Capitolo 5

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Mi girai di scatto e lo vidi dietro il bancone a versare un caffè a un signore seduto lì. Era un ragazzo oggettivamente molto attraente,con un fisico scolpito e con il suo metro e ottanta sembrava più grande di me di qualche anno , i capelli neri e gli occhi verdi gli davano uno sguardo intrigante e le sue labbra piene ti chiamavano da lontano.Mi alzai dal tavolo nella sua direzione,appena fui arrivata al bancone lo guardai e dissi- Che cosa ci fai tu qui?- Si girò nella mia direzione,mi squadrò da capo a piedi.
-Ci lavoro. Tu chi sei?- chiese con un tono che non lasciava trapelare nessuna emozione.
Come poteva non ricordarsi che la sera prima aveva picchiato il mio ragazzo. -Ieri hai picchiato il mio ragazzo!!-
Il suo sguardo si fece cupo- Io non ho picchiato nessuno,è lui che ha picchiato me.- e detto questo si allontano dalla mia parte del bancone, andando a servire un altro cliente. Non poteva lasciarmi così. -Che cosa è successo davvero,perchè Tristan non è uno che si fa prendere dalla rabbia?-
-Scusa vorrei rimanere a parlare con te anche tutto il pomeriggio,ma come vedi devo lavorare.Se hai delle domande falle al tuo ragazzo-detto questo filò via dal bancone e scomparve nel bagno per i dipendenti.
Tornai al tavolo dove Allison trattenne un sorriso -Sembrava che vi steste per tirare addosso qualcosa-
-è lui che è uno stronzo,non si ricordava neanche di me dopo che ieri ha picchiato Tristan.- Mi sedetti sulla sedia in modo non molto femminile.
-Però devi ammettere che è molto attraente-disse con uno sguardo malizioso verso la porta in cui era scomparso due minuti fa. Non risposi a quell'affermazione.
Dieci minuti dopo uscimmo dal locale e ci dirigemmo alle nostre macchine. -Voglio divertirmi questa sera.Devo dimenticare anche il nome di Matthew,perchè non andiamo in quel posto dove suonano dei gruppi emergenti tutti i sabato sera- mi propose lei. -Non so,penso si possa fare.Dovevo vedermi con Tristan ma non penso gli dia fastidio uscire tutti insieme. Ma quale locale ?-
-Quello sulla Oakland Street.Dietro il magazzino abbandonato.Mi sembra si chiami "Billbords".-
-Non ci sono mai stata.Vedremo stasera.Chiami tu gli altri? Io vado a casa ,i miei genitori dovebbero essere rientrati.-
-Ok chiamo io Reene, ci sentiamo più tardi- detto questo si allontanò e io tornai a casa in dieci minuti.
Entrai in casa e sentii mio padre chiamarmi dalla cucina- Ehi tesoro.Tutto ok?-
-Ciao papà,benissimo sono solo un pò stanca.Come è andato il pranzo?- dissi sedendomi sullo sgabello . Lui preparò pancake con goccie di cioccolato e me ne mise una montagnetta in un piatto con un bicchiere di latte. -Benissimo.Tua madre è andata a fare la spesa quindi possiamo appropriarci del divano e guardare un film.- Adoravo quando faceva così.Sapeva perfettamente cosa mi piaceva fare,come se mi leggesse nel pensiero. Era un uomo molto affascinante per i miei gusti,lui e la mamma stavano insieme da quando andavano al college e si erano sposati dopo pochi anni,quindi per essere una ragazza di diciasette anni avevo dei genitori giovani. Era lui che mi aveva passato il gene dell'altezza ,di certo non la mamma che arrivava si e no al metro e sessantacinque, capelli castani e occhi azzurri come i miei. Spesso la gente che ci vedeva insieme si accorgeva subito che avevamo qualche legame di parentela per l'impressionante somiglianza anche nei tratti del viso ,come la forma che prendevano gli occhi quando sorridevamo.
Alla fine del film tornò la mamma con cinque bustoni della spesa pieni.La aiutai a mettere in ordine e quando tutti e due i miei genitori erano di buon umore gli dissi.- Sentite stasera io e Allison avevamo pensato di andare a sentire un pò di musica in un locale nuovo.Posso andare?- Si,avevo diciasette anni ma loro a volte mi trattavano come una bambina e quindi ogni volta che sarei dovuta uscire gli avrei dovuto chiedere il permesso.Mia madre mi guardo.-Ma non sei uscita anche ieri sera?-
-Mamma stasera è sabato!- gli dissi sbattendo le ciglia e facendo un tono triste.
-Dai Denise lasciamola andare,non è più una bambina.-disse mio padre facendomi l'occhiolino e mimando un "prego".Gli mandai un bacio e poi aspettai la risposta di mia madre.-Scott sta andando in un locale notturno!?-
-Si ma non credo ci vada da sola,e poi sicuramente Tristan sarà con lei.-
-Ok,ma solo se mi assicurerai che Tristan verrà con te.-
Le saltai addosso e la riempì di baci-Grazie mamma,tranquilla lo chiamo subito e gli dico se può passare a prendermi.-
Mi precipitai in camera e tirai fuori il telefono dalla borsa.C'era una chiamata persa di Tristan,così gli scrissi subito un messaggio.
-Scusa parlavo con i miei.Stasera andiamo in un nuovo locale il "Billbords".Passi a prendermi?- Mi rispose dopo due minuti.
-OK.passo alle nove.A dopo piccola.- Mi mandò anche una faccina che mandava baci.
Erano le sette di sera,non avremmo mangiato prima delle otto così ne approfittai per dormire un pò. Il trillo del telefono mi svegliò.Era Allison. -Non ci crederai mai. Ho scritto a Reene per questa sera e mi ha detto di si.Così Liam lo ha detto a Matthew che ha detto che porterà Stacie la troia.-
Mi cadde la mascella.La cosa con Matt doveva essere più seria di quello che pensavamo tutti.Non l'avevo mai vista uscire due volte con lo stesso ragazzo.
-Ok siediti e respira.Non succederà niente stasera.Chiedi ad Aaron se viene con te .-Mi sembrava fosse la cosa più giusta anche perchè sennò sarebbe stata l'unica dell'uscita senza accompagnatore visto che i gemelli non sarebbero potuti venire.
-Bella idea amica,magari mi metto anche una delle gonne simile a quelle di Stacie così Matt si ingelosirà un pò.-Fece un gridolino, segno che stava già fantasticando su quello che sarebbe successo.

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