Capitolo 5

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Cinque giorni, da cinque giorni non la vedo, non l'abbraccio. Abbiamo viaggiato sempre assieme e ci siamo separate massimo per due giorni. Io e Sofia siamo una cosa sola e questi giorni senza di lei sono stati strani. Sono qui in aereoporto ad aspettare che, da quella porticina con scritto Arrivi, sbuchi Lei.
Mamma e zia mi hanno permesso di aspettarla da sola, loro sono rimaste in macchina a parlare di "cose da grandi", come se io fra sette messi compissi 12 anni e non 18.
Sto viaggiando con la mente, tento di mettere in ordine i pensieri riguardo ciò che ho da raccontargli. Devo dirgli della scuola, di Lorenzo. Dopo la colazione, ha tentato di offrirmi un caffè nel bar della scuola, ma non ho accettato. In stazione si è sempre fermato a parlare con me il più possibile, e un paio di volte ci siamo visti anche in corridoio. È proprio piacevole stare con lui. Non è invadente, una volta ha cercato di avere il mio numero, ma ha capito che deve aspettare. In quattro giorni non può pretendere troppo.
Dal numero dei miei amici, si capisce quanto poco sia facile per me relazionarmi con altre persone, anche se quando ci riesco mi sento benissimo.
Con lui è stato tutto un caso, però qualcosa dentro di me, mi spinge a continuare questa conoscenza.
Ho bisogno di discuterne con Sofia, lei è sempre disposta ad aiutarmi e ascoltarmi. E in quanto a consigli, nessuno la supera.
La musica riprodotta dal mio telefono non mi aiuta granché, decido così di lasciare da parte i pensieri e inizio a canticchiare...

Libero, libero, libero,
Mi sento libero
Canto di tutto quello che mia ha dato un brivido
E odio e ti amo
Poi amo e ti odio
Finché ti sento nell'anima
Non c'è pericolo.

Alzo lo sguardo per controllare la porticina difronte a me mentre muovo la testa, da sinistra verso destra, a ritmo di musica.
Lei ha appena svoltato.
Levo gli aurocolari, infilo tutto il filo e il telefono in tasca. Alzo la cerniera per evitare danni irreparabili al telefono e corro.
Corro come non mai verso la ragazza alta quanto me, con un fisico stupendo, occhi azzurri in contrasto ai suoi capelli nero carbone. Labbra grandi e carnose. È stupenda con quel maglioncino. È nuovo, non lo ricordo quindi presumo di si.
Non mi importa più di nulla. L'ho raggiunta. Ci stiamo abbracciando fortissimo. Adoro il profumo dei suoi capelli come se fosse la mia sorellona. Ma infondo un po' lo è.
"Cuore sono tornata"
"Ti aspettavo"
"Mamma e zia dove sono?"
"In macchina, volevo esserci solo io al tuo arrivo."
"Mi sei mancata"
"Tu di più. I viaggi da sola fino alla stazione sono strazianti senza te, anche se son brevi."
Ridiamo della mia affermazione buffa e sciogliamo l'abbraccio per camminare sotto braccio fino alla macchina.
"Sofi ma la tua amica? Come torna a casa?"
"Sta venedo il fratello a prenderla"
"Ma non è figlia unica?"
"Si, ma la mamma si è risposata con un uomo,che a sua volta aveva un figlio. "
"Capisco. Complicata la situazione eh?" Dico sarcastica. Ride e tenta di spiegare:
"Non quanto sembri, vanno molto d'accordo tutti e quattro. Eccola li, hanno la macchina due posti prima della nostra."
Alzo lo sguado e per poco non cado.
Non può essere. Non ci posso credere.
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Voglio lasciarvi sulle spine questa volta.
Lasciate una sella se vi è piaciuto il capitolo, (ricordate che è sempre gratis☆)e commentate con qualsiasi cosa, suggerimenti, consigli, pareri, tutto.
Un bacio. Anto♡

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