Capitolo 7

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Chapter seven.
I'm gonna put you first
I'll show you what you're worth
If you let me inside your world
There's gonna be one less lonely girl.

Il tour procedeva senza intoppi e ormai la primavera era arrivata. L'aria era fresca e profumata e i raggi del sole emanavano un tepore delicato. Delicato come la mia Adeline. Nonostante la stessi 'sfruttando' per far ingelosire Selena, ero diventato estremamente attaccato a lei. Quella piccola messa in scena era come il prezzo da pagare per vitto e alloggio, anche se non mi piace vederla sotto questo punto di vista perché ammettiamolo, mi faceva sentire una vera merda. Ma non faceva preoccupare Adel, la quale era sempre in ansia pensando di disturbare.

Eravamo seduti sul prato di Hide Park di Londra. Adeline era stupenda. I raggi del sole filtravano tra i suoi capelli facendoli risplendere, lasciando vedere i riflessi più chiari. La sua pelle, così chiara, sembrava brillare al contatto con la luce primaverile. Le sue morbide labbra color pesca avevano le estremità ripiegate in un meraviglioso sorriso che metteva in bella vista la sua dentatura perfetta. I suoi occhi erano pieni di gioia e spensieratezza. Non l'avevo mai vista raggiante come quel giorno e questo non poteva far altro che farmi sorridere scaldandomi il cuore. Rimasi abbagliato alla vista di cotanta meraviglia.

Dal giorno della chiacchierata all'arena si era aperta molto nei miei confronti anche se non quanto sperassi. Mi aveva rivelato molte cose ma altre le ho dovute scoprire da me. Ad esempio, l'indomani sarebbe stato il suo compleanno e nonostante avessi già una mezza idea su cosa organizzare non avevo fatto niente di concreto.

"Justin?"-una voce amabile mi distrasse dai miei pensieri.

"Si?"

"Ti va di fare un gioco?"

"Mm.. quale?"

"Vieni qua, distenditi accanto a me e guardiamo le nuvole. A turno ne indichiamo una e ognuno dice la forma con cui la vede. Ci stai?"

"Si, sembra divertente."-mi alzai dalla mia postazione e andai a coricarmi di fianco al suo fragile corpo. Da lì cominciò la 'battaglia delle nuvole'. Cominciarono a uscire le forme più bizzarre al mondo, dagli umpalumpa agli unicorni. Tutto ciò a gli occhi degli altri può sembrare abbastanza stupido e infantile e invece posso confermare che è qualcosa di veramente divertente o forse era la sonora risata di Adel a trasmettermi così tanta gioia e allegria. Continuammo a giocare dimenandoci sull'erba fresca inebriati dai vari profumi emanati dai fiori. Si poteva udire il sibilo del vento che strusciando sulle foglie si univa ai nostri schiamazzi. Rotolammo un po' su noi stessi finché i nostri corpi s'incontrarono. Ritrovai le mie labbra ad un soffio da quelle di Adel e solo quando lo sguardo mi cadde su quest'ultime mi resi conto di quanto le mie le bramassero. Era passato tanto tempo, forse anche troppo dall'ultima volta che le nostre labbra si erano fuse insieme completandosi come il pezzo di un puzzle. Mi avvicinai il più lentamente possibile così che lei potesse capire le mie intenzioni. La sua reazione però non fu quella sperata, infatti si scostò velocemente. Rimasi un po' deluso da quel gesto ma non dissi nulla, mi limitai a raggiungerla per poi dirigerci insieme verso il più vicino starbucks, subito dopo essere sati raggiunti da Kenny. Come sempre ordinammo il solito. Frappuccino al cioccolato con panna caramello e nutella con quattro mega biscotti al cioccolato.

"Ammettilo, vuoi farmi ingrassare per poi mangiarmi!"-sospirò la bionda bevendo un sorso della gustosa bevanda.

"Si, mangiarti di baci."-a quelle parole le sue guance si colorirono di un leggero rosso. Finita la merenda riportai Adel all'Hilton, l'hotel dove alloggiavamo, e poco prima di lasciarle attraversare le porte girevoli in vetro, mie acerrime nemiche, l'attrassi a me.

"Ti è rimasta un po' di panna proprio qua."-le sussurrai prima di lasciarle un piccolo bacio sulle labbra carnose.-"Dovevo riprendermi quello che mi hai negato prima."-ammiccai e detto ciò mi rimisi in cammino per le strade di Londra sempre seguito dalla mia guardia del corpo.

Dovevo riuscire a organizzare qualcosa di magico e indimenticabile, voglio dire, era sempre il suo diciottesimo compleanno e poi lei, si meritava il meglio.

Dopo aver passato l'intero pomeriggio a fare compere tornai in albergo. Dovevo organizzare un ultima cosa e tutto sarebbe stato perfetto per il 'grande giorno'.

***

Ero nuovamente la, dietro le quinte del favoloso Believe Tour a vedere ogni minimo elemento della crew sclerare perché,come al solito, mancava Justin.
Ma come tutte le star che si fanno rispettare lui, si fa aspettare. Quale stupido non lo farebbe?! Io aspetterei tutta la mia vita per lui.

"Te lo giuro, un giorno darò fuoco a quella cazzo di scimmia"-sbraitò Scooter con le vene che pulsavano sul collo. Era la prima volta che lo vedevo così furioso.

"Dovresti calmarti, sai bro."-Ammiccò il biondo per poi porgermi la morbida scimmietta. "E mi raccomando,  ricordati quella cosa."-continuò sempre rivolto a Scoot. Poi mi lanciò un tenero bacio, che feci finta di afferrare, spiegò le sue ali e volò all'interno dello stadio, accompagnato da milioni di urla. (...)

"Adelina Adelina corri! Dai vieni, è urgente."-sentii il tono disperato di Scooter.

"Eccomi eccomi, cos'è successo?"

"Un macello è successo, un macello. Il direttore luci si è sentito male e ha lasciato lo studio senza avvisare nessuno. Io non posso andarle a gestire perché devo occuparmi dei.. fuochi d'artificio, si. Quindi ti sarei grato se muovessi il culo verso quella porta e andassi a giocare con quei bottoni colorati."-mi stava letteralmente spingendo verso quella stupida porta.

"Ma ma.. io non ne so niente di ste cose... e se dovessi sbagliare? No, ho paura!"

"Stai zitta e entra, non ti servirà niente!"-detto ciò con un colpo deciso fece sbattere il mio corpo contro la porta, aprendola.
Mi girai su me stessa convinta di trovarmi nella sala luci ma non mi ci volle molto a capire che invece ero sul palco e davanti a me c'erano milioni di ragazze che mi fissavano continuando a cantare. Vidi Justin avvicinarsi e porgermi la mano che afferrai saldamente. Giuro, stavo per svenire. Mi fece strada verso il trono situato al centro del palco e mi fece accomodare. Lo guardai negli occhi, anche se riuscivo a vedere ben poco dato il gran numero di lacrime che oziavano all'interno dei miei occhi. Justin, come una vera OLLG, m'incoronò e si sedette accanto a me tenendomi sempre la mano e continuando a fissarmi negli occhi. Dopo un po' però mi resi conto di cosa stava accadendo cosi mollai la presa del biondo correndo sulla lunga passerella guardai per pochi secondi gli sguardi persi di alcune ragazze, uno mi colpì in particolare. Aiutata dagli addetti alla sicurezza la feci salire sul palco e la condussi sul trono. Sorrisi ad entrambi e mi feci un po' da parte. La canzone finì ,la ragazza scese e sul palco rimanemmo solo noi. Questa volta si sedette lui sul trono facendomi poi accomodare sulle sue gambe.

"Voglio sentire un forte applauso per la mia bellissima fidanzata!"-gridò entusiasta mentre un mega applauso si sollevava tra la folla.

"E non è finita qui, adesso voglio il vostro aiuto per cantare un'altra canzone, siete con me?"

"SSSSSIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII"

"Perfetto! E un du, un due tre.. Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri ad Adelina tanti auguri a te!"-Dopo aver finito questa piccola canzone si avvicinò al mio orecchio sussurrandomi-"Buon compleanno principessa."-poi mi lascio un bacio umido tra la mascella e il collo.

In quel momento non riuscii più a trattenere le lacrime che cominciarono a solcare le mie gote. Lanciai le braccia intorno al suo collo stringendolo così forte a me che ebbi quasi la sensazione di potergli rompere qualche osso. Aspettò che mi riprendessi e qualche minuto dopo mi prese per mano per condurmi verso l'uscita ma prima che poté trascinarmi via corsi nuovamente lungo la piattaforma centrale del palco lanciando poi la coroncina verso il pubblico. Fiera di me tornai indietro afferrai nuovamente la mano di Justin e insieme uscimmo di scena.

Il concerto proseguì e ancora in lacrime rimasi a guardarlo da uno degli schermi che si trovavano nel back stage. Ancora non riuscivo a realizzare.

She Don't Like The Lights || Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora