Fuoco

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Era tutta colpa di Malfoy se era in ritardo. Gli avvenimenti dei giorni scorsi l'avevano irritata tanto da farle  trascorrere  due notti con sonni agitati e quando finalmente anche il cervello era stato messo a tacere, un Grattastinchi decisamente furioso ed affamato,le era balzato addosso, svegliandola. Mancavano meno di dieci minuti all'appuntamento al Ghirigoro. Solitamente non usava la magia per prepararsi, ma vista l'emergenza.....Con un colpo di bacchetta era pronta. Aveva optato per un vestito da strega bianco, lungo fino al polpaccio e stretto in vita da una cintura ricamata. I capelli erano raccolti in uno chignon , un trucco discreto sugli occhi mentre per le labbra aveva scelto un rossetto rosso fuoco. Completo' con un mantello anch'esso bianco. Si guardò allo specchio. Soddisfatta, prese una manciata di polvere magica. Si sarebbe smaterializzata nelle vicinanze della Ghirigoro.
Lucius Malfoy era già lì ad aspettarla. L'indecisione aveva avuto vita breve. Sapeva di essere un uomo cattivo ma amava suo figlio. Un giorno forse glielo avrebbe anche detto. Notò una figura vestita di bianco che si avvicinava. Alta, flessuosa, veniva verso di lui camminando a testa alta. Era sicuro di conoscere tutte le streghe degne di attenzione del regno magico. Ma lei.....Fissò avidamente le labbra rosse, poi continuò verso gli occhi color ambra. Una imprecazione gli sfuggì dalle labbra. Era la mezzosangue !
Anche Hermione aveva notato immediatamente una figura rigida ed elegante vestita di nero. Persino il mantello . Quell'uomo era un funerale vivente , pensò sorridendo.
-Granger! Noto che hai cambiato modo di vestire rispetto al nostro primo incontro . Mi dispiace però informarti che l'abito e la bacchetta non fanno di te una strega- disse seccamente Lucius, guardando la donna negli occhi.
- Buongiorno anche a lei sig. Malfoy- rispose Hermione. Era riuscita a mantenersi calma e ad abbozzare anche un sorriso.
- Sono consapevole di non piacerle, sentimento ampiamente ricambiato, ma lo ripete ogni volta che ci incontriamo. Andiamo, invece di perdere tempo prezioso-.
Lucius Malfoy si sentì nuovamente  preso in contropiede . Quella donna lo faceva agire irrazionalmente. La voleva distruggere, annientare.La voleva. La desiderava. Guardare ma non toccare, ricordò a se stesso. Stava impazzendo.
- Sig. Malfoy, vogliamo andare? Sta bene o devo pensare che ha paura di stare con me?-
disse Hermione sempre più impaziente.
Lucius sapeva che era un errore. Ogni minuto con lei non faceva che accrescere in modo esponenziale il desiderio di possederla. La guardò nuovamente. Mia si disse . Solo così avrebbe potuto spegnere quel fuoco che lo divorava. Come svegliato da un lungo sonno, si avvicinò alla donna . Le porse il braccio e si chinò verso il suo orecchio.
- Sono pronto- disse con voce calda e perfettamente controllata.
Come al Malfoy Manor, Hermione  avvertì di nuovo quel formicolio e calore su tutto il corpo . Aveva sempre anteposto lo studio prima ed il lavoro e la carriera dopo, al divertimento. L'unico che era riuscito, con la sua allegria e gioia di vivere ad abbattere quelle barriere era stato Fred . Tra le sue braccia era diventata una donna, il primo ed unico. Con la sua morte le barriere erano  state ricostruite, ancora più solide. Ed ora si sentiva attratta  da un mangiamorte che aveva quasi il doppio dei suoi anni!
Doveva fare attenzione perché a giocare con il fuoco si corre il rischio di scottarsi.

Hermione Lucius( La vita è come una partita a scacchi )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora