Capitolo 1

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Era tutto un disastro. La festa sarebbe dovuta iniziare tra un ora ed io ancora non avevo idea di cosa mettermi, entrando in camera mi misi a cercare nell'armadio fino a che non trovai un top azzurro che si intonava alla perfezione con i miei occhi  chiari e una gonna di pizzo nera mai messa. Ero una di quelle ragazze con un corpo esile ma tutta gambe, infilai le converse bianche e passai in bagno per sistemarmi il trucco quando sentii una macchina che accostava davanti il vialetto di casa. La casa si trovava  in un buon quartiere nella periferia della città di South Easter dove vivevo con i miei genitori. Poco dopo udi mia madre che mi chiamava dal piano di sotto .  -Camille sbrigati,Tristan è qui!- Sbuffai,era sempre in anticipo di almeno dieci minuti. Mi precipitai giù dalle scale. -Rimango a dormire da Allison, così non dovrete aspettarmi svegli!- Mi guardò per un secondo poi disse -Ok,inviami almeno un messaggio quando arrivate a casa e non fate tardi. Tristan tienila d'occhio.- In quel momento mi ricordai che lui mi stava aspettando all'ingresso e così passò il suo sguardo su di me e rispose- Non ti preoccupare Denise ci penso io a lei.- Tristan era stato il mio primo ragazzo, stavamo insieme da appena tre mesi e mia madre già lo adorava. Lo guardai ,ero consapevole che non passava inosservato alle ragazze con il suo metro e ottantacinque ,un corpo asciutto ma muscoloso e una zazzera di capelli castani che si intonavano perfettamente ai suoi occhi marroni. Era un ragazzo estroverso, amico di tutti, praticamente il mio opposto ,che ero timida fino al midollo e ci avevo messo un po a fargli capire che ero interessata a lui. Salutai la mamma , presi il cardigan appoggiato sul divano ,la borsetta, uscii dalla porta e lui mi salutò con un bacio sulla guancia . -Ehi sei bellissima!- lo guardai con una faccia infastidita. -Non ho avuto il tempo di sistemarmi i capelli perchè tu sei sempre in anticipo- dissi, colpendolo con il polpastrello al centro del petto . -Tu sei sempre in ritardo- mi disse con un sorrisetto soddisfatto mentre mi toccò la punta del naso con un dito. Scesi le scale del pianerottolo e entrai nell'auto che odorava di cocco;mi guardai dallo spechietto . I capelli ricadevano sulle spalle con delle onde ribelli ed erano più gonfi del solito visto che non avevo avuto tempo di asciugarli del tutto. Sbuffai e richiusi lo specchietto per ammirare meglio Tristan. Aveva una polo blu che metteva in risalto il suo fisico ,dei pantaloncini corti color cachi e le sue amate Vans blu, si accorse che lo stavo fissando , mi fece un sorriso malizioso e inserì la chiave nel quadro facendo rombare il motore. Dieci minuti dopo parcheggiammo lungo un viale pieno di macchine davanti una casa da cui proveniva un'assordante musica pop e strapiena di gente che barcollava e si accasciava sul prato per vomitare. Che diamine erano solo le nove e un quarto e certa gente già era messa cosi male!  Guardai Tristan. -Sai se Matthew ha intenzione di venire?Ieri sera Allison non ha fatto altro che parlarmi di lui!- Lui chiuse la portiera e venne nella mia direzione.-L'ho visto stamattina all'allenamento  di football, ha detto che aveva da fare ma avrebbe fatto un salto.- Pregai con tutto il cuore che fosse cosi , Allie,la mia migliore amica da sempre ,una brunetta con gli occhioni castani e i capelli dello stesso colore con delle sfumature rosso aveva una cotta per lui da sempre ma era molto timida , e non riusciva ad esternare i suoi sentimenti. Tristan mi passò una mano sul viso e mi baciò con trasporto.-Pronta?Possiamo andare via quando vuoi- Lo guardai- Si, pronta-. Non ero una di quelle ragazze che andava pazza per le feste , preferivo starmene  a casa a vedere un film sul divano con una coperta di pile e una montagna di pop-corn, o leggere un libro in santa pace e lui lo sapeva bene che mi rilassavo molto stando per conto mio.Mi prese per mano e mi trascinò verso l'ingresso della casa da cui proveniva quella musica ,fino a che non ci trovammo davanti ad una maestosa costruzione in stile vittoriano, con una porta di entrata in vetro e il pianerottolo circondato da colonne di marmo. Mi spinse dentro e la musica invase ogni cellula del mio corpo.

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