20.STORMY DAYS

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Dopo essere riuscita a calmarmi quasi del tutto decido di tornare in casa per affrontare la situazione, accertandomi di tenere ben stretta la mano di Ryan faccio lunghi passi verso quello che sarà un vero inferno. Apro lentamente la porta e riscopro mia madre che sta ripulendo gli inutili cocci sparsi sul pavimento
- Mamma..io.. -
Comincio a balbettare non sapendo effettivamente cosa dire con certezza
- Non c'è problema tesoro...posso capire quello che è successo e il motivo della tua reazione, non preoccuparti -
Non preoccuparti? Stiamo scherzando?! Ho appena finito di insultare il suo fidanzato e di fare a pezzi una bottiglia di vino e l'unica cosa che sa dire è non preoccuparti?!
- Perché mi eviti?! Perché eviti il confronto con me? Io non voglio essere capita!! Voglio solo che tu faccia qualcosa, che mi parli! -
Le grido avvicinandomi sempre di più a lei
- Io...non..non credo che ce ne sia bisogno amore, va tutto benissimo -
Risponde con voce pacata
Questa sua tranquillità davanti a un evidente problema mi distrugge
- No! No che non va bene mamma!! Io non posso vivere con una madre così! Con una madre che non c'è praticamente! Ho lasciato perdere per troppo tempo...ma ora basta. -
Silenzio. Nient'altro che silenzio
- Rispondimi! -
la prego scuotondola per un braccio
- Ecco uno dei motivi per cui mi manca papà! Lui sapeva parlarmi, sapeva ascoltarmi e capirmi. Lui era presente! Lui c'era...tu..! É colpa tua se se n'è andato...e...- prima che possa dare vita a tutto quello che ho collezionato negli ultimi tempi una mano si poggia delicatamente sulle mie labbra impedendomi di parlare
- Signora Townson...ora è chiaro che siete tutte e due in una situazione in cui non riuscirete a parlare senza dire cattiverie, porto Chiara con me e domani avrete modo di parlarne, okay? -
Rimango immobile aspettando la risposta di quella donna
- Okay, grazie Ryan - dice con la voce che le si incrina sulle ultime parole. Velocemente siamo fuori di casa e dopo pochi passi raggiungiamo la macchina, saliamo velocemente e dopo pochi istanti partiamo. Appoggio delicatamente la testa sul finestrino chiudendo gli occhi per cercare un attimo di raccoglimento, non avrei dovuto essere così dura con lei.. ma ho una tale rabbia che non ho saputo controllarmi, avrei solo voluto avere un rapporto migliore con colei che dovrebbe essere mia madre.
Prima che possa finire di formulare tutti I pensieri che mi affollano la mente in questo momento, sento il motore della macchina spegnersi Evidentemente siamo arrivati
wow che perspicacia!
mi suggerisce il mio subconscio
- Arrivati -
mi annuncia aprendomi la portiera, senza proferire parola esco dalla macchina e mi dirigo verso la casa che mi sta ospitando parecchio in questo periodo.
Dopo essere entrata mi fiondo direttamente in camera sua, afferro un paio di pantaloncini e una maglietta di sua appartenenza e mi dirigo verso il bagno sotto il suo sguardo. Mi sciacquo ripetutamente la faccia per riacquistare quel poco di lucidità di cui ho bisogno e indosso ciò che fungerà come pigiama.
Mi do una veloce occhiata allo specchio riscoprendo l'espressione da cadavere che mi si è dipinta in volto, decido di non darle troppo peso ed esco dal bagno andando verso la sua stanza. Ryan è disteso con le braccia dietro la testa grazie alle quali i suoi muscoli sono ancora piu evidenti, ha gli occhi chiusi e il respiro che si sta facendo mano a mano più pesante; lo raggiungo accucciandomi accanto a lui e posando la testa sul suo petto
- Ei -
Mi dice seguendo un enorme sbadiglio
- Ciao - gli rispondo stringendomi a lui, sento il suo braccio circondarmi e stringermi a se. Ma non basta, ho bisogno di sentirlo più vicino, circondo la sua vita con le mie gambe e faccio aderire il mio corpo al suo. Con le dita inizia a giocherellare con alcune ciocche dei miei capelli
- Andrà tutto bene - mi dice porgendomi uno sguardo sincero
- Me lo prometti? -
sono cosi maledettamente disperata dal necessitare promesse? Beh evidentemente si.
- Non posso prometterlo, purtroppo non sono ancora veggente -
Dice scherzosamente strappandomi un sorriso
- Ma ti prometto che ci proveremo, che ci proverò -
Dice facendosi serio
- Grazie - ammetto lasciandogli un bacio all'angolo della bocca, mi prende delicatamente il mento tra le dita e mi bacia dolcemente, senza malizia. Un semplice bacio con cui riesco ad addormentarmi.

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