Parte 4.

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Vendetta, vendetta, vendetta, l'uomo la usa per far qualcosa di cattivo a qualcuno e plagiarsi sul fatto che, un tempo questi, gli avessero fatto qualcosa, praticamente tutte cazzate.
Perché non ferire direttamente la gente? Perché aspettare? Farà ancora più male subito!
Ed io avevo fatto quella scelta, vendetta.
Ma se solo avessi riflettuto un po' di più, se solo fossi stata un po' più lucida, se solo avessi ragionato, adesso non sarei qui.

Quella notte decisi che fosse arrivato il momento giusto, Marco ed Anna continuavano a darmi sempre troppi pochi soldi e io diventata dipendente da, non solo la coca ma anche dell'ero avevo bisogno di soldi, troppi soldi.
Mi vestii tutta di nero, erano le tre di notte, uscii molto cautamente di casa e mi diressi a casa di Marco, entrai, lo vidi dormire insieme ad Anna, sospettavo già di qualche loro relazione, ma non so perché non avessero voluto parlarmene, vendetta, anche per questo bastardi.
Rovistai per tutta casa di Marco, trovai finalmente i soldi e la coca che teneva per se, li presi entrambi e solo dopo, quando stavo per andar via, lei si svegliò, puttana!
Stava per rovinare il mio piano!
Dovevo fare qualcosa e anche subito sennò mi avrebbero scoperta.

Feci l'inevitabile, ciò a cui non avrei mai dovuto pensare, eppure lo feci.

Corsi in cucina e presi un coltello, andai cautamente nella stanza, e lei appena mi vide fece uno strillo strozzato, subito dopo la presi per la gola e gliela tagliai.
Lui iniziava a dimenarsi dopo quella piccola baldoria e decidi di metter fine anche alla sua vita, ormai avevo tutto ciò che mi serviva, pensavo.

Ero: un misto fra fantasia e realtà. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora