Capitolo 7

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Alice ha detto che ha tagliato i capelli a Lorenzo appena sono tornati a casa, non gli piacevano proprio come erano diventati. Anche se solamente 31 giorni fa li aveva tagliati, Alice sostiene che ne aveva bisogno. E come dargli torto...sta da Dio con questo taglio.
Anche se forse si è un po' montato la testa.
Stamattina non mi ha nemmeno guardata, ieri sera tutto baci e abbracci e oggi nemmeno uno sguardo.
Ora non capisco perché mi stia importanto così tanto questa cosa. Mi sono ripromessa di non perdere più la testa per ogni ragazzo carino che mi passa accanto, e così sarà.

Finalmente, il suono insopportabile della campanella, mi ha liberato da quest'incubo. So di essere entrata alla seconda ora, ma anche un secondo é troppo in questa prigione. Ho seguito solo una lezione, per il resto ho decorato il mio diario della Comix con le foto che ho stampato ieri pomeriggio.
Adoro personalizzare qualsiasi cosa mi passi fra le mani; alcuni l'hanno definita mania, a me piace definirla personalità.
Oggi però credo di averlo fatto per noia, o forse era rabbia. Non riesco nemmeno più a distinguere le emozioni, andiamo bene.
Penso che passerò il resto della giornata a cambiare le foto che sono sull'armadio e ad ascoltare musica.
Credo che passerò dalla parruchiera a prenotare ciò che da un mese ho deciso di fare. Spero di poter andare il prima possibile così da togliere questo biondo che mi annoia,e almeno inizio il mio cambiamento.

Il treno è in ritardo, ma non mi va di cercare Lorenzo. Abbiamo lo stesso orario quindi anche lui è qui da qualche parte, ma dopo l'atteggiamento di stamattina è meglio se non mi illudo e lascio perdere.

Tre chiamate senza risposta, Sofia-Sofia-Lorenzo.
Lorenzo? Come? Io non gli ho dato il mio numero, come lo avrà avuto? Sofia? No non penso.
Alice, dimenticavo che ora Lorenzo sa che conosco sua sorella; del resto anche io ho accettato di farmi passare il suo numero stamattina nel cortile quando Alice ha insistito.
Non lo richiamerò, deve capire che non è tutto come pensa e vuole lui.
Sofia però la voglio richiamare, conoscendola vorrà sapere come stanno i capelli. Io li adoro troppo, sono troppo contenta che la parrucchiera me li ha fatti oggi stesso.
Finalmente sono riuscita ad averli come volevo, mi piace troppo come non si noti il distacco dai tre, quattro centimetri alla radice e le lunghezze. Neri alla radice e grigi fino alle punte, sembrano proprio quelli dei cartelloni che ci sono nei parruchieri.
Sarà meglio se invito Sofia a casa, tanto papà non c'è, e a mamma fa sempre piacere avere ospiti.

"No Elisa, almeno oggi ascolta i miei consigli. Cerchiamo di valorizzare i capelli appena fatti. Su su"
"Ma dai Sofia, stiamo andando a scuola non a una sfilata. E se non ci muoviamo perdiamo il treno."
"Lascia perdere il treno, sono venuta in macchina. Ora fila in bagno e cambiati."
"E va bene, ma solo per oggi ascolto te su come vestirmi."
Cinque minuti dopo esco dal bagno lavata, profumata e vestita. Devo solo truccarmi e pettinarmi e sono pronta.
Sofia mi ha fatto mettere le StanSmitt bianche con le righe nere, sotto a dei semplici pantaloni neri a sigeretta. Ha insistito che indossassi il CropTop che ho comprato a ottobre. È nero, a maniche lunghe, ma sopra ci metto comumque un giacchetto bianco con il cappuccio.
Non ho voglia di perdere altro tempo, metto matita e mascara, un velo di gloss sulle labbra e infilo il giaccone per scendere.
"Hai visto che siamo arrivate anche prima. Andiamo dentro che fa un po' freddo"
"È vero Sofi, oggi hai avuto ragiorne su tutto."
Entriamo a scuola e tolgo il giaccone per il caldo esagerato che hanno creato i termosifoni. Sofia mi ha slacciato la felpa così da far vedere a tutti il top, odio quando mette in mostra me, ma so che lo fa solo quando è sicura che nessuno potrà insultarmi.

Sono tre ore che sento solo complimenti dai miei compagni di classe, dai bidelli, persino i prof si sono complimentati con me.
Eppure non mi sento bene, so che mi sono ripromessa di non perdere la testa, ma aspetto da ieri i complimenti di qualcuno, qualcuno a cui non importa più di tanto di me.
"Signorina Bravi, i complimenti che le ho fatto venti minuti fa non le danno il permesso di distrarsi. Si vada a fare un giro in bagno e si sciacqui la faccia."
"Mi scusi prof. Vado subito"
Odio quando i professori si accorgono che sono distratta, ma speravo mi facesse uscire. Ho bisogno di dare aria al cervello.
"Ehi"
Un sussurro attira la mia attenzione. Mi giro per capire se stesse parlando con me.
Lorenzo è seduto accanto alla porta della mia classe.
"Ciao." Continuo a dirigermi verso il bagno, ignorando la persona di cui nel profondo ho bisogno.
E come nei film, qualcuno blocca il mio polso. So già chi è, eppure stupita mi giro un po'irritata.
"Sei bellissima"
"Grazie, ora puoi lasciarmi il polso?"
"Ma che hai? Ti stavo aspettando qui solo per dirti questo e ti comporti così?"
"Senti Lorenzo, grazie per i complimenti e tutto, ma non puoi fare come ti pare. Ieri notte all'aereoporto tutte le tue attenzioni erano per me, ieri mattina nemmeno un saluto e oggi pretendi che ti abbracci per i complimenti? No scusa ma sto cercando di smetterla con le illusioni."
"Hai ragione. Ieri non mi sono fatto sentire per tutto il giorno, ma non sono lunatico, e non ho intenzione di illuderti"
Ha spostato la sua mano dal mio polso a dietro la mia schiena. Siamo faccia a faccia, occhi negli occhi,ma la sua espressione è ancora indecifrabile.
"Quando sono andato a prendere Alice all'aereoporto eri l'ultima persona che pensavo di trovare. Ed eri così carina con quella tuta e la coda, che non ho fatto altro che seguire l'istinto che da tempo freno."
"Non seguo il tuo ragionamento."
"Scusami, devo spiegarti un po' di cose da prima dei colloqui..."
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Holaaa, scusate per il ritardo, but ho avuto da fare mentalmente (sono in una delle mie solite crisi esistenziali e.e)
Sono in vacanza da mio padre quindi aggiornerò più spesso (lucidità permettendo).
Se vi è piaciuto il capitolo lasciate una ☆(che è sempre gratuita) e commentate con ciò che vi passa per la mente.
Un bacio, Anto♡

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