Edward fissava una scatola piccola e nera. Se la rigirava fra le mani mentre distrattamente seguiva le notizie al telegiornale. Accanto a lui, sul tavolino, c'erano diverse lettere provenienti dagli istituti più illustri: Harvard, Dartmonth, Siracuse...
Non era stato difficile per lui essere ammesso, ma le valutazioni da fare erano tante. Si avvicinava il momento della trasformazione di Bella e, sebbene Edward volesse ritardare quel momento all'infinito, avrebbero dovuto prendere in considerazione l'idea di andare in un posto dove ci fosse poco sole e tante foreste. Sorrise. Bella sarebbe andata a caccia con lui. Ma non era un buon umore che durava a lungo quando pensava a ciò che avrebbe dovuto fare.
"Ed ora passiamo al meteo", diceva la voce al telegiornale. Ovviamente il cielo terso avrebbe circondato Forks, senza tuttavia lambire quella terra perennemente coperta dalle nubi. L'avevano scelta apposta. Tornò a guardare la scatola. La accarezzò come si fa con una cosa delicata e per lui era così. Era l'unico ricordo di sua madre. Un anello. Quante volte aveva pensato a quella proposta? Diverse, ormai. Avrebbe voluto sposare Bella, avrebbe voluto trascorrere l'intera esistenza accanto a lei. Ma si accontentava di sognare, per il momento. L'anno scolastico stava finendo e c'erano ancora molte domande da presentare alle Università.
"E terminiamo con una notizia dell'ultima ora. Si allunga la scia di sangue che nelle ultime settimane sta gettando la città di Seattle e i suoi abitanti nel panico. Molte persone risultano tutt'ora scomparse mentre sale il numero di vittime lasciate a morire dissanguate...". Edward alzò lo sguardo verso la televisione. Non c'era nulla di umano in quella notizia e la famiglia Cullen lo sospettava già da un po'.
"Neonati", disse Emmett che era seduto accanto a lui.
"Credo proprio di sì", chiosò Edward.
"Non è buono". No, non lo era. Se qualcuno stava davvero formando un esercito di neonati avrebbe attirato l'attenzione dei Volturi.
"Cosa dice Carlisle?", domandò Edward. Ultimamente, vale a dire nell'ultimo anno, Edward non era stato molto presente a casa, preferendo la compagnia di Bella anche se era in punizione. Ormai Charlie sembrava non volesse più che sua figlia uscisse di casa e, in fondo, al vampiro andava bene. Meno scampagnate, meno rischio che Bella attentasse alla propria vita.
"Monitora. Sai com'è fatto, no? Non gli piace avere vampiri intorno che creano casini, soprattutto se quei casini rischiano di portare i Volturi qui". In effetti, nessuno dei Cullen avrebbe mai voluto una visita da parte degli italiani che non erano certo famosi per concedere seconde possibilità.
Edward si alzò dal divano, elegante e agile come un soffio di vento.
"Dove vai?", gli domandò Emmett.
"Secondo te?", ribatté Edward, sorridendo.
"Sai, Edward, non vedo l'ora che Bella diventi una di noi", gli disse Emmett, mentre giocherellava con una palla da baseball. Edward non rispose e uscì di casa. Sembrava che tutti in quella casa, a eccezione di Rose, avessero accettato di buon grado la trasformazione. Come potevano? Non era stato facile per nessuno di loro la nuova vita. Forse era lui troppo attento alla morale? Decise di ricacciare il malumore: non sarebbe servito a molto.
In poco più di sette minuti, la Volvo argentata si fermò sul vialetto di casa Swan. Poche falcate e bussò delicato alla porta. Sentì i passi decisi di Bella e, stando alla frequenza, doveva aver discusso con Charlie – stranamente sembrava acquisire un certo equilibrio quando era nervosa –. Quando aprì la porta, Bella si mostrò in tutta la sua perfezione. Edward si chiese spesso come poteva innamorarsi di lei ogni giorno, come potesse essere così bella ogni secondo di più. Anche lei lo guardò per qualche istante: Edward non poteva leggerle la mente ma intuì quanto entrambi fossero estasiati da ciò che vedevano.
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Edward's Eclipse
FanfictionTerzo capitolo della saga Twilight rivisto on gli occhi di Edward. Finalmente scopriremo i pensieri del vampiro quando ha chiesto a Bella di sposarsi, oppure quando ha avuto un importante scontro con Jacob in una tenda, fra la neve. Siete pronti?