Capitolo 5

580 15 6
                                    

Mi svegliai sentendo il telefono suonare,annaspai con la mano cercando di farlo smettere,lo buttai a terra ma non smise di squillare,aprii svogliatamente gli occhi,chi cazzo mi chiamava a quest'ora?
Era buio,presi il telefono da terra proprio nel momento esatto in cui smise di suonare, richiamai,non avevo il numero salvato.
<<Pronto Amore?>>  
La voce familiare di mia madre mi fece voglia di chiudere la chiamata.
Perché mi chiamava alle 4.30 del mattino? Non si ricordava del fuso orario?
<<Pronto..>>
Dissi sbadigliando. <<Jack potresti chiamarmi ogni tanto>> Cercai con tutto me stesso di mantenere la calma. <<Sai che cazzo di ore sono qui ? Ti ricordi che abbiamo nove ore e mezza di differenza?>> Attaccai. Odiavo quando mi svegliavano,spensi il telefono e mi girai sul fianco cercando di riprendere sonno.

<<Jack!>>

Mi svegliai di colpo quando mi sentii chiamare da una voce che sembrava quella di Hollie,mi guardai intorno,era tutto silenzioso,era stato solo un sogno ovviamente.Mi alzai lentamente,presi il telefono,mia madre non aveva neanche provato a richiamarmi.Camminai fino in bagno,guardai i miei capelli,provai a pettinarli senza grandi risultati evidenti. Sbadigliai, ripresi il telefono, cercai il numero e chiamai Aron,dopo appena due squilli rispose <<Jake ?>> <<Aron,passa da me appena puoi,portala>> Lui rispose <<Ok>> E chiuse la chiamata. La giornata era già iniziata di merda,dovevo rimediare. Camminai fino alla cucina,aprii il frigo e presi una birra,la stappai,avevo sempre odiato la birra,aveva un gusto amaro che non mi attirava per niente,ma non avevo altro in casa,così decisi di accontentarmi.Accesi la tv e mi buttai sul divano,la donna che puliva la casa non era arrivata.
Mi rialzai e andai in camera per cambiarmi la maglietta,in quell'istante suonarono al campanello,sorrisi,era una fortuna abitare vicino ad Aron. Aprii la porta,lui entrò sventolando un pacchettino tutto sorridente. <<Non sa cos'ho>>
Lo lasciai entrare,
<<Questa è roba buona sul serio,ce la fumiamo insieme?>> Annuii esaltato.
Probabilmente una volta tornato a Bristol l'unico che mi sarebbe mancato sarebbe stato Aron,e la sua erba ovviamente.
Mi sedetti ancora una volta sul divano
<<Il tavolino?>> Chiese guardandosi intorno. <<Era in mezzo mentre ero incazzato>> Lui scosse la testa ridendo e si mise a rollare sul tappeto davanti al divano a gambe incrociate. <<Ti dispiace se dopo vengono due tipe?Gli ho promesso che gliel'avrei fatta assaggiare>> <<Fa pure,spero siano belle almeno>> Stava già parlando al telefono con una di loro e non mi rispose. Lo guardai attentamente finire di preparare la canna e accenderla. <<A te l'onore>> Me la passò,tirai,trattenni e buttai fuori il fumo. <<Com'è?>> Io annuii ad occhi chiusi. E pensare che fino a quattro anni fa guardato fumare mia madre,la disprezzavo,e ora facevo la stessa identica cosa,era pura incoerenza. Tirai di nuovo poi la passai ad Aron. Suonò il campanello. <<Vai tu?>> Chiesi ad Aron,lui annuì e corse alla porta. Mi sedetti a terra,con la schiena appoggiata al divano,alzai lo sguardo,la ragazza che stava entrando non era male,era abbastanza alta,aveva i capelli biondi legati in una coda di cavallo. Aron si sedette affianco a me ripassandomi la canna. <<Piacere,sono Georgia>> Mi salutò la bionda sedendosi anche lei a terra,notai che affianco a lei c'era la tipa dell'altra volta. Perchè vedevo continuamente? Si era affezionata a casa mia? Come si chiamava? Allison? Madison? Lei mi accennò un sorriso.
Finii la birra e andai a prenderne un'altra.
Nel giro di mezz'ora arrivammo alla terza canna,io non avevo fatto troppi tiri,preferivo passarla alla tipa bionda,era completamente fuori.
Aron parlava con Madison,lei aveva fatto un tiro si e nó, invece lui era fuori da un pezzo.
Mi alzai e mi avvicinai a Georgia, farfugliava qualcosa e rideva da sola
<<Heei>>
Disse appoggiandosi a me,io non obbiettai.
<<Era buona eh? Mi sa che sono un pó fatta>>
Almeno se n'era accorta.
Scoppiò a ridere di nuovo.
La spostai leggermente e questa volta io mi appoggiai su di lei,appoggiai la testa nell'incavo del suo collo,baciandola delicatamente,non mi interessava che gli altri ci vedessero,non si sarebbero scandalizzati.
Lei rise <<Mi fai il solletico!>>
Io continuai mentre con una mano toccai i suoi fianchi.
Non ci volle molto,cedette quasi subito,accarezzandomi il viso e provó a baciarmi.
Io non glielo lasciai fare.
<<Frequenti il college?>>
Perché gli interessava?
Accettai di rispondete solo per gentilezza.
<<L'ho lasciato qualche mese fa>>
Lei annuì riavvicinandosi a me.
<<Ti aspetto di la>>
Le sussurrai all'orecchio.
Mi alzai e andai nella camera degli ospiti,quella più vicino al salotto.
Lasciai la porta socchiusa e mi distesi sul letto,l'unica luce era quella che passava da uno spiraglio nella serranda.
Sentii la porta aprirsi,mi girai e gli sorrisi.
<<Hei>>
Entrò,mi alzai e gli andai in contro. <<Non ti reggi in piedi>> La provocai io. Era la prima volta che fumava? <<Non è vero,sto benissimo!>> Disse quasi cadendo per poi sedersi al bordo del letto. Mi sedetti accanto a lei e ripresi a baciarla sul collo,aveva il respiro accelerato,mi si avvicinò ancora di più,gli sfiorai la maglietta,intimandogli di toglierla.Si scostò leggermente,non sembrava sorpresa,mi sorrise e se la tolse,mostrando il reggiseno nero,si alzò in piedi sfilando lentamente i jeans strappati,era molto magra. Mi alzai anch'io prendendola per un fianco,aveva un profumo intenso,gli slacciai il reggiseno e lo buttai a terra.Sussultò quando con la mano fredda gli toccai il petto per spingerla verso il letto,mi tolsi anch'io la maglietta, e mi andai a stendere su un fianco accanto a lei. Le baciai il petto,lei prese a ridere,gli leccai il seno,e poco dopo le risate lasciarono il posto a fievoli gemiti sommessi.Non volevo altro che questo,piacere fisico e nient'altro. Scesi lentamente e continuai a baciarla,fino ad arrivare alla sua intimità,gli divaricai le gambe e gli tolsi il tanga. Lei si mise a sedere sorridendo <<Vai subito al dunque eh?>> Mi fece alzare abbassandomi i jeans,prendendo immediatamente in bocca il mio membro. <<Anche tu vedo>> Mi avvolse con la bocca,mi attraversò un brivido,roteava la lingua sulla punta,era capace. La spostai,cercai nei jeans un profilattico,ormai ne tenevo sempre qualcuno in caso di ''evenienza''. Strappai la bustina e lo infilai,lei era appoggiata all'angolo del letto con le mani,aveva le gambe leggermente divaricate. Era tutto troppo semplice,sempre la stessa storia,era quasi noioso. La presi per i fianchi,strinsi forte volutamente,ed entrai in lei con forza,gli strinsi la coscia,spinsi ancora di più,lei gemette,sembrava così finta che per un secondo pensai di smettere,non riuscivo a trovare il piacere fino in fondo. Poggiai le mani sui suoi glutei aprendoli per semplificare la mia entrata,spinsi fino a sentire il fondo,il letto faceva faceva rumore.Accelerai la penetrazione, <<Dio>> Fece lei prendendosi i seni tra le mani continuando a gemere,ci stavano di sicuro sentendo,la parete di questa stanza era praticamente collegata alla cucina, me ne fregava qualcosa? No,volevo solo venire e uscire di qui. Gli tirai uno schiaffo sul gluteo,mi attraversò un'altra scossa e riempii il profilattico. Uscii da lei e mi rialzai i boxer.
Lei si rialzò toccandosi i capelli
<<Dovremmo rifarlo una volta>> Dichiarò con voce affannata stendendosi <<Già>> mi rivestii in fretta e ritornai in cucina,quando Aron mi vide uscire mi sorrise <<Grande>> E rise. Mi risedetti al posto di prima,Madison guardava a terra.
Passati dieci minuti ritornò la tipa bionda
<<Sono tornataaa>> di cui non ricordavo più il nome,uscendo dalla camera.Aveva la maglietta alzata,gli si intravedeva l'ombelico e metà reggiseno,poteva almeno rivestirsi decentemente. Madison farfugliò qualcosa,mi guardò male e si alzò, <<Ciao Aron.>> Andò verso la porta e uscì.
Guardai prima la porta poi Aron <<Ma che cazzo di problemi ha?Fa sempre così?>> Aron alzò le spalle <<Non so cosa gli prende,sarà il suo periodo>> Quando avevamo parlato l'altro giorno non mi sembrava così problematica. Georgia si sedette accanto a me,Georgia,ecco come si chiamava.<<Ne facciamo su un'altra?>> Chiesi io sfregando le mani. <<Vai,aspettavo voi>>
Non se lo fece ripetere due volte.
Chissà com'era finito a far lo spacciatore,era un tipo così tranquillo,odiava la sua vita? Voleva dimenticare qualcosa? Probabilmente.
Accese la canna,di nuovo, e di nuovo l'odore familiare si sparse in fretta per la stanza,feci un tiro,poi un altro,poi un altro ancora e per un momento,ma solo per un momento,non ripensai a quel fottuto vuoto che dimorava in me, ormai da tempo.

Hei gente! Scusatemi se ci ho messo tanto,ma non ero convinta del risultato,é complicato continuare più storie insieme,anche se non è molto lungo spero apprezzerete,fatevi sapere cosa ne pensate💕👍🏻

PHILOPHOBIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora