Insonnia

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Ritornata nel suo appartamento, Hermione si diresse immediatamente in camera da letto.Era una stanza grande e luminosa,con mobili essenziali ma moderni. Al centro un grande letto matrimoniale che faceva pensare a notti di sesso sfrenato. L'unico esemplare maschile che,beatamente, si trastullava tra quelle lenzuola era Grattastinchi. Aveva intenzione di farsi una doccia veloce per potersi dedicare a decifrare il libro recuperato da Rufus.
Si era gettata con entusiasmo in tale compito. Il duro lavoro l'avrebbe calmata e fatto ritrovare un po' dell'equilibrio perduto. Purtroppo il pensiero di Lucius Malfoy aveva interferito pesantemente sulla sua concentrazione, e questo la faceva infuriare.
Non doveva pensarci più. Malfoy aveva voluto divertirsi e non avrebbe perso tempo con una donna che lo aveva rifiutato. Eppure aveva un fascino diabolico e ne era attratta in modo inspiegabile. Ma non si fidava di lui, non lo voleva come amante,non lo avrebbe scelto come amico ma sarebbe stato decisamente meglio averlo dalla loro parte. Chiuse gli occhi.
-Fred! - sospiro'.
-Se fossi qui ti chiederei di prendermi tra le braccia e di stringermi forte, di baciarmi per poter cancellare il sapore di quell'uomo . Ti chiederei di starmi vicina perché c'è un altro uomo che mi corteggia! - penso' Hermione.
E lui avrebbe riso perché sapeva che lei non aveva mai guardato nessun altro da quando si erano baciati per la prima volta nell'angusto deposito dei Tiri Vispi Weasley.
Un singhiozzo scaturì dalla sua gola e lacrime
iniziarono a scorrere copiosamente. Rimase lì, rannicchiata sulla poltrona per ore, guardando tramontare il sole dietro una coltre di nubi, sentendosi avvolgere da una solitudine che sarebbe durata per sempre.
Il giorno dopo il cielo era grigio come il suo umore. Aveva appuntamento con il primo ministro Shakelbolt nel pomeriggio,così da avere tutta la mattina a sua disposizione per iniziare a tradurre il codice.Trascrisse le parole delle quali era certa. Un intero libro racchiuso in una pergamena. Aveva bisogno di aiuto, doveva parlarne con Rufus.
Nell'alba plumbea, Lucius  stava affacciato controluce davanti alla grande finestra del suo studio. Sulla grande scrivania vi era poggiato un gran fascio di carte. Aveva trascorso buona parte della nottata a cercare di capire  di cosa trattasse il libro recuperato dalla mezzosangue. Nell'altra metà, aveva cercato di tenere la Granger lontano dai propri pensieri.  Ma lei si era arpionata nel suo cervello, si era insinuata sotto la pelle . Avrebbe voluto affondare dentro di lei e sentirle urlare il suo nome, non con disprezzo, ma nel delirio di un orgasmo.
Era stata una nottata lunga e ne portava i segni sul viso che appariva stanco. Ma la bocca era piegata in una smorfia sensuale; sapeva come
forzare la mezzosangue a chiedere il suo aiuto.

Hermione Lucius( La vita è come una partita a scacchi )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora