-Roberto-
Sono le 6:30 di mattina. Sono appena tornato a casa. Questa notte ho dormito con Alice. Ieri sera sono rimasto a casa sua più a lungo dei miei genitori e mentre guardavamo un film abbiamo iniziato a bere un po di vodka. In realtà lei ha bevuto molto più di me, ma io le ho fatto credere di aver bevuto quanto lei. Io non ero ubriaco, non lo sono mai stato. Si è addormentata addosso a me. Avrei potuto fare qualsiasi cosa, ma non mi sono permesso di fare nulla. L'ho fatta addormentare e l'ho guardata ore e ore. Finché mi sono addormentato anche io. Io non ho fatto nulla mentre lei era ubriaca, mentre mio fratello con Simona sobria stanotte ha fatto festa. Figurati se fossero stati ubriachi. Ho sentito tutto e poi è rientrato a casa con me.
Sono sul letto, fisso il soffitto e penso. Penso a lei. Penso alla sua semplicità, perché, in fondo, è proprio questo che mi piace di lei.
*ore 7:45*
Sono sotto casa sua e la sto aspettando.
A:"Buon giorno"
Io:"Buuon giorno"
Siamo tutti e due molto stanchi, perciò non parliamo molto durante il tragitto. Arrivati davanti scuola ci salutiamo con un abbraccio.
Arrivo in classe. Mi siedo. Il professore non ancora arriva. Appoggio la testa sul banco.
*Dopo venti minuti*
Apro gli occhi. Sento ridere e sento il professore che urla:" Il signorino Scavolini dorme in classe"
Io:"Professore! No, aspetti. La prego niente notaaa"
P:"A che ora sei andato a dormire ieri?"
Io:"Tardi..ma per una buona motivazione"
P:"Cos'è ti è morto il cane?!!!!"
Fisso il vuoto. Ma sto solamente fingendo. Mi alzo. Sbatto le mani sul banco.
Io:"Professore! Non può prendermi in giro così! Si, è morto il mio cane. È stato investito. Dalla macchina è schizzato in aria fino ad entrare nella mia camera dalla finestra!"
La classe si fa seria.
P:"Mi scusi."
Io:"Coerenza zero. Posso andare in bagno?"
P:"Vada pure"
Cosa mi tocca fare!! Mannaggia ad Alice! Tutto questo solo per lei.
Finiscono le lezioni. Domani è sabato quindi niente scuola. Si torna lunedì.
Come al solito aspetto Alice vicino il cancello..ma non arriva. Dov'è finita?
Mi avvicino ad un suo compagno di classe:Marco.
Io:"Marco dov'è Alice?"
M:"In ospedale"
Io:"Come in ospedale? Che cazzo è successo???"
M:"È svenuta durante l'ora di educazione fisica"
Io:"Va bene. Grazie"
Oh cazzo! Corro verso casa, butto lo zaino vicino il divano, prendo il motorino e corro in ospedale.
Mi giro attorno fin quando un medico mi chiede:"Serve aiuto?"
Io:"Si. Stamattina deve essere arrivata una ragazza di 17 anni, svenuta a scuola"
M:"Ah si. La sua stanza è alla fine del corridoio. "
Corro. Arrivo davanti la porta. Sta dormendo. C'è sua madre.
Io:"Cosa è successo?"
M:"È svenuta. Si crede per mancanza di ferro. Nulla di che, però devono tenerla sotto controllo tutto il giorno"
Io:"Posso restare qui..tutto..il..giorno?"
M:"Certo! Anzi, vi lascio da soli. Devo andare un attimo a casa. Torno più tardi"
Sua madre se ne va. La guardo. Mi si stringe lo stomaco vederla così. Le accarezzo la mano.
Dopo qualche ora si sveglia.
A:"Che è successo? Perché sono qui?"
Io:"Calmati. Sei svenuta a scuola. Hai mancanza di ferro. Ti terranno sotto controllo tutto il giorno"
A:"Ah"
Io:"Tranquilla. Resto qui con te"
A:"Grazie"
Chiacchieriamo un po. Non ricorda niente di ciò che è successo nel momento in cui è svenuta.
Dopo un po arrivano Paolo, Federica e Valentina.-Alice-
Esco di casa alle 7:45..mentre andiamo a scuola non parliamo molto io e Roberto. Siamo tutti e due stanchissimi. Anzi a me gira ancora un po la testa.
Invece di entrare in classe, vado in palestra. Le prime due ore ho educazione fisica. Inizio a chiacchierare con Alessia e Marco finché il professore ci dice di fare tre squadre di pallavolo. Iniziamo a giocare. Mi gira la testa, non mi reggo più in piedi.
*qualche ora dopo*
Ho fatto una bella dormita. Apro gli occhi. Non sono a casa mia. A fianco a me c'è Roberto che mi stringe la mano e che sembra molto triste.
Io:"Che è successo? Perché sono qui?"
Mi dice di restare tranquilla e che mi terranno sotto controllo tutto il giorno, ma non è nulla di grave.
Chiacchieriamo un po' e dopo una mezz'oretta arrivano Paolo, Federica e Valentina. Si precipitano vicino a me, mi abbracciano fortissimo. Sono spaventati, ma Roberto li tranquillizza.
*ore 20:00*
Federica, Valentina e Paolo sono dovuti andare via, mentre Roberto è rimasto qui con me. Ha detto che stanotte dorme qui.
*ore 2:00*
Mi sveglio. Ho fame, ma a quest'ora nessuno porta qualcosa da mangiare in ospedale. Roberto sta dormendo. Mi fa tenerezza, si è addormentato sulla sedia, vicino a me.
Lo sveglio.
Io:"Ehi! Ho fame"
R:"Anche io"
Io:"Ora che facciamo?"
R:"Andiamo in cucina."
Io:"Come andiamo in cucina?!"
R:"Vieni con me. Conosco l'ospedale come casa mia. Sai quante volte ci è finito mio fratello?!"
Mi prende la mano. Mi fa strada. È tutto buoio. Non vedo nulla. All'improvviso vado a sbattere la testa vicino ad un armadietto.
Io:"Aia"
R:"Tutto ok?"
Io:"Poteva andare meglio..ma questa non sembra la cucina"
R:"Infatti non è la cucina"
Io:"E dove siamo?"
R:"Nell'ufficio di un medico. Devo prendere la torcia sennò non vediamo nulla"
Prende la torcia e andiamo verso la cucina. Tutto silenzio. Non c'è nessuno. Tutto buoio.
Entriamo in cucina.
R:"Siediti lì. Ti faccio un panino"
Io:"Grazie"
Finiamo di mangiare. E decidiamo di vagabondare un po nei vari reparti dell'ospedale. Andiamo prima in quello pediatrico, ci sono tanti bambini che dormono.
Io:"Guarda che belli!"
R:"Si bellissimi"
Dopo qualche ora sentiamo un rumore. Poi una voce. Siamo vicino ad una stanza del reparto cardiologico. Roberto apre piano la porta, ma non tutta.
R:"Wow. Tutti noi li becchiamo"
Io:"Becchiamo cosa?"
R:"Guarda come quel medico si fa la sua segretaria"
Io:"Oh cavolo! Hahaha! Facciamo un video?"
R:"Già lo sto facendo"
Dopo qualche minuto cadono le chiavi dalla tasca di Roberto. Il medico e la segretaria se ne accorgono. Mi sto cagando in mano. Non so cosa fare.
Roberto cammina all'indietro. Si allontana. Lo guardo con una faccia da:"Mi lasci da sola?!"
Ma poi fa una voce da signora anziana e si mette a canticchiare.
Che cazzo sta facendo?!
Mi prende la mano e iniziamo a correre. Arriviamo in un corridoio che sembra quasi un reparto abbandonato.
Io:"Che stavi facendo?"
R:"Devi sapere che c'è una signora anziana. Viene sempre verso quest'ora per controllare i corridoi."
Ridiamo. Io sono appoggiata al muro. Lui è davanti a me. Ci guardiamo negli occhi. Si sta quasi per avvicinare.
X:"Che cosa ci fate qui delinquenti!"
Ci giriamo. C'è una signora anziana.
R:"Corriiiiiiiiiii"
Corriamo. Arriviamo nella mia stanza sfiniti.
Io:"Con te è tutto un'avventura"
R:"Eh già"
Dopo un'ora arriva mia madre.
M:"Ragazzi si torna a casa"
R:"Signora se vuole la accompagno io Alice, ho il motorino"
M:"Va bene..ma state attenti"
Mi vesto in fretta, questa volta è dovuto andare fuori Roberto. Haha!
Andiamo verso il motorino.
R:"Vuoi tornare a casa?"
Io:"No"
R:"Nemmeno io..ti porto..ti porto..in giro"
Io:"Come in giro?"
R:"Ma si dai.. facciamo comandare il motorino questa volta"
Metto il casco. Ci sediamo sul motorino e partiamo. Il vento ci viene addosso e questa sensazione mi piace da morire.
Dai cartelli stradali capisco che mi sta portando, anzi, il motorino ci sta portando verso il lago.
Non c'è un'anima. Mi alzo. Mi metto in piedi e apro le braccia. Le mie ginocchia sono appoggiate sulle spalle di Roberto che inizia ad aumentare la velocità. Il vento mi "taglia" il volto. La maglia si muove. E il profumo di Roberto lo sento sempre più addosso a me.
Più tardi andiamo in spiaggia. Anche qui non c'è nessuno. Ci sediamo sulla sabbia, il vento mi smuove i capelli e sento in me l'odore del mare.
Io:"Quando non c'ero io, con chi facevi queste cazzate?"
R:"Con nessuno"
Io:"Davvero?"
R:"Certo. Tu sei la mia dolce follia"
Io:"Haha. Sai che quando sei dolce sembri serio?"
R:"In che senso?"
Io:"Sembra che queste cose le pensi davvero"
R:"Chi ti dice che io scherzi?!"
Io:"Beh nessuno"
Non mi risponde. Mi guarda solamente e si avvicina sempre di più a me. Le nostre mani si sfiorano, i nostri nasi si toccano e le nostre labbra stanno quasi per toccarsi..
X:"Robertoooo"
OH CAZZO! ADESSO CHI È?
Ci allontaniamo. Roberto si alza.
R:"Ehi ciao"
Mi alzo anche io e mi avvicino.
R:"Lei è Alice"
Io:"Ciao, Piacere"
X:"Ciao. Io sono Elisa"
E:"Allora? Che ci fate qui? Non siete andati a scuola?"
La sua presenza mi sta irritando.
R:"No, oggi niente scuola. Lei è da poco uscita dall'ospedale. Nulla di grave"
E:"Ah capisco"
Dopo un quarto d'ora se ne va. FINALMENTE.
Io:"Chi è quella?"
R:"La ragazza di cui ti ho parlato l'altro giorno"
Io:"Ahh capito"
R:"Sei gelosa?"
Io? Gelosa? HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA. SI!
Io:"No, tranquillo. Ora però sono stanca. Voglio andare a casa"
R:"Come vuoi"
Torno a casa. Vado verso la mia camera, apro la porta. Credo di essere da sola, ma in realtà seduto sulla mia scrivania c'è...
STAI LEGGENDO
Due Anime Perse
RomanceQuesto libro parla di due adolescenti, forse innamorati o forse no. Gli imprevisti sono tanti, ma davvero ciò che è destinato a te troverà il modo di raggiungerti?