Capitolo 6

265 11 3
                                    

<<Ok é ora che io vada>>
Disse Georgia alzandosi facendo un gesto patetico con la mano.
Si avvicinò a me
<<Mi dai il tuo numero di telefono? >>
Io annuii inventandomi un numero sul momento,non volevo rivederla,perchè tutte avevano il complesso di rivedere chi si erano semplicemente fatte?
Era una scopata e basta,nient'altro.
Uscì dal mio appartamento sbattendo la porta.
<<Jack,era brava?>>
Scoppiò a ridere Aron,portandosi alla bocca una lattina di birra.
<<Diciamo passabile>>
Tirai la testa indietro.
<<Ho sentito,era come se ci fossimo anche noi nella stanza>>
Non che mi importasse qualcosa,se non volevano ascoltare sapevano dov'era la porta.
<<Aron,non dargli il mio vero numero>>
Lui rise di nuovo,quando era fatto rideva in continuazione e aveva una faccia da ebete perenne.
<<Certo certo >> Poggiò la birra a terra affianco alle sue gambe. <<Stavo pensando di organizzare una festa sabato>> Bevve un sorso di birra e riprese <<Magari non a casa mia,troppo piccola>> Alzai la testa e lo squadrai <<Ci sta.>> <<Possiamo fare qua>> Proposi io,domenica me ne sarei andato finalmente,e al casino ci avrebbe pensato la cameriera. <<Facciamo così allora!>> Non avevo voglia di sbattermi per una festa,avrei solo comprato dell'alcool,Aron avrebbe pensato all'erba e al resto,andava più che bene. <<Non vedo l'ora cazzo>> Annuì lui,malgrado l'avesse detto non sembrava così impaziente,aveva gli occhi socchiusi mentre ondeggiava a ritmo della musica che proveniva dal locale affianco a casa.

Sabato
Mi alzai dal letto,non ero riuscito a dormire molto ma ero sicuramente più riposato del solito,uscii dalla mia stanza dirigendomi verso il salotto,la musica alta rimbombava ovunque,mi pentii di aver proposto casa mia per la festa,il tavolo era pieno di bottiglie di vodka e liquori, avevo lasciato le chiavi ad Aron che stava trafficando con delle casse che aveva messo all'entrata,insieme a un tipo che non avevo mai visto. <<come ti sembra?!>> urlò per farsi sentire. Mi guardai intorno, c'era anche troppo per una semplice festa in casa,non sapevo quante persone sarebbero arrivate da lì a poco
<Inizia a far su>>

La casa si riempì in fretta di gente mai vista prima,passai la canna ad Aron,eravamo già alla terza,per una fottuta sera volevo divertirmi anch'io,qualcuno alzò la musica,ringraziai mio padre mentalmente per aver fatto insonorizzare l'appartamento,una cosa buona per una volta l'aveva fatta.
C'era gente che ballava,chi stava seduto a terra con una bottiglia in mano,chi giocava a una nuova versione di Beer Pong e chi invece,come noi,fumava tranquillo. Intravidi passare Georgia,non mi andava di darle spiegazioni,anche perchè non gliene dovevo,quindi l'avrei ignorata se si fosse avvicinata,però per mia fortuna lei non mi vide.
Come previsto,dopo alcuni minuti,me la ritrovai davanti,indossava dei jeans talmente corti che da dov'ero potevo vedere il colore dei suoi slip.
<<Hei,hai ricevuto il mio messaggio?>>
<<Non ho controllato il telefono>>
Mi alzai, <<Vieni a ballare con me?>> La guardai <<Magari dopo>> Disse qualcosa e poi andó a ballare,io andai in cucina,presi una bottiglia dal bancone e bevvi alla goccia il più possibile,il liquido mi bruciò alla gola.
Appoggiai la bottiglia di rum sul tavolo,chiusi gli occhi un istante,cercando di concentrarmi su qualcosa che non fosse quella musica orrenda o le grida di persone ubriache o fatte,la testa mi doleva,sentii qualcuno piangere,mi girai,Madison si teneva una mano come per coprirsi il volto,e mi passò davanti, la presi per il braccio e la tirai verso di me, ci misi troppa forza e la feci sbattere contro il mio corpo.
<<Che cazzo hai fatto?>>
Le chiesi.
Lei mi guardò male,aveva gli occhi rossi e gonfi di lacrime,si liberò della mia presa.
<<Lasciami,mi fai male>>
E uscì dalla cucina a passo lento,la seguii,non volevo sapere davvero perché stava piangendo,non mi interessava,volevo sapere il perché mi guardava sempre in quel modo e poi sarei ritornato sul divano a fumare.
Lei si diresse nella camera degli ospiti accanto al salotto,entrai anch'io,mi stupii di trovarla vuota con solo qualche bottiglia sparse sul pavimento e il tappeto beige imbrattato.
Lei senza notarmi si sedette all'angolo del letto tenendosi il volto tra le mani con la schiena leggermente incurvata.
Aspettai che si calmasse,anche perché non sapevo cosa dire,forse sarei dovuto andarmene,a un tratto si girò a guardarmi, aveva gli occhi rossi e le guance ancora rigate di lacrime, incrociò il mio sguardo e poi guardò in basso.
<<Scusa,sto bene,stavo solo pensando..>>
Non finì la frase.
<<Pensare troppo nuoce alla salute>>
Lei mi sorrise asciugandosi gli occhi umidi.
<<Forse hai ragione>>
Non ricambiai il suo sguardo e io uscii dalla stanza,non ero un psicologo e non volevo in ogni modo dargli conforto,non ero io la motivazione del suo stato animo e non sarei stato la cura.
Ritornai a sedermi vicino ad Aron che aveva in mano una bottiglia di vodka e rideva come un'idiota insieme a un tipo biondo col cappello girato.
Questa festa era ridicola,mi guardai un pó attorno e la scena era sempre la stessa,chi fumava o beveva o chi rideva come un'idiota,un branco di ragazzi disadattati socialmente,bella merda,ma la cosa peggiore era che anch'io ne facevo parte.
Dopo un quarto d'ora alzai ancora una volta,aprii la porta finestra che dava sul balcone per lasciare entrare un po' d'aria,erano già le tre di notte e la gente continuava a entrare,l'odore di fumo iniziava a darmi la nausea
<<Jack sei preso male?>>
Mi girai verso Aron,era palesemente fatto,forse non solo di erba.
<<Evita Aron>>
Lo lasciai li,e andai a riprendere la mia bottiglia sperando di ritrovarla dove l'avevo lasciata.

Barcollai in corridoio,non sapevo che ora fosse ma molta gente se n'era andata,un ragazzo dormiva sul pavimento,lo evitai, rividi Madison,ara appoggiata al muro con la testa bassa,mi fermai davanti a lei,appoggiando le braccia contro al muro ai lati della sua testa,per impedirgli una via di fuga.
<<Cosa c'è?>>
Mi chiese senza guardarmi.
<<Guardami>>
Alzò lo sguardo,aveva gli occhi ancora lucidi.
<<Cazzo è possibile piangere sempre? Dovresti divertirti>>
Avvicinai il mio viso al suo,il suo respiro era fresco,un misto tra vodka e menta,appoggiai le mie labbra sulle sue,quando vidi che non si oppose,la baciai con più vigore,scesi con la mano spingendola più vicina al mio corpo,era calda.
Interruppe il bacio per guardarmi,la ribaciai ancora una volta,mi accarezzò dolcemente il viso,il contatto con la sua mano fredda sulla mia pelle mi provocò un brivido,la presi per il braccio e la feci entrare in camera mia senza smettere di baciarci,era una sensazione piacevole,e non mi faceva pensare al mal di testa che mi stava martellando da tutta la sera.Chiusi la porta e l'appoggiai ad essa,strinse le ginocchia attorno alla mia vita,il vestito che indossava gli si alzò leggermente,adoravo i vestiti,facilitavano di molto le cose,non c'era da abbassare ne da togliere,era tutto molto semplice.
Mi strinse i capelli,e io non smisi di baciarla,la volevo,adesso,non sarei riuscito a trattenermi a lungo,non potevo,sospirava a ogni mia carezza,e il suo corpo si muoveva freneticamente,cercando di toccare il più possibile il mio.
<<Dio>>
Sospirai io facendo scivolare una mano sulla sua coscia,lei inarcò la schiena,la presi in braccio e la spinsi sul mio letto,aveva ancora gli occhi lucidi,le guance lievemente arrossate e la bocca semiaperta.
Appoggiai le mani affianco alla sua testa,la guardai qualche istante,aspettando che magari scappasse via,aveva visto ciò che avevo fatto con l'altra ragazza,ma forse gli andava bene così,infondo era un vantaggio per entrambi.
<<Non guardarmi>>
Alzai un sopracciglio,continuando ovviamente a fissarla.
<<Perché non dovrei?>>
Lei si coprì con le mani il volto.
<<Mi vergogno,per favore>>
Sembrava una bambina,era seria?Stavamo per fare sesso e lei si vergognava di farmi vedere il suo viso? Presto si sarebbe vergognata per altro,e magari avrei potuto accettarlo,ma questo era proprio insensato.
Le spostai una mano
<<Non coprirti>>
Lei mi guardò,forse male,si morse l'interno del labbro e sbatté un paio di volte le ciglia.
<<Tu non fissarmi>>
Sbuffai,affondai la testa nei suoi capelli,profumavano di shampoo alla fragola e qualcos'altro,le baciai delicatamente l'incavo del collo,fino ad arrivare alla clavicola,abbassai la spallina del vestito,lasciando intravedere l'inizio del reggiseno di pizzo nero,baciai il suo petto lentamente,la sentivo trepidare,e non vedevo l'ora di averla,la sua pelle era fresca.
La riguardai in volto,solo per togliermi uno sfizio,e lei come prima si coprii il viso,nascondendoselo con una mano.
<<Certo che sei proprio strana>>
Lei annuii,si tolse la mano dal volto e guardò altrove.
<<Perfavore,te l'ho già detto>>
Lasciai perdere,infondo non mi importava molto dei suoi complessi mentali,non ne capivo la motivazione ma non sarei stato certamente a fargli troppe domande perché non mi interessava.
Gli abbassai l'altra spallina,lasciando intravedere,questa volta completamente,il reggiseno,lo spostai e gli morsi il seno,lei sussultò e si aggrappò alla mia schiena,gli tolsi quell'abito,lasciando scoperto il suo corpo esile che vedevo poco nel buio della stanza,poi toccò a lei aiutarmi a spogliarmi,era impacciata,le accarezzai la coscia,notando uno strano segno,non la toccai più in quel punto e salii più in alto,fino ad arrivare ai fianchi che strinsi con forza mentre non smettevo di baciargli il collo.

Scusate se vi ho fatto aspettare! Ma sono stata molto occupata tra gli esami e il lavoro,finalmente il capitolo è finito,per eventuali incomprensioni o errori non esitate a chiedere o farmeli sapere,grazie mille per aver letto questo capitolo,a presto😌

PHILOPHOBIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora