Capitolo 10

12 0 0
                                    

Michael POV'S
"Arrivo subito" dice Mary al telefono.
Mette il telefono in tasca e la vedo preoccupata.
"Chi era?" Le chiedo per cercare di capire come mai si sia incupita così.
"Era Nicolas. È successo sicuramente qualcosa. Devo correre all'ospedale"
Rispondo di scatto "Ti porto io" e prendo dalla tasca della felpa le chiavi della macchina.
Annuisce e mi segue.
In macchina regna ,come sempre con lei, il silenzio. Il suo volto è serio ed è tesa. Lo vedo, vedo come continua a mordersi le dita, da come sposta lo sguardo come se avesse perso qualcosa.
Non l'ho mai vista così.

Arriviamo all'ospedale e dopo aver parcheggiato Mary scende dall'auto e corre verso l'entrata sbattendo forte la portiera dell'auto.
La seguo anch'io. Voglio capire cos'è successo.
"Sa dirmi dov'è una ragazza arrivata da poco? Ha avuto un incidente con il motorino"
Dice alla donna davanti al bancone
Sta sicuramente parlando di Alessandra.
Tiene troppo a lei. Si vede dal suo sguardo.
La donna le risponde che si trova nella stanza "n 123" al secondo piano.
Sale di fretta le scale ed il suo corpo si muove veloce nei jeans stretti. I capelli oscillano leggeri da una spalla all'altra.
In un attimo ci troviamo nella sala d'attesa.
Qui ci sono anche la madre e il padre di Alessandra. Sono seduti distanti come se nemmeno si conoscessero. Ma sì sono loro.
Li ho visti durante la cena a casa di Mery.
La voce roca del padre di Ale interrompe i miei pensieri
"Mery ti ha chiamato Nicolas vero? Ale ha avuto un incidente è stato proprio Nicolas a dare l'allarme." I suoi occhi azzurri sono gonfi.
Avrà sicuramente pianto. Sembra un uomo molto buono.
"Ora come sta?" Dice Mary riferendosi ad Ale
"Bene! Signori vostra figlia sta bene, ha solo qualche graffio sulle braccia e una lesione lieve sul ginocchio ma ora è medicata"
La madre di Alessandra finalmente si alza e corre nella stanza dove si trova la figlia.

Ci ritroviamo tutti nella stanza di Ale e devo dire che sta davvero bene. Nicolas mi ha mostrato la foto del motorino e quello è messo davvero male!
Mary abbraccia subito la sua amica. Si staccano e ora Ale si alza pronta ad andare via
"Tu resti una notte qui!" Dice la madre ma Ale la guarda male
"No! Io vado via con papà!" Dice lei
Nell'aria c'è tensione e non sono l'unico ad accorgersi di ciò.
"Ale allora ci vediamo stasera?" Dice Mary per smorzare la tensione.
Ale annuisce sorridendo quindi le ragazze si salutano dandosi appuntamento.
Credo quasi che Mary dopo un'ora si sia accorta della mia presenza.
Mi guarda con i suoi occhi vispi e tenta di dire qualcosa "Grazie" esce , infine , solo questo dalle sue labbra.
Ritorniamo al parcheggio e decido di fumare una sigaretta.

Mi appoggio all'auto e inizio ad inspirare.
Mary mi guarda a braccia conserte,sbuffa e alla fine si siede sul marciapiede.
Guardo la nube grigia di fumo che esce dalle mie labbra e poi controllo il telefono
"Una chiamata persa da Ashley"
Avevo quasi dimenticato ciò che è successo a casa.
Ma come posso mai dimenticare colui che dà il tormento nella mia vita?
Chissà come starà ora l'unica ragione per cui sono ancora in quella maledettissima casa.

Guardo infine l'ora e noto che si è fatto davvero tardi sono ormai le 19:00
Butto metà sigaretta ed entro in macchina.
"Ti accompagno a casa" dico rivolgendomi a Mary ancora seduta lì
Entra anche lei in auto e mi dirigo verso casa sua.
"Senti per oggi pomeriggio..." Tenta di dire ma io la blocco subito.
"Fà finta che non sia successo nulla" dico forse in modo troppo brusco
"Va bene..."
Lei è sempre dove non dovrebbe essere. Non voglio che sappia cosa succede a casa o che problemi ho. Eppure è sempre accanto a me nei momenti peggiori
Durante il viaggio sposta lo sguardo dal finestrino allo specchio. Alla fine i nostri sguardi si incrociano per un istante ma lei subito distoglie lo sguardo quasi come se volesse scappar via.

Mi fermo davanti casa sua e lei toglie la cintura per scendere.
"Allora ci vediamo questa sera alla festa?" Le dico senza nemmeno pensarci
Lei mi sorride "Okay a stasera" quasi fa felice anche me con il suo sorriso. Io che sembro destinato a rimanere nel buio,nell'angoscia... Chissà se un giorno sorriderò per davvero.

CARPE DIEM!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora