Capitolo 14

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Felice, era così che mi sentivo.

Stavo con Tom da poco più di una settimana e il sorriso non aveva mai lasciato le mie labbra da quel giorno al palaghiaccio. 

Lo avevo sempre vicino e sapevo che questa volta era vero. Tom era il mio primo vero ragazzo e questo non sarebbe cambiato.

Il nostro "amore" era sincero, costruito sulle nostre emozioni. Niente balle, niente messe in scena, solo noi.

《Dai, lasciami. Farò tardi a lezione!》-ripetevo al biondo da una ventina di minuti.

《Ok..》-sospirai-《Però prima devi darmi un'altro bacio.》- Sollevò le sopracciglia prima di sigillare le labbra a cuore e chiudere gli occhi.

《Con questo principio te ne ho già dati una quindicina.》

《Giuro, è l'ultimo.》

Gli stampi velocemente un'ultimo bacio a fior di labbra, scesi dall'auto e mi fiondai in classe.

Quelle sei noiosissime ore passarono lentamente come tutti i giorni. Il tempo sembrava non finire mai e ad ogni frase pronunciata da un alunno seguiva un 'Quest'anno ci sono gli esami!' di un professore. La cosa era altamente snervante.

Siamo solo ai primi di settembre e pensano già a Maggio!

In più avevo un ansia...

Tom durante la pausa mi aveva scritto che sarebbe passato a prendermi lui alle 14.20 e che ci sarebbe stata una sorpresa. Ero impaziente di scoprirla così quando suonò la campanella che segnava la fine della giornta mi affrettai all'uscita.

Ma per una volta che avevo veramente fretta poteva non esserci qualcuno che non doveva dirmi qualcosa?

Gaëlle mi fermò per invitarmi alla sua festa di compleanno e Bruno, mio ex migliore amico, mi bloccò tenendomi un'ora in palestra per chiarire.

Solo dopo averlo salutato mi accorsi che erano le 15.50.

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Digitai un veloce arrivo mentre correvo tra i corridoi del liceo.

Giunta ormai all'uscita la segretaria, Miss Lorane, mi fermò, porgendomi una busta.

Le rivolsi una smorfia in cerca di spiegazioni.

《Oh, sono i risultati delle analisi. Li ha mandati oggi l'ospedale.》-notai che il sigillo era sollevato, li aveva letti.

Mi affrettai a percorrere l'ultimo corridoio prima dell'uscita mentre con le mani sfogliavo le varie pagine consegnatemi pochi minuti prima. Erano scritti in aramaico antico, con tanto di segni presumibilmente greci e anche qualche geroglifico. Questo purtroppo non mi evitó la comprensione del messaggio e quella parola evidenziata in grassetto colpì i miei occhi come un sasso.

Mi sentii svenire, tutte le forze che avevo in corpo mi abbandonarono. I miei occhi si riempirono di lacrime, oscurandomi la vista, un conato di vomito risalì la gola e un furioso mal di testa cominciò a tamburellarmi sulle tempie.

Lasciai cadere tutto ciò che avevo in mano

e sulle spalle e corsi verso il bagno. Mi misi in ginocchio accostandomi alla tavoletta per poi rimettere tutto ciò che avevo in corpo.

Dopo aver vomitato pure l'anima mi acccasciai al suolo, con le ginocchia strette al petto e lo sguardo perso mentre i singhiozzi rimbombavano nel vuoto.

Il mio telefono squillo una ventina di volte prima che mi decisi a rispondere.

"T..To..Tom?"

"Adelina! Che succede?..  Adel?"

"V..vieni... ti prego."

"Dove sei? Adel.. Adel!"

《Adelina! Adelina dove sei?》-qualcuno chiamava il mio nome e il suno inconfondibile della voce di Tom arrivò chiaro e forte alle mie orecchie. La porta del bagno si spalanco' ,sbattendo sul muro e il biondo varco' la soglia lanciandosi su di me, stringendomi in un forte abbraccio.

《Cosa ti è successo? Ti prego, non piangere più. 》

《 T..Tom.. io.. io..sono incinta.》-lasciai scivolare il mio capo sul suo petto.

《T..tu? Veramente? io... cioè, wow. 》-balbetto' qualcosa prima di diventare cupo. Spostò lo sguardo, fisso nel mio, poi parlò.-《Noi.. noi non abbiamo mai. .》

Si scosto' velocemente da me, guardandomi, mentre chissà quali pensieri attraversavano la sua mente. A dirlo dallo sguardo non dovevano essere cose piacevoli.

Milioni di pensieri così cominciarono a trafiggermi la mente, come tante coltellate.

Lo avevo deluso? Mi avrebbe lasciato? Avrebbe continuato a stare con me? Cosa dovevo fare?

In quel momento mi sentii completamente sola, abbandonata a me stessa.

Vidi il biondo scivolare sulla parete opposta, fino a toccare terra con un tonfo.

《S..scusa. Io.. io non volevo, cioè io.》-scoppiai nuovamente a piangere, come una disperata. Abbassai lo sguardo desiderando di sparire, svanire nel nulla. Una mano calda però asciugo' le lacrime che stavano corrodendo le mie gote come acido.

《Ti amo.》-due parole, semplici e dirette, colpirono i miei timpani frantumandoli in mille pezzi, come un vetro che crolla.

Avevo appena detto al mio fidanzato di aspettate un bambino, evidentemente da un altro ragazzo e lui? Cosa ha fatto di tutta risposta? Mi ha detto 'ti amo'.

Mi fiondai tra le sue braccia stringendolo forte a me, però non riuscii a ricambiare. Qualcosa mi bloccava e un nodo si formó alla bocca dello stomaco.

《Per me potremmo stare così anche tutta la vita ma si sono fatte le 20 e tua mamma ci avrà dato per dispersi. Poi, voglio dire, l'odore qua dentro non è dei migliori.》

Nonostante fossimo al buio riuscii a percepire un sorriso sulle sue labbra, che subito dopo si avvicinarono alle mie prima però di essere bloccate dalla mia mano destra .

《La causa di questo profumino così gradevole è proprio la mia bocca, io credo che non sia il caso.》

《Sei incinta, dovrò abituarmi alle tue nausee mattutine.》

_______________

Corto, da orribile a scendere, come dire?

Una cacca!

Ok, non uccidetemi, lo so che è pietoso ma...

No, non ho scuse capaci di giustificare tutto ciò.

Allllllora... che ne pensate?

eh eh.. lo avevate capito tutti, vero?

Non so che dire... c.c

Ciao amori miei ♥

Blaze

She Don't Like The Lights || Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora