CAPITOLO 12

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Sono nella sua macchina e su di noi incombe il silenzio più assoluto. Ignazio sta con lo sguardo fisso sulla strada, il mio invece è fermo su di lui: vorrei dargli tante di quelle mazzate da cambiargli i connotati!

Mi accoccolo al seggiolino della macchina e inizio a guardare fuori dal finestrino, mentre lui sfreccia verso casa sua. Arriviamo, parcheggia, si gira verso di me e poi mi appoggia una mano sulla spalla.

"Sofia, siamo arrivati"

mi dice

"Lo vedo Ignazio. Non c'è bisogno che tu lo dica!" ribatto secca

"Credevo ti fossi addormentata..."

"Addormentata? Ignazio, ho tanti di quei pensieri in testa che il sonno non mi prenderebbe neanche con la forza!"

gli dico puntandogli gli occhi addosso

"Scusami ancora per quello che ho fatto"

mi dice dispiaciuto

"No Ignazio, io non ti scuso. Non posso!"

Apro la portiera della macchina e sto per uscire, quando lui mi blocca facendomi rientrare di nuovo.

"No Sofia, tu ora mi ascolti . Parliamo ti prego!"

"Ah tu vuoi parlare Ignazio? E di cosa vuoi parlare? Di quello che è successo stasera o del fatto che mi hai portata qui a Marsala con una bugia? Eh, di cosa vuoi parlare? Dimmelo!"

gli sbraito contro

"Hai ragione. Sono stato uno stronzo ed ho agito con leggerezza a fidarmi di Gabriele. Ma credimi Sofia: non l'ho fatto con cattive intenzioni! Io, io..."

"Tu cosa, eh Boschetto? Tu sei stato un cretino, che ha pensato di poter fare tutto! Datti uno sguardo intorno: le persone sono cattive, gli uomini si approfittano di ogni situazione per girarle a loro vantaggio! Cosa credevi, che il tuo amico rispettasse la confidenza che gli hai fatto? No mio caro, lui non appena gli è capitata l'occasione ha provato a sbattersi la tua put..."

"Zitta, zitta Sofia! Basta! Non la dire piu quella parola!"

mi supplica

"ah no Ignazio? E come mi vuoi definire, sentiamo..."

lo esorto

"Io non ti definisco! Io volevo solo conoscerti e farti allontanare un po' dal mondo in cui vivi. Volevo conoscere la vera Sofia. Capirti, scoprire il motivo perchè una ragazza cosi bella, cosi giovane buttasse via la sua vita in questa maniera!"

sbotta quasi

"Il perchè Ignazio io te l'ho detto! Per il resto, chi ti credi di essere? Ma chi ti ha chiesto niente!!! Ti consiglio di farti i cazzi tuoi quindi, ok? Ora vado in camera. Penso che per questa sera possa bastare..."

Esco dalla macchina senza voltarmi indietro. Ora voglio solo fare una doccia calda per togliermi la puzza di quel maiale dal mio corpo. Voglio solo dimenticare questa serata!

Entro in camera, subito prendo il mio intimo, il pigiama e l'accappatoio per dirigermi verso il bagno. Apro la porta e subito me la richiudo alle spalle. Entro nel box doccia dopo8 essermi spogliata dei miei vestiti ed averli gettati in un angolo. Ho deciso che li voglio buttare: non mi sono mai sentita sporca come in questo momento. Faccio scorrere l'acqua bollente sul mio corpo e strofino violentemente ogni lembo di esso facendo quasi bruciare la pelle. Che schifo che provo! Piango senza redermene conto, le lacrime escono senza il mio permesso, ma stavolta ho bisogno di farle uscire. Voglio sfogare tutto il dolore che sento e che mi porto dentro. Dopo quasi mezz'ora esco e mi avvolgo nell'accappatoio e esco dal bagno, dimenticandomi di aver portato con me anche l'intimo e il pigiama, così torno indietro e prendo tutto. Poi mi dirigo nella mia stanza, apro la porta e davanti ai miei occhi, mi ritrovo lui seduto al bordo del letto con la testa tra le mani.

I Due Volti Di Sofia...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora