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E voglio dire vaffanculo a tutti quelli che dicevano che la nostra relazione era dannosa.
Che appena uno si allontanava gli amici inziavano a elencare tutti i difetti di quest'ultimo e ci consigliavano di rompere. Esilarante.
Potevano anche creare una lista lunga quanto la muraglia cinese, ma per me, si trasformavano tutti in pregi.
Come quando sei preoccupato e guardi in basso corrugando le sopracciglia: ti fa sembrare così concentrato... molte volte eri preoccupato per me, è un pensiero che mi fa sorridere. E non so nemmeno perchè la gente si interessava a queste piccole cose.
La nostra relazione era tossica? Sì.
Era come una droga a cui non potevi fare a meno, che ti portava ad uno stato fra la pazzia e il piacere. Quel posto lo conosciamo molto bene, ci siamo stati praticamente sempre.
E se una relazione normale non è così, diamine, preferisco la nostra.
Ci distruggevamo a vigenda, è vero: come due rocce contro la pioggia. Abbiamo aspettato e ci siano aggrappati fino al'ultimo secondo che ci è rimasto... finchè non siamo diventati dei cumuli di sabbia.
E credo di saperlo. Giuro, sapevo che sarebbe finita. Chiamami shamano, lo sapevo. Sapevo che dietro quel sorriso si sarebbero nascosti pianti, dietro quelle risate urla, dietro quelle dolci parole sussurate all'orecchio insulti.
Ma come potevo dirtelo? Era così bello fumarsi una sigaretta insieme e pensare al futuro, ad alcuni potenziali viaggi, ai sogni irrealizzabili e alla paura di invecchiare.
Avevo capito che la nostra relazione era come una clessidra: ogni secondo che passava un granello di sabbia cadeva e sapevo che ne erano rimasti pochi.
Non ero ancora pronto a staccarmi da te, ero un tossicodipendente e levarmi di getto la mia droga mi avrebbe fatto cadere in depressione.
Mi sei scivolato fra le dita e non ci ho potuto fare nulla, ti ho lasciato andare via, per la tua strada e io per la mia, probabilmente senza mai più rincontrarci.
A ripensarci, una volta ti ho rivisto: eri al bar dietro casa nostra, eri seduto ad un tavolo difronte al vetro, eri con una ragazza. Era bionsa, bassina e aveva degli occhi castani; ti faceva ridere, bevevate uno stupido frappè insieme, sembravate felici. Per un attimo mi sono sentito offeso, ma ho capito che erevamo nulla ormai e con quella ragazza potevi essere qualcosa. Non potevo essere geloso, dovevo essere felice per te: almeno uno di noi si era ripreso.
Quando sono entrato, mi sono diretto semplicemente alla cassa per prendermi qualcosa da bere, mi ero girato leggermente, giusto per dare una sbirciatina, e tu non ti eri accorto della mia presenza. Volevo farti vedere quanto ero diventato forte, volevo farti vedere che ti avevo già dimenticato. Forse non mi riuscì molto bene...visto che il cassiere mi fece notare che stavo piangendo.
Non sono più entrato in quel bar.
Ora è il vostro bar e mi sentirei soffocare lì dentro, sapendo che non sarei più stato in grado di sedermi sul divanetto all'angolo a destra e stringerti la mano sotto il tavolo, mentre gli amici continuavano a parlare.
È strano come le persone da quando ci siamo lasciati, mi hanno etichettato 'Pezzo di Merda', tanto sono uscito sempre con i soliti deficienti e credo che farò così per il resto della mia vita.
Se te lo chiedi, ci sono stati altri e altre, ma erano più come un rimpiazzo...visto che non potevo avere l'originale. Non ci ho nemmeno realmente provato, se posso essere onesto.
Mi ricordo che la prima settiamana in cui ci siamo lasciati sono unscito con un tipo, non mi ricordo neanche il suo nome, eppure scommetto che mi ha fatto gli auguri su facebook.
Volevo farla finita con te e credevo che "dormire" con qualcuno avrebbe potuto far smettere tutto...ma appena mi ha baciato sotto al portone di casa...dio. Baciava cosi male e non riuscivo a non fare un paragone con i nostri baci, tanto che sono corso dentro e sono arrivato alla prima finestra della rampa di scale per accendermi una sigaretta. La prima cosa che ho pensato fu: "Non bacia per niente come te" poi inziai a ridere...fino a piangere e a salire gli ultimi due piani nei singhiozzi.
Era da tanto tempo che avevo bisogno sfogarmi, anche se tu mi hai demincato, anche se non mi vuoi ricordare, anche se mi odi. Vorrei uscire per strada e urlare ti amo, tanto sono sicuro che tutti in questa citta sanno che amo solo te e, chiamami patetico, vorrei tornare indietro nel tempo: alposto di mettere da parte la clessidra, una volta finita, vorrei rigirarla...e vedere che succede. Magari ora non starei qui da solo all'una di notte. Magari...










Secondo voi...chi l'ha scritta?

Newtmas In PillsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora