, era come se ci conoscessimo già. Lui, senza alcuna espressione, agita la mano nella mia direzione, ed io senza esitare, ricambio il gesto. Quella notte non feci nulla, e lo stesso lui. Rimanemmo così, a guardarci, senza dire nulla, ma capendoci l'un l'altro, più di quanto potremmo comprendere noi stessi. Riuscimmo a vedere entrambi l'alba quel mattino, entrambi impegnati a fissare il cielo, che solo alla vista di quei colori, così caldi, benessere e calore affondava i nostri corpi freddi, riempiendoli. Tutto finì quando la porta di casa difronte si aprì, seguita da una donna, nonché la proprietaria, forse una sua parente. Non accorgendosi della mia presenza, chiamò il ragazzo, dicendogli qualcosa, immagino qualcosa riguardo il rimanere tutta la notte sul vialetto di casa. Poverina, aveva ancora la vestaglia e, per il freddo, tendeva a portarsi le mani sotto le braccia. Lui, esitando un po', rientrò, senza dire nulla seguì la donna, ma prima di entrare, si fermò e grandiosi, mi guardò per l'ultima volta prima di andarsene. Io invece, rimasi sola qualche minuto in più, per poi rientrare dentro casa, nella mia camera.





[1] per espressioni come 'soliti rumori' o 'tali disastri', intendo alcuni 'casini', di cui più in là nella storia parlerò, posti nella situazione familiare della protagonista.

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Ed ecco il secondo capitolo!! Lo so, forse è un po' breve, ma il prossimo proverò a farlo un pochino più lungo :)
Ringrazio di cuore chiunque stia leggendo la storia, commentandola e votandola c:
// proverò a pubblicare un capitolo a settimana //

Perfect Day // Leonardo DiCaprioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora