Capitolo 2

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Mia's pov.

Correndo, arrivammo verso il cancello ma ci ricordammo che il cancello non si poteva aprire senza le chiavi e nemmeno potevamo scavalcarlo perchè era abbastanza alto.
                                                        
Allora, in preda al panico, esclamai: "E adesso come cavolo facciamo? Non c'è via d'uscita!"

Sophie, in preda al panico anche lei, ma senza farlo notare, mi rassicurò dicendomi: "Stai tranquilla che un modo lo troveremo, non farti prendere dal panico come al tuo solito."

Dunque, ci ricordammo che le chiavi si trovavano in cucina e quindi ci mettemmo ad escogitare un piano per entrare dentro casa senza svegliare i nostri genitori che, finalmente,avevano chiuso quella loro boccaccia e si addormentarono.

Mi venne in mente che le chiavi si trovavano in un mobiletto vicino al microonde.

Non avevamo le chiavi per aprire la porta d'ingresso e nemmeno volevamo provare a forzarla se no avremmo fatto troppo rumore e, non essendo due ladre professioniste, avremmo combinato un casino e ci saremmo fatte scoprire.

Dalla finestra da cui eravamo uscite all'inizio, non potevamo entrare perchè era un po' alto e noi non eravamo alte abbastanza per entrare. 

Mentre riflettevamo per trovare una soluzione, notai un filo di ferro a terra e indicandolo dissi a Sophie che avremmo potuto utilizzarlo per aprire la porta.

"Hai ragionee! Ieri papà stava riparando alcuni oggetti e aveva bisogno dei fili di ferro quindi, probabilmente, gli sarà caduto mentre stava lavorando." Disse con entusiasmo Sophie.

Presi il filo di ferro e glielo passai. Provò varie volte ad aprire la porta ed alla quinta volta riuscì ad aprirla.

Entrammo in casa molto furtivamente e ci mettemmo d'accordo su chi doveva fare la guardia e su chi doveva prendere le chiavi.
Decidemmo che io dovevo rimanere a fare la guardia fuori dalla porta della cucina, mentre Sophie prendeva le chiavi dal mobiletto.

Prese le chiavi, uscimmo di casa e correndo silenziosamente, ritornammo al cancello.

Lo aprimmo e finalmente eravamo pronte per uscire da quella orribile casa.

In tutto ciò si fecero le 4:00 di mattina.

Mentre camminavamo per chissà dove, chiesi a mia sorella qual'era la nostra meta.

Sophie mi rispose che innanzitutto dovevamo prelevare dei soldi dalla banca per poterci pagare il viaggio e per mantenerci.

Io le feci cenno di si con la testa e ci dirigemmo verso la banca.

Casa nostra si trovava abbastanza lontano dal centro di Puerto Vallarta, in Messico e quindi ci impiegammo almeno un'oretta per arrivare.

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Quando finimmo di prelevare abbastanza contanti da poterci mantenere per almeno una settimana, Sophie mi guardò e disse:

"Vedi? Certe volte risparmiare dei soldi conviene, anche se è difficile."

Con queste parole mi sentii un po' in colpa perchè a me era sempre piaciuto spendere soldi rispetto a mia sorella.

Già si erano fatte le 7:00 di mattina e ci mettemmo alla ricerca di un bar per poter fare colazione.

Trovato un bar, entrammo ed io mi presi un cornetto ai frutti di bosco e mia sorella un cornetto al cioccolato.

Ad un tratto mi misi a ridere senza tregua perchè mia sorella aveva la faccia tutta sporca di cioccolato.

"Ma sei pazza? Ridi da sola?" disse Sophie confusa.

Ma io non riuscii a risponderle perchè ero troppo impegnata a ridere come una matta.

Per le mie troppe risate feci girare tutte le persone presenti nel bar verso la nostra direzione.
Mia sorella mi guardò ancora più scioccata e mi disse:

"Smettila di ridere! Ci stanno guardando tutti! E poi mi spieghi il motivo di questa risata?"

Io cercai di smettere di ridere ma vedendo la sua faccia scioccata e buffa mi misi a ridere di nuovo e più forte.

"H-ai tut-ta la fac-cia spor-ca" dissi fra una risata e l'altra.

Mia sorella diventò ancora più buffa perchè le sue guance diventarono più rosse di un pomodoro.

Si pulì in fretta, sperando che le persone che erano in quel bar non se ne fossero accorte.

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Mentre camminavamo per le strade di Puerto Vallarta decidevamo il luogo perfetto per iniziare questa nuova vita ed infine decidemmo Broadway.

Andammo in un'agenzia di viaggi per chiedere le informazioni necessarie per questo viaggio e per il prezzo dei biglietti.

"Salve, come posso aiutarvi belle ragazze?" disse un ragazzo, che dimostrava di avere più o meno 25 anni.

"Salve, vorremmo chiedere delle informazioni su un viaggio che vorremmo fare io e mia sorella per Broadway" disse Sophie.

"Certo, accommodatevi" disse il ragazzo.

E noi ci accomodammo, forse anche un po' troppo. Sembravamo due gelatine sparse su delle poltrone.

Il ragazzo cercò di trattenere una risata ma a noi non ci importò molto.

"Dunque, cosa volete sapere di preciso?" disse il ragazzo ritornando serio.

"Vorremmo sapere quanto costano due biglietti solo andata per Broadway" dissi io.

"Ci sono varie offerte e quella più conveniente è di $135,79. L'aereo parte domani mattina alle 8:30" disse il ragazzo mentre controllava gli orari di partenza degli aerei.

Io e Sophie ci guardammo negli occhi e accettammo subito quell'offerta.

Ringraziammo, uscimmo dal negozio e ci mettemmo a girare per Puerto Vallarta.

Broadway in loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora