Capitolo 4

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Sono distesa nel mio letto e penso alla settimana appena trascorsa fra feste, cene e ricevimenti. Serate passate con uomini diversi dalle personalita diverse, tra il vestirsi e il rivestirsi di abiti non miei, mai quelli della vera Sofia. Ormai Sofia si nasconde dietro tante donne: posso essere sfacciata, allegra, sensuale, triste... posso interpretrare l'intero universo femminile e le sue mille sfaccettature e dimensioni. Io recito la parte che vogliono da me, perchè il mio "compito" alla fine si riduce a quello di dare a quegli uomini ciò che vogliono: una serata serena, di divertimento e allegria senza complicazioni, senza seguito, senza spiegazioni. Io non mi aspetto niente da loro, se non un compenso e loro non si aspettano niente da me, se non i servigi per cui hanno pagato.

Mi giro verso il cellulare e lo guardo vibrare. Non ho nessuna voglia di vedere chi è, ma mi allungo verso di esso mio malgrado. Noto un messaggio da Ignazio.

"Sofia sono le diciotto. Non dimenticarti che abbiamo una cena. Avrei piacere se indossasi un vestito lungo nero" mi scrive

"Non l'ho dimenticato, mio caro. Indosserò il vestito nero come mi hai chiesto. Ma anche tu non devi dimenticarti una cosa: come ti ho detto Ignazio, il mio è lavoro. Capisci, vero?"

"Sofia, non ti preoccupare per questo. Ho già preparato un assegno per te. Nessun secondo fine, te lo posso garantire" mi scrive diretto

Respiro sollevata e rispondo:

"Ok Ignazio, ti rigrazio. Scusami per il tono, ma preferisco mettere le cose in chiaro. A dopo"

"A stasera Sofia"

Mi alzo molto velocemente dal letto e mi infilo lesta nel bagno per farmi una doccia. Faccio scorrere su di me l'acqua calda e strofino forte la mia pelle, quasi da farmi male. Ormai è un'abitudine, lo faccio sempre ormai da quando ho deciso di fare questa vita, e anche se non devo togliermi da dosso nessun odore o memoria, sfrego con energia tutto il mio corpo. Mi avvolgo in un morbido accappatoio e comincio a prepararmi per l'ennesima serata. Stasera il mio cliente sarà un cantante famoso, che spero abbia recepito in maniera chiara il messaggio che gli ho inviato: lui per me è solo un cliente come gli altri.

Infilo un tanga in pizzo rosso, non metto il reggiseno perchè il vestito che indosserò sarà molto scollato sulla schiena, ma accollatissimo sul davanti. Raccolgo i capelli in uno chignon ordinato, mi trucco leggermente ad eccezione delle labra, che coloro di rosso fuoco, così come le scarpe, la pochette e la giacca. Ecco che il telefono vibra di nuovo. Sarà sicuramente lui, infatti!

"Sono giù. Scendi"

"Sono subbito da te"
gli rispondo.

Mi chiudo la porta alle spalle e un'altra volta indosso la maschera della falsità, quella che naconde quasi il disgusto dietro ad un "Aspettavo con ansia questa serata!". Finti sorrisi, false carezze. Sorrido un po' amaramente di me e di questi uomini che soddisgano i propri bisogni così, e poco gli importa se pagano per questo...

Mi ritrovo fuori dal portone, vedo Ignazio appoggiato alla sua BMW bianca, la stessa con la quale mi accompagnò a casa. Ha la testa bassa e le braccia conserte. Credo non mi abbia vista e non faccio niente per fargli notare la mia presenza. Mi avvicino molto lentamente a lui quasi sfiorargli la testa con il seno

"Allora Ignazio. Posso risolvere io qualche tuo problema?"

Alza la testa e mi guarda. Siamo vicinissimi, tanto che posso sentire il suo respiro. Mi fa un sorriso incredibile. Confesso che se non fossi una "professionista", avrebbe anche potuto stendermi! Ricambio il sorriso con cortesia, dopo di che mi fa accomodare nella sua auto. Non dice una parola mentre guida, ogni tanto butta uno sguardo su di me e lo stesso faccio io.

I Due Volti Di Sofia...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora