25.JUST LIKE FIRE

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- Chiara -
Quella voce
Quello sguardo
Quegli occhi
Non puó essere reale, non puó. Non ne vedo il motivo e non capisco cosa ci faccia qui
- Chiara? -
La mano di Edward mi riscuote dai mille pensieri che si stanno affollando nella mia mente
- Io..-
- Tesoro..-
mi richiama quella voce troppo familiare e per cui ho sentito troppa mancanza
- Papà.. -
Dico portandomi una mano sulle labbra
- C-cosa..ci fai qui? -
Gli chiedo tremando, ma senza proferire alcuna risposta mi si fionda tra le braccia stringendomi a se. Non riesco ancora a credere che possa di nuovo assaporare quel profumo di bucato e colonia, sto per ricambiare quell'abbraccio quando qualcosa mi ferma.

Flashback

- Papà dove sei?! -
Chiedo quasi gridando al telefono
- Scricciolo devi perdonami, non posso più restare con voi -
mi risponde con una tranquillità che mi spaventa
- Perché? Non andartene ti prego! Risolveremo tutto -
Ammetto iniziando a piangere
- Ti prego..non fare cosi Scricciolo. Ascoltami, ora devi prenderti cura di mamma. Io non ho saputo farlo, ci rivedremo te lo prometto -
Senza nemmeno darmi il tempo di comprendere ciò che sta dicendo non sento più la sua voce,guardo il telefono e vedo che la chiamata è terminata.
Dopo tutte le innumerevoli chiamate che gli ho fatto si è degnato di rispondere solo ed esclusivamente per dirmi che devo prendermi cura di mia madre? Non posso sopportarlo.
Non posso.

Quando i ricordi cominciano a riaffiorare faccio un passo indietro scostandomi
- Cosa ci fai qui?! -
Chiedo a denti stretti con lo sguardo fisso sul pavimento, mi chiedo come possa sentirsi Edward in una situazione del genere..Sicuramente sarà confuso, sicuramente lo sarà più di me.
- Mi ha chiamato la mamma dicendomi che eri in ospedale -
Risponde avvicinandosi, gli punto un dito contro e avanzo verso di lui rabbiosa
- Dovevo finire in ospedale per ricevere una dannatissima visita?! Sei completamente sparito, nessun biglietto per natale o capodanno, nessun augurio per il mio compleanno, nessun cazzo di messaggio. Non sapevo nemmeno se fossi ancora vivo! Ti ho cercato in tutti I modi possibili ma tu niente. E ora ti permetti di venire a trovarmi? Dopo avermi detto addio dicendomi di prendermi cura della mamma?! Avevo quindici anni. Quindici cazzo di anni! -
Dico sbottandogli addosso e iniziando a sentire le lacrime affluire sulle mie guance
Dio dio duo.
- Tu..cosa? -
Mi volto di scatto riscoprendo l'espressione devastata di mia madre e quella confusa di...Ryan.

Ryan's POV

- Salve signora Townson -
Ammetto sorridendole nervoso , lei ricambia debolmente il sorriso e ci incamminiamo verso la stanza in cui è ricoverata Chiara. Appena la sento gridare prendo a correre in quella direzione seguito da sua madre e appena ci fermiamo udiamo con orrore quel che sta dicendo. Guardo con disprezzo l'uomo che ha rovinato questa famiglia e che ha mandato in distruzione il rapporto tra Chiara e sua madre.
- Dovevo finire in ospedale per ricevere una dannatissima visita?! Sei completamente sparito, nessun biglietto per natale o capodanno, nessun augurio per il mio compleanno, nessun cazzo di messaggio. Non sapevo nemmeno se fossi ancora vivo! Ti ho cercato in tutti I modi possibili ma tu niente. E ora ti permetti di venire a trovarmi? Dopo avermi detto addio dicendomi di prendermi cura della mamma?! Avevo quindici anni. Quindici cazzo di anni! -
Non puó aver sofferto così tanto questa ragazza. Mi sento impotente di fronte a tutto quello che le è accaduto, non in grado di aiutarla e soprattutto mi sento uno stupido ad averla lasciata
Infatti sei uno stupido
Mi rimprovera il mio stupido buon senso di cui ormai non posso fare a meno.
Sento a malapena la frase sconcertata di sua madre e mi concentro sull'espressione della ragazza distrutta difronte a me affiancata da quello stoccafisso.
- Come hai potuto fare una cosa del genere Frank?! Affidare una responsabilitá così pesante a una ragazza? -
Dice sua madre portandosi le mani sul viso tragicamente, con la testa china per l'inevitabile vergogna suo padre si limita a proferire qualche insulao 'scusa". Non presto attenzione a ciò che stanno dicendo ma nel momento in cui sento le loro voci farsi più pesanti decido di intraprendere quel che avrei dovuto fare fin dall'inizio, cammino nella direzione di Chiara che si getta tra le mie braccia e la porto via sotto gli sguardi interrogativi e attontiti di quelli che dovrebbero essere due adulti maturi.

Chiara's POV

Sento le loro voci farsi sempre più pesanti e mi preparo psicologicamente a una litigata che non scorderò molto facilmente, ma prima che possano esplodere vedo Ryan camminare nella mia direzione e istintivamente mi getto tra le sue braccia che mi portano lontano da quelli che dovrebbero essere i miei genitori responsabili.

Trascorriamo tutto il viaggio in macchina senza proferire parola e devo ammettere di sentirmi abbastanza in imbarazzo, non capisco se mi abbia portata via perché gli facevo pena o perché gli importa seriamente qualcosa di me e di quello che provo.
- Vieni -
Mi dice porgendomi la mano e sorridendomi
Quel sorriso.
Entriamo in casa sua e, non sapendo come comportarmi mi siedo in un angolo remoto del divano appoggiando la testa sul guanciale e socchiudendo gli occhi. Tutto questo è troppo da sopportare, il ritorno di mio padre, l'incidente..tutto.
Ero al settimo cielo quando l'ho visto, ma tutta l'euforia che ho provato nel rivederlo è stata carbonizzata dal ricordo delle sue parole d'addio, è stato semplicemente orribile.
Caccio indietro le lacrime che stanno cercando di aver la meglio sul muro che sta creando il mio buon senso e mi stropiccio gli occhi ritrovandomi di fianco Ryan che è intento a guardarmi
- Perché mi guardi? -
Gli chiedo evitando il suo sguardo
- Perché mi piace guardarti -
Ammette senza preoccuparsi di quel che sta dicendo
- Ti piace guardare una ragazza con l'animo distrutto, in pigiama, struccata e assonnata? -
Gli chiedo ironicamente, senza rispondermi mi prende tra le braccia e mi porta al piano superiore, stranamente non mi scompongo e non mi divoncolo sotto la sua presa ma al contrario mi accoccolo. Dopo aver salito le scale entra nella sua stanza e mi ripone delicatamente sul letto, apre l'armadio e tira fuori una coperta con cui mi copre; nel momento in cui sta per andarsene una parte sconosciuta di me ha la meglio sul mio buon senso riducendo in frantumi il muro che stava pian piano costrunendo e che mi stava dividendo dal mondo esterno.
- Ryan! -
Dico chiamandolo
- Dimmi -
Risponde venendo nella mia direzione - Resteresti con me? -
Gli chiedo
- Certamente -
Afferma togliendosi le scarpe e sdraiandosi al mio fianco girandosi nella mia direzione e incastrando il suo sguardo nel mio, la sua mano si posiziona sulla mia guancia carezzandola delicatamente socchiudo gli occhi lasciandomi cullare dalle sue carezze che si spostano sulle labbra, le schiudo appena e apro gli occhi ritrovando i suoi ad aspettarmi
- Siamo una causa persa -
Ammetto malinconica
- Quando mai non lo siamo stati? -
Mi risponde sorridendo e prima che possa formulare una risposta da dargli lui mi precede
- Lo so siamo una causa persa, litighiamo spesso, ci lasciamo e ci prendiamo ma alla fine torniamo sempre l'uno dall'altra. Io so il motivo e non mi interessa se per te non è lo stesso ma so che devo dirtelo o rischio di esplodere. Io ti amo Chiara, sono follemente innamorato di te. -

{ Angolo autrice }
Salve a tutti piccoli lettori del mio cuore! Ecco il nuovo e fresco capitolo appena sfornato!
Miraccomando Fatemi sapere che ne pensate! Il vostro parere è molto importante per me!!

Volevo anche dirvi una cosuccia, mi sento in dovere di raccomandarvi di leggere la storia che sta scrivendo la mia migliore amica, è qualcosa di stupendo e meraviglioso. Non ve ne pentirete!
Lei si chiama vivodidistanze e la storia è "Noi"

Vi mando un bacio! Vi amo tutti!
Alla prossimaaa

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