XII CAPITOLO

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*IL GIORNO DOPO*
-Alice-
Le lezioni a scuola non sono passate molto velocemente, poiché ero in ansia. Sto andando a casa di Roberto. Chisà cosa mi aspetta, ormai mi stupisce ogni giorno, quindi mi aspetto di tutto. Suono il campanello.
Io:"Ciao signora, Roberto mi ha detto che.."
M:"Sisi. Vai cara, già so tutto" Mi sorride.
Vado in camera, mi aspetto di trovarlo, ma non c'è. Sul letto c'è la sua maglia bianca che a me piace tanto e una lettera. La apro.
"Cara Alice,
Ti scrivo una lettera poiché in questi ultimi giorni non ho avuto il coraggio di dirti ciò che sto per scrivere guardandoti negli occhi. Mentre tu leggi dovrebbero essere circa le 16:00. Beh io due ore fa ho preso l'aereo per andare a Londra. Mio padre per riavvicinarsi a me mi ha iscritto ad una stage, adesso lo odio ancora di più perché mi ha portato via da te. Non ho potuto rifiutare, sennò l'avrei fatto. Scusami! Avevo paura di ferirti, ma, forse, con questa lettera lo farò ancora di più. Tu sei il mio punto debole. Non so quando tornerò, la durata di questo stage può variare come non può variare. Per ora dura un anno, ma molto probabilmente varierà. Non smetterò mai di amarti. Ti giuro che tornerò per te, sempre sperando che tu sia ancora qui, ad aspettarmi. Scusami ancora! Come sto ferendo te, adesso, sto ferendo anche me. Non sai quanto fa male scrivere questa maledetta lettera. Ti ho lasciato la mia maglia, quella che ti piace da morire, così magari quando ti mancherò puoi abbracciarla. Tua sorella me ne ha data una tua che porterò ovunque andrò. Scusami ancora!
Ti amo.
Roberto."
Sono distrutta. Ho un nodo in gola e gli occhi lucidi. Esco frettolosamente da casa sua per andare a buttarmi sul mio letto. Questo non me lo aspettavo! Non posso farcela.
Mi butto sul letto e inizio a piangere, lanciando a terra sia la maglia che la lettera. Mi diceva "tu non sei come le altre", ma poi è andato via, forse perché è lui come gli altri. Barcollo tra la delusione e la rabbia.
Piango per circa 2 ore, finché mi arriva la telefonata di Federica.
F:"Ehi bellissima"
Io:"Ehi"
F:"Che succede?"
Io:"Niente tranquilla"
F:"Mmh vabbe. Stasera vieni in discoteca? Credo venga anche Roberto"
Io:"A che ora?"
F:"Alle dieci"
Io:"Va bene"
Ah crede che venga anche Roberto. Che bastardo non ha detto nulla a nessuno!! Ma io non mi butto a terra per una merda come lui, io devo andare avanti. Questa sera vado a divertirmi! Sopravviverò alla sua assenza.
Dopo una mezz'oretta mi arriva un messaggio. È Roberto. "Mi manchi".
Non rispondo. Non se lo merita. Fanculo. Fino ad ieri mi ha fatto quelle promesse di merda, e oggi è partito. No. Forse devo rispondere. Nono. Non rispondo. Basta. Fine. Prima butto indietro questa storia e prima sto meglio.

-Roberto-
*ore 12:00*
Devo scrivere la lettera ad Alice. Purtroppo non ho avuto il coraggio di dirle la verità in faccia. Io la amo troppo, non avrei mai detto "ah domani parto e non so quando ci rivediamo" guardandola negli occhi! Lo so, sono un coglione. D'altronde sono un ragazzo. Inizio a scrivere "Cara Alice", già mi salgono le lacrime. Non ce la farò mai!! No, cazzo! Devo farcela. Continuo a scrivere. Poso la lettera sul mio letto e vicino ad essa metto la mia maglia bianca, quella che io odio, ma che lei ama. Ieri Simona mi ha dato una canotta di Alice, l'ho già messa nella valigia.
Vado in cucina. Pranzo.
*ore 14:00*
Sono appena partito. Sento già la mancanza della mia vita quotidiana, dei miei amici, della mia casa, di mia madre e soprattutto di ALICE. Vorrei poter annullare le distanze che ci separano. Mi sta uscendo qualche lacrima, solo il pensiero che non volendo mi sto buttando tutto dietro le spalle mi uccide. Ho un nodo in gola. Mi si avvicina una hostess:"Ehi, vuole qualcosa da mangiare,signorino?"
Io con voce tremolante:"No, grazie"
H:"Non ti abbattere. Sono sicura che al ritorno da questo viaggio avrai un bellissimo sorriso al posto di queste brutte lacrime"
Provo a sorriderle.
Io:"Grazie"
*ore 19:00*
Sono arrivato da un po'. Sono in una grandissima scuola. Resterò qui per circa un mese, poi mi manderanno per 6 mesi in Francia e poi 5 mesi e forse anche più in Spagna. Questa nuova avventura un po' mi entusiasma, ma sarebbe stata più bella se qui, con me, ci fosse stata Alice. Mi manca. Anzi, adesso voglio dirglielo, anche se credo non risponderà. Ha tutte le ragioni di questo mondo per essere arrabbiata con me. Scrivo "Mi manchi" e mando il messaggio.
Controllo ogni secondo il cellulare. Ma niente. Non ricevo nulla. Passano le ore. Non ancora ricevo nulla. Okay! L'ho persa. Benissimo! Io sono qui, in questo posto di merda, dove non volevo nemmeno venire e la ragazza che amo è lontana da me. Benissimo! Direi che va' alla grande. Sono in camera e sto aspettando un ragazzo che dormirà con me.
*Dopo 10 minuti*
Entra questo ragazzo.
Io:"Ciao sono Roberto."
X:"Ciao, piacere, mi chiamo Matteo"
Io:"Bene"
M:"Questa è la nostra topaia?"
Io:"Ahaha si"
M:"La credevo peggio."
Io:"No. Non è poi così tanto male"
M:"Comunque tra mezz'ora c'è la cena"
Io:"Ah va bene. Perfetto"
*ore 21:00*
Siamo andati a cenare a mensa. È simpatico quel Matteo. Sento che sarà il mio compagno di avventure. Sto per rientrare in stanza, ho fatto una passeggiata da solo. Speravo mi rispondesse Alice, ma niente.
Entro in camera.
M:"Ehi amico! Perché hai una canotta da donna in valigia?!"
Io:"Perché hai frugato nella mia valigia?"
M:"Mi serviva il deodorante. L'ho dimenticato. Ti giuro che domani lo compro. Ma..tu rispondi alla mia domanda. Sappi che a me piacciono le donne eh"
Io:"Haha no, non sono gay. È della mia ragazza, o almeno della ragazza che amo. Non credo che stiamo ancora insieme"
M:"Sappi che sono anche molto curioso. Quindi raccontami"
Io:"È arrivata nella mia città all'inzio della scuola. Conosceva solo me perché abitavo a fianco a lei. Abbiamo fatto amicizia, e io mi sono innamorato. Anche lei si è innamorata. Poi mio padre per riavvicinarsi a me mi ha mandato in questo stage, l'ho saputo 3 giorni fa e in 3 giorni non ho avuto il coraggio di dirglielo. Le ho lasciato solamente una lettera. Le ho scritto "mi manchi" un po' di ore fa, ma non ha risposto. Quindi l'ho persa"
M:"Questa storia è da tele film. Fidati"
Io:"Hahah scemo"
M:"Però sei stato un coglione"
Io:"Si, questo lo so"

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