La tradizione che da secoli dominava la scuola era sicuramente, il rito inziale, più comunemente chiamato "The initial rite".Si festeggiava tutte le domeniche, ogni due settimane del college, infatti, era proprio il periodo in cui ognuno poteva tornare a casa, o semplicemente restare a festeggiarlo a scuola.
La seconda possibilità era sicuramente quella più scelta, il The Initial Rite era una vera figata, e ci si divertiva un sacco, sicuramente una delle più belle feste scelte dal preside, dopo il ballo di fine anno.
Mi stavo preparando nel bagno della camera di Liam, dato che la mia stava già soddisfando i piaceri di altre persone.
Alzai gli occhi al cielo.
La cosa più difficile da accettare però, era che mi provocasse un ernome fastidio.
Ma ero sicuro al 101% che fosse per il fatto che non mi avesse chiesto il permesso, non per scopare, ovvio ma per aver usato il mio letto."Amici"
Si, amici sto cazzo."Liam, mi passi il phon?" urlai sopra la musica che usciva dal maledetto i-pod di Niall
"No lo sto usando io, coglione"
Che gente gentile e disponibile nei miei confronti che avevo, ero quasi commosso.
"Vabbe, io esco così." risposi
Mi diedi una sistemata ai capelli bagnati e mi lavai velocemente i denti, mi misi una giacca bianca del tutto sbottonata e degli Skinny neri, i misi soliti stivaletti oro, e uscii dalla camera.
Attraversai il corridorio e arrivai in palestra, dove si teneva il rito inziale.
Mi guardai attorno e, accertandomi che non ci fosse nessuno bevvi un sorso di una bevanda alcolica senza nome, nonostante i miei appena compiuti sedici anni.
Mi girai, in attesa dei miei amici, e lo vidi lì.
Con le mani in tasca, e con una sigaretta posata delicatamente tra quelle sottili labbra rosee.Bellissimo, ecco come era.
Incrociò il mio sguardo per un secondo, e poi lo distolse.
Mi avvicinai a lui perché...Ah, si perché dovevo parlargli del fatto che non avrebbe mai più messo piede in quella camera.
Ero deciso più che mai, e arrivai da lui quasi marciando per la sicurezza che attraversava il mio corpo.
Poi i suoi occhi incontrarono i miei, e...
cosa dovevo dirgli?"Ciao" disse solo guardandomi
Feci di tutto per guardare da un altra parte, ma il suo sguardo mi metteva così tanto in soggezzione che dovetti respirare profondamente prima di parlare, senza sembrare una foca con le crisi epilettiche.
"Ciao, Louis." sorrisi
Mi guardò impassibile.
"Allora, non possiamo stare in stanza insieme, okay?" dissi tutto d'un fiato.
"Perché?"
"PERCHÉ? PERCHÉ LOUIS?" lo fissai stupito
"Forse vediamo..umh, ah si! È probabile che tu ti sia messo a scopare come un cazzo di criceto sul mio letto, no?"
Incominciò a ridere.
"Senti riccio, io scopo con chi voglio, dove voglio, e quando voglio. Se questo non ti sta bene, quello che deve cambiare stanza sarai tu."
Mi punto il dito addosso.Non risposi.
"Ah, e chi ti ha detto il mio nome?"
"Ma vaffanculo, Louis" cercai di andarmene, ma mi fermò di nuovo.
"Volevi esserci tu, al posto di quella ragazza?" chiese con una voce, che non sapevo come decifrare.
Un misto tra sensuale e divertita.Cosa?
"Ma cosa? Che cazz, Louis! Ma che domande sono? ma sei normale?"
Scoppiò a ridere e poi bevette un sorso della sua vodka alla cigliegia.
"Stavo scherando, riccio. Rilassati, non volevi essere 'mio amico' "?
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Serendipity
FanfictionPer due di noi, la casa non è un posto. È una persona, ed io sono finalmente a casa. ♡ Larry Stylinson FanFic "Serendipity." "Cosa?" gli chiesi. "Vuol dire trovare qualcosa di meraviglioso, senza nemmeno cercarlo." "E con questo, Louis?" Mi guardò...