Bagni Pubblici.

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Stava piovendo, si potevano sentire le goccie battere sul parabrezza delle auto, e fiochi raggi del sole penetravano dalla finestra dell'aula.
Non so perché, ma mi ritrovai a pensare ancora a Louis, ai suoi modi di fare, di comportarsi con me, al fatto che probabilmente mi odiava.

Seduto sulla sedia in modo scomposto e maleducato, con la testa appogiata al banco e gli occhi chiusi, Louis passava le sue giornate di scuola.
Ma la prof doveva esserci abituata evidentemente, dato che da quel che potevo vedere, sembrava un comportamento così normale e tranquillo alla vista degli altri.

Parlai un po' con Niall e con Liam, ma non mi azzardai nemmeno un po' ad accennare di quel che era successo tra me e Louis.
Doveva essere dimenticato, proprio come aveva detto lui.
Io ero etero e lui pure, questo sicuro.

L'ora finì, e prima che tornasse l'altra prof decisi di andare in bagno, così giusto per una passeggiata.

Ma probabilmente non fu una buona scelta, dal momento che Louis era dietro di me.
Aveva gli occhi rossi, e la fronte sudata.

Si avvicinò e mi mise un braccio sulla spalla, ma lo spostai subito indispettito e curioso di questo suo atteggiamento.

"Louis, ma sei fatto?" sbottai nervoso

"No, assolutamente no." disse con un sorriso beffardo, poi scoppiò a ridere senza alcun motivo per farlo.

"È meglio se ritorni a casa, fidati." gli diedi una botta sulla spalla e proseguii dritto.

Ma lui, non aveva alcuna intenzione di farmi andare.
E questo un po' mi rassicurava, un po' mi infastidiva.

Probabilmente la sera prima era stato ad una festa e aveva bevuto, questo spiegava il suo strano comportamento.

"La smetti di seguirmi?" cercai di rimanere in me alla vista di quei meravigliosi occhi azzurro cristallo.

Entrai in bagno e mi sedetti sul bordo del lavandino, aspettando che uscisse.
Ma lui, chiuse la porta e si avvicinò.

"Cos.. " non mi diede il tempo di aprire bocca che, le sua bocca era già premuta sulla mia.
Gemetti inaspettatamente, e il suo sguardo si accese di malizia.

Lo spostai bruscamente e mi alzai.

"Vattene via." dissi sperando che la mia voce risultasse ragionevolmente seria.

Ma per Dio, quando le mie preghiere venivano ascoltate?

Non sapevo in verità se volevo o no che andasse via, ma lui non mi diede altra scelta.

Si avvicinò a me ancora di più, i nostri visi a toccarsi, i respiri sembrava si fondessero l'uno nell'altro e i nostri cuori a sfiorare l'infinito di quel momento.

Avvicinò le sue labbra alle mie e ci soffiò sopra, per poi allontanarsi con un sorriso beffardo.

Vuoi giocare, Louis?
Allora giochiamo.

Mi avvicinai a lui e lo sbattei contro il muro prendendolo per il colletto, facendo toccare il mio bacino contro il suo.

Dalla sua bocca uscì un gemito, e questo innescò in me voglie che probabilmente nemmeno io sapevo di avere.

Gli sbottonai i pantaloni e con una mossa veloce gli abbassai anche i boxer, ma decisi di farlo soffrire un po', così, giusto per sentirlo pregarmi di dargli di più.
E cosi fu.

In quel momento decisi di dimenticarmi di tutto quello che mi aveva detto, del fatto che stava scopando con una ragazza nella nostra camera, che eravamo solo compagni di scuola, e che entrambi avevamo la testarda idea di pensare di essere ancora etero dopo essere andati a letto insieme.

Mi inginocchiai davanti a lui e lo sfiorai con le labbra, lasciando dei piccoli baci umidi per tutta la sua lunghezza.

"H-harry.." potrò la testa all'indetro, intimandomi cosi di continuare.

"t-ti prego Haz.." sorrisi soddisfatto, guardando i suoi occhi lucidi e innescati di stupore e malizia.

Fu in quel momento che lo inglobai completamente, provando soddisfazione e piacere nel vederlo godere per me.

In quella stanza si sentivano solo i nostri gemiti e respiri affannati.

Non riuscivo a capacitarmi di aver fatto una cosa del genere, per di più con un ragazzo per cui provavo solo e unicamente odio.

Ma la sensazione di sentirlo mio era più forte di me, prendendo il sopravvento di tutte le emozioni che mi causava quell'idiota.

Continuammo così per un tempo indefinito, che mi portò a pensare del fatto che probabilmente stavamo saltando la 2 ora, ma in quel momento nulla sembrava essere più importante di quello che stavo facendo.

Poi toccò a lui, che, inutile dirlo, mi ripagò facendomi toccare le stelle.

Volevo fermare quelle emozioni, ma non riuscivo a capire come.

Ci rivestimmo in fretta, dando solo una lavata alla nostra faccia ancora un po' sotto shock.

"Sono sconvolto." affermò guardandomi con occhi spalancati.

"Cosa?" sorrisi

"Sei stato..oh niente, lascia stare." ritornò in se, nel suo essere freddo e incomprensibile con chiunque.

"Non eri fatto vero?" chiesi sospirando

"No." arrossì, e vidi il rossore dilatarsi sulle sue goti.

"E quindi mi hai seguito in bagno perché...?" domandai confuso

Mi guardò un attimo sorridendo, e avvicinandosi disse:
"Per fare questo."
e mi baciò.

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