Agata.
La psichiatra.
Mi aveva presa terribilmente a cuore, diceva che non ero un frutto marcio come avevo sempre creduto, che vedeva delle buone risorse in me, che avrei potuto riavere una vita serena.Io non credevo che avrei potuto cambiare i fatti, nella mia mente, dal mio risveglio passava una sola parola
Suicidio.
Agata veniva ogni giorno alle 13, aveva la pausa, e lei, perdeva del suo prezioso tempo per stare con me e chiedermi come stessi anche se sapeva che come tutti gli altri giorni non le avrei risposto.
Ormai non parlavo più da 19 giorni
Li avevo contati solo perché l'unica cosa che potessi fare fra quelle mura sporche, scrostate, un po' azzurrine, era quello.
In mente avevo solo confusione e voglia di piangere
Pensavo al suicidio sì, ma la cosa fondamentale, che quasi, stava per convincermi a non farlo era che, me ne sarei andata senza amare.
Nel cuore avevo come un vuoto, avrei voluto provare un amore come quello che provavo per le droghe, anche per una persona, come una droga che mi faceva stare bene, volevo che quella persona mi avrebbe fatta sentire come in botta, ma senza esserlo.
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Ero: un misto fra fantasia e realtà.
Cerita PendekUna persona, un po' squilibrata, che si ritrova a dover superare problemi più grandi di quelli che ella stessa potesse immaginare.