La mattina dopo mi svegliai con un gran malditesta ,misi a fuoco le immagini e capì di essere nella parte destra del letto matrimoniale della camera di Allie. La sua stanza era molto grande,fornita di un grande letto matrimoniale al centro e una cabina armadio da mozzare il fiato. La sentì muoversi dall'altra parte del letto ,ma non avendo voglia di parlare della serata precedente,anche perchè con lei non avevo discusso per niente del piccolo incidente di Tristan e appena mi aveva riaccompagnato a casa mi ero addormentata senza permetterle di farmi delle domande.Mi girai piano in modo da darle le spalle e cercai di farmi ingiottire dai sogni. Riaprì gli occhi e vidi la sveglia proiettata sul soffitto indicare che erano da poco passate le undici.Scesi in fretta dal letto liberandomi delle lenzuola avvolte intorno alle mie gambe, non vidi Allison così andai all'armadio e presi un pantacollant e una felpa che sicuramente non erano della mia taglia. Presi la borsa e mi precipitai al piano di sotto dove trovai Allie e sua madre Carol parlare amorevolmente con due tazze di caffè fumante sul bancone della cucina. Ebbi un irrefrenabile desiderio di caffeina, avevo bisogno della mia dose mattutina. -Buongiorno Camille! Dormito bene?- mi disse Carol rivolgendomi un sorriso sincero. -Benissimo grazie..Ehi Allie devo tornare a casa,puoi darmi un passaggio?- si alzò dallo sgabello e mettendomi una tazza di caffè sotto il naso disse- Certo!Mi metto le scarpe e arrivo, intanto puoi mettere in moto l'auto? Se il motore non si riscalda due minuti non partiremo prima di una mezz'ora..devo proprio prenderne una nuova- si girò verso la madre con un sorriso speranzoso ma lei la bloccò subito- Non esiste Allison,sei fortunata già ad averne una tutta tua, e poi l'importante è che cammini. - Allie la guardò un secondo e poi si diresse in camera. -Allora vi siete divertite ieri sera?-mi disse Carol. -Si abbastanza,ho discusso con Tristan ma nulla di grave- sapevo che con lei mi sarei potuta sfogare,la conoscevo da sempre e era sempre stata come una seconda mamma per me,solo più gentile e comprensiva della mia attuale mamma.-Oh tranquilla è un ragazzo serio,si renderà conto di aver sbagliato-disse.-Ma non ti ho detto di chi è stata la colpa del litigio!-dissi con un sorriso,-Tesoro è un ragazzo qualsiasi motivo per cui avete litigato è colpa sua-. Detto questo la salutai e presi nella ciotola dell'ingresso le chiavi della macchina, uscì di casa e dopo essere entrata in macchina infilai la chiave nel quadro e misi in moto. Subito l'aria fresca ,proveniente dalle bocchette, che mi sferzò sul viso mi fece venire la pelle d'oca, il caldo e l'umidità erano forti anche in questa mattinata quasi autunnale ormai. Due minuti dopo Allie sprofondò nel sedile vicino al mio con un paio di scarpe rosa shoking che si intonavano alla perfezione al suo top. Appena partì mi girai verso di lei e la battei sul tempo per fare una domanda -Aaallora ,ieri sera ti ho persa di vista per un pò. Tristan mi ha detto che Matthew ti ha accompagnato a casa. - Si morse il labbro come segno di nervosismo e poi disse tranquillamente- Ero venuta alla festa con Liam e Reene, ma poi se ne sono andati e mi hanno lasciato lì da sola così ho chiesto a Matthew se poteva darmi un passaggio. Tutto qui.- Rimasi sorpresa dallo scoprire che era stata lei a chiedergli un passaggio, si era un pò pazza quando si trattava di lui, ma solo con me ,non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo solitamente. Così dissi- Bhe.Brava amica mia,magari così quello zuccone aprirà gli occhi e vedrà quanto sei fantastica.- Lo dissi con tutta la sincerità che avevo, lei era davvero la migliore amica che si potesse avere. -Ma qui non si parla solo di me,che cosa è succeso a Tristan ieri sera?L'ho visto picchiare un ragazzo che sicuramente non era di queste parti.- Sgranai gli occhi,non avevo niente da dire al riguardo- Non lo so,quando siamo saliti in macchina gli ho chiesto spiegazioni, ma lui ha sviato la conversazione.- Allison si girò nella mia direzione- Questa storia non mi è chiara, a meno che non conoscesse quel ragazzo Tristan non è il tipo da infuriarsi tanto da picchiare qualcuno.- Mi chiedevo la stessa identica cosa, ma non volevo che quel piccolo incidente si trasformasse in qualcosa di più grande.Lasciai cadere l'argomente e dieci minuti dopo accostammo davanti il vialetto di casa,salutai Allie dicendole che l'avrei chiamata nel pomeriggio. Entrai in casa e trovai un biglietto attaccato al frigorifero dei miei genitori che mi informavano che sarebbero andati a trovare dei loro amici per pranzo. Avrei avuto la casa tutta per me fino a che non sarebbe calato il sole. Salii in camera e indossai un paio di pantaloncini da ginnastica blu e una canottiera bianca , legai i capelli,presi l'ipood e decisi di andare a correre per scaricare un pò di tensione.
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Il gioco del destino
RomanceNon è nelle stelle che è conservato il nostro destino,ma in noi stessi. W.Shakespeare