7 - L'(in)utilità di sbraitare

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Capitolo III

CHI MI SEGUIRÀ AVRÀ IL MONDO DALLA SUA, CHI NON LO FARA CAMMINERÀ SOLO IN UN DESERTO

D'estate vado a pescare nel Maine.

Personalmente vado matto per le fragole con la panna, ma non so per quale strana ragione i pesci preferiscono i vermi.

Quindi, quando vado a pescare, non cerco di adattare i gusti dei pesci ai miei:

Mi rassegno ai loro gusti.

Non metto sull'amo fragole con panna.

Ma lombrichi e cavallette.

E li butto ai pesci.

Sperando che gradiscano.

Perché, allora, non usare lo stesso elementare buon senso, anche quando trattiamo con la gente?

É quello che diceva anche Lloyd George (primo ministro inglese durante la prima guerra mondiale).

Anche dopo che tutti gli altri "signori della guerra" (Wilson, Orlando e Clemenceau) erano spariti dalla scena politica e dimenticati, lui si ostinava a rimanere al potere.

Quando qualcuno gliene chiedeva il motivo, lui rispondeva che, se la sua persistenza al potere poteva essere attribuita a qualche cosa, era probabilmente al fatto di aver imparato che:

"Bospgna guarnire l'amo come si deve, per adescare il pesce"

Perché parliamo volentieri di ciò che desideriamo?

Perché é un istinto innato.

Ognuno prova interesse per ciò che desidera, anche se agli altri non importa niente.

Il solo metodo sicuro per influenzare una persona, consiste nel parlare di cose che le interessano.

Quando, un domani, cercherete di indurre una persona a fare qualcosa, ricordate questa regola.

Se, per esempio, volete ottenere che vostro figlio non fumi, invece di fargli un predicozzo (o imporvi), dimostrategli che il fumo potrà danneggiarlo al punto di impedirgli di entrare nella squadra di basket, o di vincere i cento metri.

Il sistema funziona.

Sia che voi trattiate con i ragazzi, con gli scimpanzé, o con i vitelli.

Per esempio:

Un giorno, Ralph Waldo Emerson e suo figlio cercavano di spingere un vitello in una stalla.

Commettevano però il solito errore:

Pensavano solo a quello che volevano loro, senza tenere conto dei desideri del vitello.

Emerson tirava e suo figlio spingeva.

Il vitello era altrettanto fissato solo su quello che voleva lui.

E così, puntava le zampe e rifiutava ostinatamente di lasciare il pascolo.

La domestica irlandese, si accorse di quanto Stava succedendo.

Non era in grado di scrivere saggi e dotti volumoni, ma in questa occasione dimostrò di avere più buon senso "vitellesco" di quanto ne mostrassero gli Emerson padre e figlio:

Pensò a che cosa potesse desiderare il vitello.

Avvicinò le dita alle labbra dell'animale, lasciandosele leccare, e se lo tirò dietro senza sforzo nella stalla.

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