XVI CAPITOLO

22 3 2
                                    

-Alice-
Sto aspettando che mi visitino.
A:"Ascolta, io ho un attimo da fare, ma tra un'oretta posso venire a prenderti, va bene?"
Io:"Ehm.."
A:"Cosa?"
Io:"Sì, va bene"
A:"Ti lascio il mio numero,così se hai bisogno puoi chiamarmi"
Io:"Va bene"
Se ne va. Mi sembra strano, non mi sono mai sentita così, ovvero, non sono mai stata trattata con tutta questa pazienza, dolcezza e non so...e poi da un ragazzo che conosco a mala pena da un'ora.
Infermiere:"Alice?!"
Io:"Eccomi"
I:"Il suo fidanzato deve rimanere fuori"
Io:"Quale fidanzato?"
I:"Il ragazzo di prima?!"
Io:"Nono guardi non è il mio fidanzato. A dire la verità non so nemmeno chi è"
I:"Mi prende in giro?"
Io:"No"
Faccio la visita. Nulla di grave, basta restare una settimana a casa. È passata un'ora, ma Andrea non ancora arriva. Lo chiamo? No, forse no, tanto viene. E se si dimentica? Oddio. Nono meglio chiamarlo. Digito il numero.
A:"Pronto"
Io:"Andrea, sono Alice"
A:"Sisi tranquilla, sto arrivando. Aspettami dentro così non sforzi la caviglia"
Io:"Sì,  okay"
Arriva dopo qualche minuto.
A:"Eccomi. Allora? Cosa hanno detto?"
Io:"Niente di grave. Basta restare una settimana a casa"
Mi prende in braccio.
A:"Dai andiamo, ti porto a casa"
Io:"Ma non sai dove abito"
A:"Me lo dirai strada facendo. Non ti sto chiedendo un appuntamento, ti sto solo aiutando"
Io:"Okay, hai ragione"
A:"Santo cielo, ma quanto pesi?!"
Io:"Dimmi che stai scherzando."
A:"Ovvio che sto scherzando. Sei magrissima."
Sorrido.
A:"Perché sorridi?"
Io:"Perché sono soddisfatta del mio fisico"
A:"Modesta."
Gli spiego dove abito e arriviamo dopo circa 15 minuti.
A:"Allora ciao"
Io:"Ciao"
Riaccende il motore e mi lascia andare da sola verso la porta.
Io:"Aspetta"
A:"Dimmi"
Io:"Grazie"
Mi sorride. Fa un occhiolino e scappa con quel santo motorino. Sorrido anche io.
Finalmente sono a casa. Mi lavo e mi butto sul divano, con la caviglia appoggiata ad un tavolino. Mi chiama mia madre, ma decido di non dirle niente.
M:"Amore, tutto apposto?"
Io:"Sì, mamma tranquilla"
M:"Va bene, ci sentiamo domani"
Io:"Sisi, ciao mammaa"
Uff. Se restavo in chiamata qualche secondo in più avrei avuto la tentazione di dirle tutto.
*ore 21:00*
Ho cenato. E ora sono tranquilla sul divano. Suonano al campanello. Spero non siano i miei con la gran voglia di farmi una sorpresa. Apro la porta.
Io:"A..A..ndrea"
A:"Eh ciao, scusa il disturbo.. volevo solo sapere come stai"
Io:"Tutto bene, grazie."
A:"Hai bisogno di aiuto?"
Io:"Nono, me la cavo"
A:"Va bene.. allora se.."
Io:"Se?"
A:"Se hai bisogno di qualcosa puoi sempre chiamarmi, tanto non ho impegni per questa settimana"
Io:"Sì, va bene. Grazie. Allora ci sentiamo domani mattina?"
A:"Sì,  okay. Perfetto"
Io:"Allora.. ciao"
A:"Ciao" mi sorride.
Chiudo la porta. Spero di non essere stata scortese. Apro la porta.
Io:"Andrea aspetta"
A:"Sì dimmi"
Io:"Scusa, non è che vuoi un bicchiere d'acqua o non lo so. Come posso sdebitarmi con te?"
A:"Haha, tranquilla. Per il momento non ho bisogno di nulla." Mi sorride.
Gli Sorrido.
A:"Ciaooo" e scappa di nuovo.
Io, ormai davanti a un nulla.. "Ciao". Sorrido.

-Roberto-
Bene. Tra due settimane torno a casa. Non voglio dire nulla a nessuno, voglio fare una sorpresa. Credo reagiranno bene quando mi vedranno, in fondo sono passati due anni.
M:"Allora? Contento di tornare a casa?"
Io:"Ovvio"
M:"Sì, anche io"
Io:"Solo che ci vedremo poco. Non abitiamo molto vicini"
M:"Ma dai su, siamo maggiorenni. Abbiamo la macchina! Non ti fare questi problemi"
Io:"Va bene va bene"
M:"E Alice?"
Io:"Non lo so"
M:"Non sai cosa?"
Io:"Non le voglio dire niente. Voglio farle una sorpresa. Non credo reagisca male.."
M:"Mmhh"
Io:'Mmhh cosa?'
M:"Niente niente"
Io:"Che dici? Cosa posso fare?"
M:"Non lo so"
Io:"Ma come non lo sai?"
M:"Non lo so"
Io:" Delle rose?"
M:"No. Odia le rose"
Io:"Altri fiori?"
M:"Odia i fiori"
Io:"E allora cosa?!"
M:"Senti.."
Io:"Sì. ."
M:"Per renderla felice non ti far proprio vedere da lei"
Io:"Perché dici questo?"
M:"Perché conosco mia cugina. Abbiamo metà sangue identico, e sinceramente non avrebbe tutti i torti se ti respingesse"
Io:"Perché dovrebbe respingermi?"
M:"Tu fai come vuoi. Ma io ti ho avvisato"
Non capisco perché sta dicendo queste cose! Perché dovrebbe respingermi? È passato il tempo, ha avuto tempo per pensare, riflettere?! E poi chi avrebbe dovuto conoscere? O meglio.. con chi avrebbe potuto avere esperienze migliori delle nostre? Chi la porterebbe al mare con il motorino per parlare? Io e lei siamo stati unici. So che quando ci rivedremo lei sarà un po' imbarazzata, ma tornerà tutto come prima. Da dove eravamo rimasti rinizierá tutto. Le nostre giornate, i nostri baci, le nostre promesse.
Io:"Sei geloso?"
M:"Ma che cosa dici?! Geloso di cosa?!"
Io:"Perché io posso averla e tu no"
M:"Ma non dire scemenze. Ti sto solo aprendo la mente perché il mondo non gira solo intorno a te e conosco mia cugina meglio di qualunque altro!"
Io:"Sì vabbè"
Matteo se ne va sbattendo la porta d'ingresso, ma davvero non riesco  a capire perché si comporta così. Anzi, adesso le scrivo, si, scrivo ad Alice.
  'Ciao! Come stai? Che si dice lì?'
Aspetterò che mi risponde e se non lo farà sono sicuro che ci sarà un motivo. Magari ha cambiato numero, sono passati anche due anni, può succedere.
                     IL GIORNO DOPO
-Alice-
Sono le 10:00 e sto facendo colazione. Una mattina più rilassante di questa non è mai esistita. Accendo il telefono, ho un po' di messaggi. Chissà se è Andrea? Magari ieri sera mi stava pensando.. Apro il primo messaggio "Ciao! Come stai? -Andrea-"
Sorrido. Cazzo. Sto sorridendo. Ma io non lo conosco, non posso fidarmi di lui, ma sembra brutto non rispondere.
"Buon giorno! Sto meglio, grazie! Tu? Tutto ok? -Alice-"
C'è anche un altro messaggio.
"Ciao! Come stai? Che si dice lì?"
Ma chi è?! È un numero non registrato! Non rispondo.
Me ne arriva un altro.
"Io tutto bene. Questa mattina sei a casa? -A"
Rispondo:"Perché? -A"
"Dovrei passare dalle tue parti questa mattina, magari faccio un salto da te.. sempre se ci sei -A"
"Sì, dovrei esserci. -A"
"Bene. Allora a più tardi -A"
"A più tardi -A"
Non so se sto sbagliando o sto facendo la cosa giusta sinceramente, però sembra un bravo ragazzo. Spero che l'apparenza questa volta non inganni!
Meglio se vado a lavarmi, non voglio avere le sembianze di uno zombie, ma rimango lo stesso con il pigiama, sono pur sempre una ragazza che deve restare a casa per riposare! :-)
*Un'ora dopo*
Suona il campanello.
Io:"Arrivoooooo"
Apro la porta. È Andrea. Con una scatola in mano.
Io:"Ciao"
A:"Ciao! Ho pensato di portarti questi cioccolatini"
Io:"Menomale! Non sono fiori!"
A:"Cosa hai contro i fiori?"
Io:"Non mi piacciono molto"
A:"haha fortuna che non li ho comprati"
Io:"Vu.. oi entrare?"
A:"Ah posso? Non eri quella che non mi conosceva?"
Io:"Sì, ma non voglio essere scortese"
A:"Sì, voglio entrare, ma a  patto che non entri in ansia, non ti faccio nulla."
Io:"Va bene"
Ci sediamo in cucina. Apriamo i cioccolatini. Sono proprio buoni!
A:"Hai proprio una bella casa! Complimenti"
Io:"Gr..azie"
A:"Tranquilla non sono un ladro che sta pensando a come entrare nella tua casa"
Io:"Sisi.. ma lo so eh"
Parliamo un po'.
A:"Allora? Questa caviglia?"
Io:"Tutto bene"
A:"E grazie a chi?"
Io:"Non ne ho idea"
A:"Rimango senza parole!"
Io:"Dai scherzo"
A:"Quindi grazie a?"
Io:"Te. Grazie a te"
A:"Merito minimo un abbraccio"
Io:"Naaaah"
A:"Uff."
Io:"Che c'è?"
A:"Sei cattiva"
Io:"Ma zitto". Gli lancio l'acqua in faccia con un bicchiere di carta!
A:"Questaaaaa me la paghi."
Io:"Sicuramente non adesso. Ricorda che sono infortunata"
A:"E ricorda che con il tuo infortunio la fortuna è venuta da me"
Io:"Adesso non iniziare a dire queste frasi da ragazzo dolce!"
A:"Daiii sei una guastafeste"
Ci guardiamo. Ridiamo.
A:"Adesso devo andare"
Io:"Va bene."
A:"Ci sentiamo dopo? O ci vediamo domani?"
Io:"Possiamo vederci domani se proprio ci tieni, ma se vuoi più tardi ci si sente"
A:"Va bene. Ciao guastafeste"
Io:"Ciao ragazzo fortunato"
Che tipo!

Due Anime PerseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora