Capitolo 10

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Forse non ho fatto bene ad accettare questo invito. Non conosco veramente nessuno a parte Sofia, Alice e Lorenzo.
Loro invece conoscono quasi tutti.
È un'ora che siamo arrivati in questa sala ricevimenti, e da cinquantacinque minuti non parlo con nessuna delle uniche tre persone che conosco.
Non pretendo mica che passino tutta la serata con me, ma almeno Lorenzo poteva degnarsi di venire a chiedere come sto, del resto mi ha invitato lui a questa festa.
La festeggiata è bellissima, ha gli occhi verdi, capelli lunghi e di un rosso carota che sposa benissimo con la sua carnagione chiara e le sue lentiggini.
Ha un vestito color carne molto semplice, impreziosito solo da una collana gioiello che le illumina perfettamente il volto. Il tutto completato da un paio di open-toe color carne che la slanciano alla perfezione. Si sta divertendo già tantissimo anche se la musica è ancora bassa.
...
È ufficiale, non dovevo venire.
Siamo qui da due ore e solamente Sofia si è degnata di venirmi a chiedere come stesse andando la serata. Ovviamente per non rovinarla anche a lei ho mentito dicendo semplicemente "oh si, bene, ma vai dai tuoi amici che ti stanno aspettando..."
Dopo questa breve conversazione mi sono alzata e sono andata a prendere un Mojito, che ovviamente ho bevuto sulla sedia che è diventata ormai la mia compagna di fiducia.
Stanno ballando praticamente tutti, tranne i parenti e dei ragazzi intenti a bere e parlare, tra cui Lorenzo.
Il Dj, che credo si chiami Pasquale se ho sentito bene, è veramente bravo, sta riuscendo ad accontentare tutti nel migliore dei modi. In questo momento stanno ballando una delle canzoni che proprio non mi piace, quel genere di soli rumori che oggigiorno ascolti in una qualsiasi discoteca. Spero solo che dopo questa cambi un po' genere.
Infatti. Ha stoppato proprio la musica. Forse ci sarà qualche sorpresa, Pasquale sta per parlare: "Buona sera ragazzi, [...] quindi questo è un lento per la festeggiata e il papà, unitevi tutti!"
Ecco, prepariamoci alla visione di coppie e coppiette che ballano un lento. Mi servirebbe proprio un altro Mojito.
No, questa canzone proprio no. Tra tutti i lenti di questo mondo doveva mettere proprio questa.
'L'amore è una cosa semplice' di Tiziano Ferro. Non ci voleva. Mi farebbe bene andare in bagno, almeno non assisto a questa scena coronata da una delle canzoni più importanti nella mia vita.
Mi sono chiusa in bagno, ma non posso stare molto, ho visto due ragazze arrivare, conviene uscire il prima possibile. Aspetterò nell' antibagno che la canzone finisca, facendo finta di sistemarmi il trucco.
Come pensavo appena esco, le due ragazze si catapultano dentro e io attendo che escano per poter rilassarmi.
Sono andate via. Mi poggio sul lavandino e i ricordi ritornano in me a ritmo di musica, chiudo gli occhi per ripercorrerli al meglio.
Due mani calde prendono il mio viso e istintivamente apro gli occhi e rimango stupida da chi mi trovo di fronte.
Lorenzo con la sua camicia nera è qui.
"Che fai nel bagno delle donne??"
Dico abbastanza nervosa togliendo le sue mani dal mio viso. Non può venire così dopo due ore e mezza di nulla totale da parte sua.
"Che hai? Ho visto che sei andata via dalla sala e mi sono preoccupato. Sofia mi ha detto che andava tutto bene, non è così?"
"Ma sei serio?" Pronuncio questa frase con un tono ironico che non credevo di possedere.
"Seriamente mi stai dicendo che hai chiesto a Sofia come sto e non a me?"
"Non capisco, cosa hai?"
"Finiamola prima ancora di cominciare Lorenzo. Mi hai invitato a questa festa, hai fatto di tutto in modo da avermi qui, hai persino detto 'se vuoi prendilo come un primo appuntamento' e poi non ti degni di venirmi a parlare, non mi guardi, non mi calcoli minimamente. Non va così, non puoi fare quello che ti pare."
Sono convinta di aver assunto un color rosso pomodoro dalla foga con cui ho pronunciato l'ultima frase.
Nei suoi occhi noto un po' di insicurezza, evidentemente non se lo aspettava, ma mica posso continuare a tenere tutto dentro, se la serata deve continuare così, preferisco tornare a casa.
"Scusami" pronuncia quasi come sussurrando.
"Hai ragione, non ho per niente tenuto conto di come tu ora ti senta. Ero convinto che non volessi presentarti data la tua timidezza, ma sarei dovuto tornare da te dopo aver salutato tutti. Scusami, mi sono fatto prendere dalla foga del momento."
Non riesco a reggere il suo sguardo. Mi fa uno strano effetto ogni volta che lo guardo negli occhi.
Non so che rispondere. Si, si è scusato, e anche abbondantemente data la situazione.
"Okay, tranquillo. Ma non lasciarmi ancora sola, altrimenti stasera diventerò una mummia su quella sedia!"
"Tranquilla, adesso non ti lascio più. Seriamente."
Incalza quest'ultima frase, e subito dopo mi ritrovo fra le sue braccia.
È una sensazione strana, nuova. È la prima volta che ci abbracciamo, vorrei non smettessimo di farlo.
Ho sempre adorato gli abbracci, li reputo molto più importanti di tante dimostrazioni d'affetto che possono sembrare finte. Quando ci si abbraccia lo si fa spontaneamente, direi quasi dal cuore. È un' alternativa più che giusta ad un TI VOGLIO BENE, per chi come me ha difficoltà a pronunciarlo.
"Mamma ci sono due ragazzi" Una vocina ci interrompe e d'istinto sciogliamo l'abbraccio.
"Oh no, tranquilla piccolina stiamo uscendo" Lorenzo fa una carezza alla bambina e prendendomi per mano mi trascina fuori dal bagno.
Arriviamo vicino al tavolo dove ho trascorso le ultime due ore e si siede su una sedia facendomi cenno di sedersi sulle sue gambe.
"Non posso" dico tentando di sovrastare il volume della musica indicando la gonna.
"Non mi va di stare sempre a tirare giù la gonna, mi siedo accanto a te"
"Come vuoi" afferma con un sorrisone e poi continua "ti piace questa canzone?"
"Vuoi la verità? Per niente. Non so che gliel' abbia chiesta ma no" Accenno un sorriso.
"Vado a chiedere al Dj di cambiare, arrivo subito, te lo prometto" Con un occhiolino si dilegua.
Lo vedo tornare dopo meno di due minuti con un sorriso sul volto.
"Dopo questa mette quella che ho chiesto io"
"Quale hai scelto?"
"Lo scoprirai"
"Daiii, dimmela"
"Nono, devi aspettare" afferma tutto soddisfatto.
"Anzi, vorresti concedermi il prossimo ballo?"
"Ah, non saprei...non conosco la canzone. Ti rispondo appena parte"
"Inizia a riscaldare i muscoli signorina" dice ridendo.
"Vedremo, vedremo"
La canzone è finita, il Dj torna a prendere il microfono e inizia: "Bene, il prossimo brano è per tutte le coppie qui presenti e per quelle non ancora veramente "coppie", buona serata"
Dalle prime note la riconosco.
Ha scelto proprio questa canzone.
Si può benissimo dire che è la prima canzone che abbiamo ascoltato insieme. Ti ho voluto bene veramente. È la mia canzone, oramai la nostra. La ascoltiamo quasi sempre. D'istinto gli getto le braccia al collo e lo abbraccio. Lo sento sorridere e avvolgendomi con le sue braccia ci dirige entrambi verso il centro pista.
"Grazie" gli sussurro all'orecchio.
Mi dà un leggero bacio sulla guancia e mi abbraccia ondeggiando a ritmo di musica. Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dalla musica, dalle sue braccia, dal suo profumo.
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Lo so, sono una brutta persona. Non ho pubblicato per tre mesi o più. Solo che, può sembrare strano ma quest'estate non avevo la testa. (Nemmeno l'ispirazione se è per questo, che è magicamente tornata con l'arrivo della scuola. Chissà perché.)
BTW, ora sono qui e spero di riuscire ad aggiornare il più frequentemente possibile.
So, se vi è piaciuto il capitolo lasciate una ☆(che è sempre gratuita) e commentate con ciò che vi passa per la mente.
Un bacio, Anto

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