Mr. Downway

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Solamente una settimana alla fine della scuola, e sarei potuto andare in vacanza.

9 mesi ad aspettare l'odore del mare, le palme che coprivano i raggi del sole, la sabbia bollente e le ragazze in bikini.

Chiusi gli occhi e mi distesi con i gomiti sul banco, aspettando il suono della campanella che, come suo solito, tardava ad arrivare.

"Harry!" sentii scuotermi una spalla.

"Harryy!" un altro movimento.

"Oh, amico, svegliati!" bisbiglii e risate, facevano spazio nelle mie orecchie.

Mugolai, e feci un grande sbadiglio con tanto di stiracchio.

Mi guardai un po' attorno, e con delusione scoprii che non ero nella spiaggia delle Hawaii, bensì in classe.

Ridevano ancora, gli altri.

Cosa stava succedendo?

"Oh Harryyyy!" urlò Michael

"Cazzo vuoi!" risposi a tono, ma presto mi accorsi che non era stata la migliore scelta.

"La prof ti sta guard-" lo fermai.

Mi rialzai terrorizzato sulla sedia, e notai gli occhi di tutti su di me.

La prof mi stava fissando con le braccia incrociate, e con il registro tra le mani.

"Bene, Styles, ci vuole raccontare anche il sogno che ha fatto, o pensa di poter seguire la lezione senza addormentarsi. Io l'ho avvisata, poi se la vedrà lei agli esami."

Scoppiarono tutti a ridere, e dopo nemmeno due minuti rincominciò a spiegare sotto quella, -che secondo me-, era una falsissima attenzione.

Piegai la testa all'indietro, e sospiraii.

Solo una settimana, pensai.

****

Mi diressi verso il corridoio e posai i miei libri nell'armadietto, e nel momento in cui lo chiusi, un ragazzo dall'aria buffa e basso, con due occhi meravigliosamente azzurri ,fece la sua apparizione davanti a me.

Mi scappò un urlo, e posai la mano sul petto.

Tutti mi stavano guardando curiosi, altri straniti e alcuni perfino ridevano.

Scossi la testa, e rivolsi il mio sguardo a quel ragazzo.

"Ehy! Fa' attenzione, mi hai spaventato!"

Ma lui sembrava impassibile, e per quanto cercassi di rimanere serio, la sua faccia mi fece scoppiare a ridere.

"Che hai da ridere, bambino?" bisbigliò con occhi assottigliati

Scoppiai a ridere di nuovo, questa volta però, ancora più forte.

"Questa poi, ancora non l'avevo sentita!" dissi, tra una risata e l'altra

"Bambino" ripetei.

"Perché quanti anni hai da considerarti così grande?" domandò

"Sedici, e se permetti non sono così grande da essere adulto, ma nemmeno così piccolo da essere un bambino. Tu invece, nanetto, quanti anni hai? 14?" risi

"24."

Ah. Smisi di ridere.

Questa volta rise lui.

"Lo sapevo." disse

"Cosa?" chiesi evidentemente imbarazzato

"Che avresti reagito così."

Sorrise, e svoltò l'angolo.

COSA?

Lo rincorsi fuori e con il fiatone urlai: "Come ti chiami?!"

Si girò e mi sorrise, poi salì in macchina e scomparse dalla mia vista.

Presi il mio zaino e tornai in classe, a subire l'ultima ora che, a differenza di quella lunga e faticosa giornata, passò velocemente.

Salutai Niall, Liam e Zayn dicendogli che non mi sarei fermato a pranzare in mensa e uscii dalla scuola, con un permesso già firmato.

Da me.

***

L'autobus, come al solito, fece sentire i suoi 25 minuti di ritardo e in quel momento pensai che sarebbe stato meglio tornare a scuola, anche perché sicuramente avevano già finito di mangiare, ed io ancora dovevo prendermi un panino.

Però, una luce attirò la mia attenzione, e nonostante l'autobus stesse arrivando in quella corsia proprio in quel momento, decisi di seguirla.

Continuava a illuminare il marciapiede di Sidney, ed io, con la testa abbassata e ricurvato sulla schiena, stavo cercando di capire da dove proveniva e dove mi voleva portare.

Probabilmente i passanti mi stavano guardando malissimo, ma a me non importava poi così tanto, ero sempre stato un ragazzo curioso fin da bambino, e le situazioni in cui dovevo dare il meglio di me stesso per trovare o capire qualcosa, mi avevano sempre attirato.

La luce in quel momento, però, si spense e sentii una risata.

"MAMMA! ECCOLO, E' QUI BILLY, E' QU-" si blocco un attimo, e mi guardò.

"Ah no, è solo un deficiente che ha seguito il mio laser..." sembrava deluso, poi continuò

"Senti, hai visto il mio cane?"

Lo guardai malissimo, e poi scoppiai a ridere.

Quella fottuta luce misteriosa, proveniva da un fottuto laser, da un fottuto bambino, che stava cercando il suo fottuto cane.

"NO." risposi, svoltai l'angolo e attraversai la strada.

Forse aveva ragione quel bambino, ero un idiota :)
Ma avevo ancora fame, questo era certo.

Vidi un bar, appena alla fine del marciapiede, e decisi di entrarci.

"Un cappuccino, grazie." chiesi

In realtà, non mi andava un cappuccino, ma non sapevo che prendere.

"Certo."

Aspetta, quella voce..

L'avevo già sentita da qualche parte, e sicuramente avrei voluto risentirla di nuovo.

Alzai la testa, e c'era lui.

"Ohi, no aspetta!"

Si girò verso di me, e ruotò gli occhi.

"Ci rincontriamo,di nuovo. Bimbo"

Questa volta ero io ad alzare gli occhi al cielo.

Decisi di lasciar perdere, tanto non avrebbe smesso comunque.

"Come ti chiami?" chiesi

"Perché lo vuoi sapere così tanto?" sorrise beffardo.

"Perché sono curioso! E molto, molto impaziente."

"Non te lo dirò" disse, e la delusione prese il sopravvento su di me.

"Allora non lo voglio il tuo cappuccino di merda!" presi a dire, arrabbiato.

"Allora vedi che sei un bambino?"

"Io non son-" ma mi fermai, che senso aveva?

"Senti ciao." camminai per uscire da quel bar, ma mi bloccò il polso.

"Per il momento, chiamami Mr. Downway"

***

FINE PRIMO CAPITOLO, SPERO VI PIACCIA. :)
NOI SIAMO TOMMOF E ORGIW 💥
SPERIAMO CHE LA STORIA VI STIA PIACENDO ANCHE SE L'HO GIÀ DETTO MA OKS.
CIAU ALLA PROSSIMA

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