Capitolo 12

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9.30 Domenica

Come prevedevo, Sofia mi ha mandato venti messaggi su WhatsApp. Mi sono svegliata per colpa del suono delle notifiche. Ora però ho bisogno di una doccia calda. Le risponderò subito dopo.

10.30

Forse ho esagerato,il CD di Marco è ricominciato per quanto sono stata sotto la doccia. Ma ne avevo bisogno.
Mamma ha detto che oggi andiamo al centro commerciale, almeno così mi distraggo.
Ora chiamo Sofia, altrimenti è sicuro che non mi parla più.

"Sofia, pronto??"
"Si Eli, aspetta un momento che mi sposto"
"Tranquilla"
"Eccomiii!!!" Mi ha stonato un orecchio, come al solito del resto.
"Voglio sapere tutto. Quando vi ho visti ballare ho pensato subito che finalmente si stesse facendo avanti, poi quando vi siete allontanati, mamma miaa"
"Scusa Sofia, ma sono io quella che deve raccontare o tu? Ahahahah"
"Scusami, sai come sono. Vai pure. Ora parla tu"
...
Okay, meglio del previsto. Un'ora di chiamata ma almeno ora sa tutto anche lei. Non mi resta che capire come comportarmi oggi.
Non so nemmeno se mi ha scritto, spero di si, del resto ormai stiamo insieme.
Come è strano dirlo, però è vero, finalmente.
Ora però non posso controllare, devo prepararmi altrimenti mamma mi lascia qui, e io non ho voglia di passare la domenica a casa mentre lei è a far compere.
Come al solito ho deciso di indossare un paio di jeans e un maglione oversize, la solita giacca di jeans e le Vans. Occhiali da sole che riescono a nascondere la tremenda faccia che ho stamattina,e sono pronta.
Siamo in macchina, ovviamente anche mamma vuole sapere come è andata ieri sera. Le racconto un po' tralasciando il fattore Lorenzo.
Finalmente mi decido a prendere il telefono e vedere WhatsApp.
Appunto. Cinque messaggi da Lorenzo.
...BUONGIORNO...
...SEI SVEGLIA?...
...IO MI SONO SVEGLIATO DA POCO, MA NON MI SENTO MOLTO BENE....
...CREDO DI AVERE LA FEBBRE. NON PENSO DI VENIRE A SCUOLA DOMANI....
...FAMMI SAPERE COME STAI QUANDO LEGGI...
Ma come sta male? Finalmente ci mettiamo insieme e lui si ammala? Che ingiustizia.
...BUONGIORNO...
...SCUSA SE NON TI HO SCRITTO PRIMA MA MI SONO ALZATA TARDI E HO PERSO TEMPO A PARLARE CON SOFIA....
...TI SEI MISURATO LA FEBBRE? COME STAI? IO NON SONO NEANCHE IN PAESE, SONO AL CENTRO COMMERCIALE CON MAMMA, SE TORNIAMO PRESTO CERCO DI PASSARE DA TE. MI FACCIO ACCOMPAGNARE DA SOFIA CON LA SCUSA DI STARE CON ALICE....
"Elisa che hai?"
Le parole di mia madre mi scossero dai pensieri.
"No nulla mamma, un amico sta male. Se torniamo presto posso andare a casa sua? Viene anche Sofia con me."
"Poi vediamo Alice"
Sapevo non sarebbe stato facile convincerla. Ormai ci ho fatto l'abitudine.
Guardo fuori dal finestrino per tutto il resto del tragitto, mentre parlo ancora un po' con Lorenzo. Spero di convincere mamma a mandarmi a casa sua anche se solo per un ora.
Arrivati al centro commerciale lascio il telefono nello zaino e inizio a cercare in tutti i negozi qualcosa che attiri la mia attenzione.
"Alice perché non provi queste cose? Almeno vediamo come ti stanno, se non ti convincono le lasciamo."
"Va bene mamma. Ma quella maglia no. È veramente brutta"
Dico abbassando leggermente la voce per non farmi sentire dalla commessa che l'ha data a mamma, e entrambe ridiamo pensando con quanta convinzione ci è stata proposta.
La prima cosa che provo è un tubino nero. Arriva poco sopra metà coscia e per fortuna mi sta bene. Di solito mi vanno sempre troppo lunghi o troppo larghi.
Quando esco dal camerino mamma quasi non mi riconosce. Gli piace troppo e un due secondi capisce che piace anche a me.

16.00

...SOFIA NOI SIAMO PARTITE ORA, FRA VENTI MINUTI SIAMO SOTTO CASA TUA. TIENITI PRONTA...
Mamma mi ha dato il permesso per passare da Lorenzo. Purtroppo non potrò starci molto perché sia io che Sofia abbiamo da studiare. Ma sinceramente va bene così. Ho voglia di vederlo e sapere che sta male non aiuta.
...VA BENE ELI, CHE HAI COMPRATO DI BELLO?...
...TI FACCIO VEDERE LE FOTO APPENA CI VEDIAMO....
...OKAY A DOPO...
"Come ti avevo detto, ha già chiesto *cosa hai comprato?*" dico ridendo a mamma.
"Tua cugina è proprio un personaggio eh"
"Già"
Arriviamo sotto casa di Sofia e lei è già fuori dal portone ad aspettarci. L'avevo avvisata che mamma non sa che io e Lorenzo stiamo insieme, quindi spero non mi faccia fare figure nei dieci minuti che passeremo in macchina per arrivare da lui.
Entrando in macchina, con tutta la sua allegria, inizia a fare mille domande su ciò che abbiamo fatto al centro commerciale e per fortuna i dieci minuti bastano per farle vedere tutto ciò che ho preso.
Arrivati sotto casa di Lorenzo scendiamo dalla macchina e Sofia riesce a convincere mamma a venire fra due ore a prenderci.
Con molta sicurezza Sofia suona il campanello e Alice ci accoglie in casa come una perfetta padrona di casa.
Abbraccia immediatamente Sofia, per poi abbracciare me.
"Eli, Lorenzo sta dormendo. Magari lo lasciamo ancora un po' riposare e fra mezz'ora se non si è svegliato da solo lo svegliamo. Va bene?"
"Certamente. È meglio se riposa. Ma ha la febbre?"
"L'ha misurata un'ora fa e aveva 38,5.
Però che sfortuna. Ieri finalmente si è fatto avanti e oggi la febbre."
"Lasciamo perdere guarda..."
I seguenti tre quarti d'ora li passiamo a parlare di scuola, amicizie e ragazzi. Insomma, i soliti discorsi da adolescenti.
"No ragazze, ma di che parliamo. Vogliamo parlare di Johnny Depp?"
Proclama Alice con tutto il suo entusiasmo.
"Vabbe Ali, lui è unico" affermo assecondando quella che ormai sta diventando una cara amica anche per me.
"Si infatti, sono unico!"
Quella voce, quella che ieri sera ha detto cose importanti, che ormai sta diventando parte di me.
Alice subito prende la parola rispondendo al fratello
"Non ti esaltare. Elisa stava parlando di Johnny"
Sofia alza lo sguardo dal telefono e tutte e due iniziano a ridere.
Le seguo a ruota girandomi a guardarle.
Lorenzo mi abbraccia da dietro appena si avvicina.
È una sensazione strana. Nuova per il mio corpo, ma non poi così tanto per la mia anima.
"Alice mi accompagni fuori così posso chiamare mamma? Così le chiedo se ci viene a prendere lei stasera."
"Sofia ma viene mamma fra un'ora." Dico alzando lo sguardo verso di lei.
"Si Elisa, ma credo che voi vogliate stare più tempo possibile insieme, e così io e alice ci facciamo un giro."
"Come vuoi, se zia può venire va benissimo"
Sofia e Alice si alzano da tavola e vanno in veranda.
D'un tratto la cucina è diventata più silenziosa.
Lorenzo si stacca da dietro di me e prendendo una sedia si siede accanto a me.
Lo seguo con lo sguardo in tutti i suoi movimenti.
Quando è accanto a me mi tira a sé, e con un movimento fluido ma sicuro, le nostre labbra si incontrano nuovamente.
Uno di quei momenti che non vuoi finiscano mai, ma purtroppo durano meno del previsto.
Si stacca da me troppo presto, credo che i miei occhi gli abbiano fatto capire subito il mio esserci rimasta male.
Abbracciandomi mi sussurra all'orecchio
"Starei ore a baciarti, ma la mia salute me lo impedisce."
D'istinto lo abbraccio ridendo nell'incavo del suo collo.
Passiamo le ore seguenti nella sua camera.
Sofia e Alice sono uscite e tornano alle sette e mezza perché alle otto viene zia a prenderci.
La febbre è scesa da quando Lorenzo si è svegliato, ma domani non viene sicuramente a scuola. Del resto la mamma torna dopo pranzo, quindi è meglio se rimane a casa.
Siamo stesi sul suo letto a due piazze a guardare programmi casuali in TV.
Io preferisco guardare lui per la maggior parte del tempo, studiare ogni lineamento del suo volto, ogni espressione, ogni smorfia che fa. Voglio conoscerlo più che posso, e adesso posso farlo.
Per l'ennesima volta prende il telecomando e, come ho imparato in questo pomeriggio, scorre i canali lamentandosi dei pochi programmi interessanti che passano di Domenica pomeriggio.
Mente lo prendo in giro, bussano alla porta.
Sofia ha detto che zia arriva fra dieci minuti, quindi senza perdermi in chiacchiere mi sono infilata le scarpe e ho preparato le mie cose per poter tornare fra le braccia di Lorenzo il più possibile.
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Un bacio, Anto

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