Rivelazioni

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Mi svegliai di soprassalto.
Girai la testa verso il calendario appeso alla mia porta.
3 Luglio.
Bene. Non era un sogno, era davvero il giorno del mio compleanno.
Era l'unico giorno dell'anno, oltre al Natale, in cui ero di buon umore già da appena sveglia.
Mi alzai e mi vestii subito. Poi andai in salotto dove vi trovai i miei genitori e i miei fratelli.
《AUGURIIIIIIIII》gridarono tutti, non appena entrai.
Sorrisi a tutto quel calore.
Passammo la mattinata a festeggiare. Mi diedero qualche regalo e mangiammo la torta che aveva cucinato mia nonna, che era venuta per l'occasione.
Solo ad un certo punto mi resi conto dell'assenza di qualcuno. Logan. Dov'era finito?
Andai in cucina, dove c'erano mia madre e mia sorella maggiore.
《Sapete dov'è Logan?》
Le due si guardarono in modo sospetto e poi mia madre mi disse che lei non l'aveva visto.
《Senti un po Arya...》 iniziò invece a dire, mia sorella.
《Si?》 Chiesi, curiosa.
《Logan ti piace eh?》
A quella domanda rimasi di sasso. Non sono solita parlare di sentimenti, specialmente con la mia famiglia e soprattutto davanti a mia madre. In più una domanda così esplicita e diretta, e capitata in un momento così inaspettato... divenni rossa come un peperone e iniziai a biascicare parole a cavolo.
《Eh? Io, che? No, ma... ma che dici? Sei matta? Perchè lo pensi? No... no a me non piace... io...》
《Va bene, va bene, non dirmelo se vuoi. Tanto non puoi negare l'evidenza. Si vede da chilometri》
Quasi mi strozzai.
《Ma che cos....? Ah! Che pazienza!》brontolai.
《Mamma, dovevo vedermi con Emma oggi, sto uscendo. Ci vediamo dopo, grazie per i regali e il pranzo》continuai. Poi mi preparai e uscii di casa.

Mi incontrai con Emma alla stazione e di lì procedemmo per il parco. Quando ci sedemmo sulla panchina però, successe una cosa inaspettata. Sbucarono fuori da dietro gli alberi, Lucas, Ginevra, Elisabetta, Flavia, e Alessandro, gridando a squarciagola: 《SORPRESAAAAA》
Ci rimasi di stucco. Non avrei mai immaginato che... mi emozionai e mi commossi per il pensiero che avevano avuto per me i miei amici. 《Auguri Arya!!》 Mi dicevano tutti.
Non ci volevo credere.
《Grazie, grazie》 continuai a dire per mezzora di fila.
Festeggiammo alla grande e quando arrivò il momento dei regali, li scartai uno ad uno, sempre meravigliata del bene che mi volevano, e quando giunse l'ultimo, mi bloccai. Era un pacco enorme. Cosa poteva esserci dentro?
Iniziai a togliere i nastri e la carta e ad un certo punto la scatola si aprì da sola e ne uscì fuori LOGAN con una parrucca da pagliaccio e un naso rosso, che mi fece prendere un colpo. Aveva con sè la chitarra e con lui, iniziarono tutti a cantarmi "Tanti auguri a te".
Avevo sul serio le lacrime agli occhi.
Quando smisero di cantare mi fece l'occhiolino, dicendomi:
《Credevi davvero che mi sarei dimenticato del tuo compleanno?》
Mangiammo dei pasticcini alla crema squisiti e quando furono le 18:30 tornai a casa, ringraziando tutti della magnifica giornata.
Andai in cucina, dove trovai nuovamente mia madre e mia sorella, intente a chiacchierare.
《L'hai trovato Logan?》mi chiese mia sorella, sorridendo.
《Tu lo sapevi?!》esclamai.
《Oh, loro sanno tutto!》 Si intromise Logan, entrando in cucina anche lui, e facendo qualche battuta alle due rompi scatole.

Mentre prendevo un bicchiere d'acqua, dopo cena, mi raggiunse anche Logan, dicendomi:
《Ehm... Arya? Puoi venire un attimo con me? Devo dirti una cosa》
Era molto nervoso. Non capivo il perchè ma acconsentii.
Lo seguii in giardino, dove mi fece sedere sull'erba.
《Che belle stelle stasera》dissi, meravigliata da tanto splendore.
《Già》
《Che volevi dirmi?》 Gli chiesi, infine.
《Beh... io non ti ho ancora dato il mio regalo》si limitò a dire.
《Cosa? Ma tu non devi farmi un regalo... beh, in realtà non mi aspettavo che mi facessero tutti questi regali... mi è bastata la sorpresa, sul serio, non c'era bisogno che mi facessi qualcos'altro》 gli dissi.
《Io... ti ho scritto una canzone》mi spiegò. Era un pò imbarazzato.
Prese la chitarra, che doveva aver lasciato appositamente in giardino.
Iniziò a suonare e poi a cantare.
Aveva una voce melodiosa. Non l'avevo mai sentito cantare, nemmeno a scuola, sapevo solo che gli piaceva farlo e che se la cavava. Ma questo era più che cavarsela.

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