Capitolo 22

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Sophie's pov

Erano successe così tante cose che quasi ci eravamo dimenticate di aprire il libro. Infatti appena lo vidi nascosto sotto il mio materasso, tutte le mie responsabilità mi ritornarono alla mente e andai a chiamare Aziza.

"Oi ci stavamo per dimenticare del libro"

"Cazzo è vero! Scusa Sofy"

"Perché dovresti scusarti se sono stata io la prima a dimenticarmene "

"Okay va bene, allora sta sera iniziamo a tradurre"

"Si certo"

Quella sera, come era successo per il primo volume, ci dividemmo i capitoli da tradurre e così iniziammo la tortura.

Volevamo finire in fretta, in un unico giorno. Così alle cinque e mezza di mattina, io avevo finito la mia parte, mentre Aziza stava per terminare la sua.
Avevo già appoggiato la testa sul tavolo quando Aziza mi chiamò.

"Sophie guarda qui"

"Cosa c'è?"

"Questa pagina era più grossa e così ho provato ad aprirla. Dentro ci ho trovato una lettera e un altro foglio. Vedi, qui c'è scritto il numero romano XCIX, cioè 79. Sono estremamente sicura che questa pagina non ci sia mai stata nell'altro volume, solo che noi non ce ne siamo accorte. Seconda cosa, la lettera è di Regulus Black ed è indirizzata a te e a tuo padre."

Presi tra le mani la lettera, ma decisi che l'avrei aperta dopo, poi iniziai a sfogliare il primo volume e come aveva detto Aziza, non c'era la pagina 78-79.

"Azi avevi ragione tu, guarda. XCVII, cioè 77 e poi subito C, cioè 80. Che cosa significa?"

"Questa che ho in mano penso che sia la tua maledizione e quelle incollate penso sia il rimedio." Disse seria la mia migliore amica.

"Dio mio dici davvero?"

"Già."

"Bene allora traduciamole"

Finimmo di tradurlo ed alla fine eravamo orgogliose di noi stesse.

"Se ci fosse qua la professoressa Bocconi sarebbe orgogliosa di noi." Dissi menzionando la nostra professoressa di latino.

Lo feci anche per alleggerire la tensione, di lì a pochi minuti saremmo venute a scoprire su cosa si basava la mia maledizione e se c'era una cura.

Aziza rise e ci mettemmo a ricordare i bei tempi.

"Mi ricordo quella volta che ti aveva interrogato a sorpresa e tu non sapevi un accidente e così per terminare la lezione, hai fatto entrare dalla finestra uno stormo di piccioni che hanno iniziato a volare da tutte le parti e alla fine la professoressa spaventata ha interrotto la tua interrogazione." Raccontò Azi.

Ridemmo insieme al ricordo.
In effetti ogni scusa era buona per combinare dei disastri.

"Scusami, tu non sei da meno, eh. Quella volta che avevi Giacomo Lunardi come compagno di banco e parlava in continuazione e la professoressa aveva beccato te, quando gli dicevi di stare zitto. Che situazione epica. Tu per vendicarti, quando ci stavamo dirigendo in mensa, hai condensato l'aria in acqua e l'hai fatto scivolare per terra e tutto il vassoio pieno di cibo gli è caduto addosso."

"È vero! Da quella volta è diventato muto e mi prestava tutte le matite e le penne che gli chiedevo" mi disse Aziza e ci mettemmo a ridere di nuovo.

Di colpo ritornai seria e guardai la lettera.

"Leggila" mi spronò Aziza.

Cari Sirius e Sophie,

Spero vivamente che questa lettera vi venga recapitata o arrivi nelle vostre mani in un modo o nell'altro.

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