✖ Two ✖

13.3K 625 903
                                    

Il liscio scosse la testa aggrottando le sopracciglia. "Ti stai cacciando in un mare di guai Harry." gli disse gettando la sigaretta.

"Non credo." gli rispose il ragazzo dagli occhi verdi sorridendo. "Lascia solo che provi a conoscerti. Potremmo...potremmo essere amici!" continuò entusiasta

"Ti ferirò Harry. Nessuno vuole essere mio amico, io sono pericoloso, potrei farti del male." il liscio abbassò lo sguardo stringendo i pugni poi guardò Harry negli occhi "Diventa amico di qualcuno di più raccomandabile." gli disse per poi andare via.

"Ricorda che non mi arrendo così facilmente!" gli urlò dietro Harry. No. Non si sarebbe arreso.

Quando Harry tornò a casa quel pomeriggio, la madre non c'era. Probabilmente era ancora a lavoro oppure a fare la spesa.

Harry non poteva di certo lamentarsi, era felice di essersi trasferito, non gli piaceva affatto Holmes Chapel, così quando la madre gli aveva detto che si sarebbero trasferiti a Doncaster perché le avevano offerto un lavoro come assistente d'ufficio molto importante, quasi non si mise a saltare dalla gioia.  

Salì in camera sua ripensando a Louis. Era un ragazzo così misterioso, e così bello. I capelli castani e lisci da accarezzare, le labbra fini e rosee, i lineamenti spigolosi ma non troppo e i suoi occhi, azzurri come il ghiaccio capaci di congelati con un solo sguardo.

Sospirò come una ragazzina mordendosi le labbra, pensando a come sarebbe stato baciare quelle del castano, sarebbero state morbide? Che sapore avrebbero avuto?

Si girò a pancia in giù affondando la testa nel cuscino, cercando di fermare la sua testa che continuava a fare pensieri su lui e Louis, e poi si addormentò.

Quando si svegliò erano appena le 5 e decise di fare una passeggiata. Prese il suo giubbotto, il portafogli e le chiavi ed uscì.

Si avviò verso il parco, ma arrivato a metà strada, notò una fila di rete rotta in un piccolo punto.

Così Harry, da ragazzino troppo curioso qual'era, cercando di non farsi notare da nessuno, passò sotto la rete e si incamminò su un piccolo sentiero.

Dopo cinque minuti iniziò a sentire dei rumori, come delle ruote che sfrecciavano sull'asfalto, così continuò a camminare finché non vide una figura muoversi veloce su quella che sembrava una pista da skateboard.

Si avvicinò un po' di più, e si accorse che era Louis.

Louis  sonofigomisteriosoefottodaDio Tomlinson sudato ed ansimante mentre andava sullo skate, con un cappellino indossato al contrario sulla testa che lo rendeva ancora più sexy. E la mente di Harry iniziò ad immaginarlo su di lui, magari fra le sue gambe, mentre lo faceva suo in tutte le posizioni possibili.

Cazzo. Harry non poteva farcela.

Tirò fuori il cellulare ed aprì la fotocamera ma ovviamente quando scattò la foto, partì il flash. Riuscì fortunatamente a tirare via il cellulare prima che Louis si fermasse e si guardasse intorno prima di alzare le spalle.

Almeno la foto era venuta bene.

Rimase nascosto dietro un albero finché non sentì un fiato caldo sul collo.

"Buu" sussurrò una voce al suo orecchio facendolo sobbalzare e girare di scatto.

Louis lo guardava con un sorrisino, scuotendo leggermente la testa. Il più piccolo abbassò la testa arrossendo.

"Davvero credevi che non avessi visto il flash? Sei così prevedibile Harold." gli disse ridacchiando piano. Harry gonfiò le guance come un bambino

"Ci speravo" mugugnò imbarazzato giocando nervosamente con le dita. Non era mai stato timido, ma Louis lo faceva sentire in modo strano.

"Oh Harry. So di essere bello, ma arrivare a scattarmi delle foto" disse il liscio schiacciando tra il suo corpo e l'albero. Era ancora sudato e leggermente ansimante, le guance rosse come il collo.

Cazzo Harry voleva attaccarci le labbra a quel collo, il pomo d'Adamo che si muoveva quando deglutiva.

"L-Louis" balbettò cercando di liberarsi, ma il castano gli prese i polsi e li bloccò sopra le loro teste avvicinando il volto a quello del più piccolo.

"Cosa, angelo?" lo provocò Louis con voce melliflua. Merda, Harry non poteva eccitarsi. 

Sentiva il fiato del castano sulle sue labbra, sembrava fumo e menta e poi un qualcosa che non riusciva ad identificare, ma che stava mandando tutti i suoi sensi a farsi fottere.

"P-puoi lasciarmi?" disse mordendosi le labbra. Lo sguardo del più grande finì sulle sue labbra e poi sul suo collo, si leccò le labbra.

Harry non seppe come, ma si ritrovò le labbra del castano attaccate al suo collo.

Baciava, mordeva e succhiava mentre morbidi gemiti uscivano dalle labbra del più piccolo. Il ragazzo dagli occhi azzurri si fermò in un punto in particolare appena sulle clavicole, poco visibili dal maglioncino scollato che il riccio indossava, e iniziò a torturarlo, a marchiarlo.

Harry era in estasi e quando Louis lasciò i suoi polsi per poggiare le mani sui suoi fianchi morbidi, non ci pensò due volte ad immergere le dita nei suoi capelli, tirandoli e spingendo di più le labbra sul suo collo.

Louis ringhio eccitato quando il riccio gli tirò i capelli, quelli erano un suo punto debole. Continuò il suo lavoro, staccandosi dal collo del più piccolo con uno schiocco bagnato quando fu soddisfatto.

Harry era rosso in viso, sia per l'imbarazzo che per l'eccitazione e respirava affannosamente, lasciò andare la testa all'indietro, poggiandola all'albero dietro di lui, mentre Louis lasciava baci lungo la linea della mascella arrivando all'orecchio.

"Tutto bene, angelo?" gli sussurrò ed il riccio annuì guardandolo con occhi liquidi, eccitati.

"Ti riaccompagno a casa sono le 6:30 PM " ed Harry annuì ancora.

Quando il più piccolo riprese fiato, Louis riprese il suo skateboard e si avviarono verso la sua moto. Quando Harry la vide, i suoi occhi si illuminarono, aveva sempre voluto salire su una di quelle.

"Mi dici dove abiti?" gli chiese il liscio quando furono sulla moto. Harry gli disse l'indirizzo di casa sua e quando la moto partì, si strinse il più possibile al castano sentendolo ridere.
Non ci misero molto ad arrivare a casa di Harry

"Non avevi detto che avrei dovuto frequentare persone più raccomandabili, Louis?" gli chiese il piccolo quando scese dalla moto, Louis scosse la testa con un sorrisino.

"Entra in casa, Harry. Ah e...cerca di non coprirlo a scuola." rispose il più grande indicando il succhiotto, facendo arrossire il riccio. Prima che Harry entrasse però, lo prese per un braccio e lo avvicinò al suo viso

"Ci vediamo domani, angelo." disse facendo sfiorare le loro labbra ed Harry si aspettava un bacio. Un bacio che non arrivò, perché il liscio sfrecciò via dopo qualche secondo.

Harry entrò in casa appoggiandosi alla porta e si tocco il succhiotto.

Quel ragazzo lo avrebbe fatto impazzire. Lo sapeva.

Bad Boy《Larry Stylinson》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora