《E detto ciò, prese anche lei la sua valigia e iniziò a buttarci dentro tutto quello che pensava fosse utile per la nostra fuga》
Sophie e Mia,due ragazze adolescenti,stanche delle liti tra i genitori,decisero di scappare di casa e andare in un luogo...
Era arrivato il giorno tanto atteso ma io non mi sentivo del tutto pronta.
Sentii il rumore della sveglia che mi ripeteva continuamente che erano le 8 del mattino ma io, come ogni giorno, disattivai la sveglia e appena guardai il lato opposto dlla camera, cercai di riaddormentarmi.
Nemmeno il tempo di chiudere gli occhi che sentii un altro suono.
Il suono del campanello.
"Eh bastaaa! Non si può dormire in questa casa!!! Chiunque sia che abbia suonato può stare dietro la porta. Non ho intenzione di alzarmi. Non voglio prendere né la broncopolmonite né la febbre." dissi innervosita.
"Alzati scansafatiche! Ti devi preparare per il colloquio." mi ricordò mia sorella.
"No, oggi non c'è niente da fare. Oggi voglio solo dormire"
"Si certo, come no. Alzati subito se no non arriverai in tempo, dato che perdi sempre un'ora di tempo per prepararti"
Capii che non c'erano più possibilità di riaddormentarmi. Quindi decisi di alzarmi e di dirigermi verso la cucina con Mia.
Arrivate in cucina notammo che Jennifer non era da sola ma con un ragazzo che era a dir poco carino.
"Ehi, ma questo ragazzo così carino da dove salta fuori?" bisbigliai a mia sorella.
"Non so. So solo che la giornata è partita nel verso giusto." rispose concordando con me.
"Hai ragione, il buongiorno si vede dal mattino." dissi prima che Jennifer e il suo amico ci notassero.
"Guarda un po' chi abbiamo qui! Le due dormiglione!" disse Jennifer mentre versava il succo d'ananas in quattro bicchieri di vetro.
Notai subito dopo che la tavola era ben apparecchiata, cosa abbastanza strana dato che Jennifer ogni mattina fa colazione al bar per non arrivare in ritardo a lavoro.
Sulla tavola c'erano dei cornetti al cioccolato e alla marmellata, una crostata di ciliegie appena sfornata, ciotole piene di cereali di vari tipi, nutella con delle fette biscottate vicino e una brocca piena di latte posizionata al centro della tavola.
"Comunque lui è Kevin" disse Jennifer girandosi verso il ragazzo attraente.
"Il suo fidanzato" finalmente il ragazzo disse qualcosa da quando eravamo tutti in cucina.
"Sì, esatto. Loro sono Sophie e Mia." ci presentò prima indicando me e poi mia sorella.
"Piacere" rispondemmo all'unisono.
"Piacere mio" continuò Kevin.
Kevin era un ragazzo davvero gentile, allegro e scherzoso. Aveva i capelli mori e un po' scompigliati, gli occhi azzurri ed era inoltre abbastanza alto. Un po' di barbetta spuntava dalle sue guance e dal suo mento e, forse, era questa la cosa che lo rendeva davvero sexy. Indossava una maglietta bianca con dei jeans blu chiari e un paio di Nike.
Dopo esserci presentati, iniziammo a fare colazione tutti insieme.
Dopo aver finito di fare colazione, corsi subito in bagno a farmi una doccia veloce.
Ma non fu del tutto veloce perchè ci rimasi per più di 15 minuti.
Uscita dalla doccia mi misi l'accappatoio, mi lavai i denti, mi asciugai i capelli e successivamente li raccolsi in una coda alta.
Andai in camera dove trovai mia sorella pronta ad aiutarmi a scegliere cosa indossare per il colloquio.
Optammo per un paio di pantaloni stretti bianchi, una camicia blu e delle converse color jeans.
Decisi di indossare anche una collana argentata che arrivava fino al petto ed un paio di orecchini da abbinare.
Mentre stavo indossando l'orologio, diedi un'occhiata all'orario e vidi che si erano già fatte le 9.
Chiesi a Mia di truccarmi in modo semplice e veloce.
Stese un po' di fondotinta che fissò con della cipria e un velo di correttore sulle occhiaie. Passò alle labbra stendendo uno strato di matita color rosa chiaro, quasi simile a quello della mia carnagione. Ed infine concluse il trucco applicando un po' di matita nera sulla parte inferiore degli occhi e un po' di mascara sulle ciglia.
Fui pronta in soli 10 minuti e subito scattai verso la porta d'ingresso, presi le chiavi della macchina di Jennifer e mi avviai verso la Relax&Beauty.
Non riuscivo a non pensare alla telefonata di mio padre e a ciò che mi aveva detto.
E se ho sbagliato tutto? Forse non dovevamo andarcene via..
Se non ce ne fossimo andate a quest'ora nostra madre non sarebbe all'ospedale.
Mio padre sembrava davvero sofferente a telefono..
E se fosse cambiato in questi giorni? E se si fosse pentito di tutto ciò che ci ha fatto?
"Signorina.." mi richiamò la selezionatrice, distogliendomi dai miei pensieri.
"Si, mi scusi. Mi chiamo Sophie Evans, ho 19 anni e vengo da Puerto Vallarta, in Messico."
Muta.
Non sapevo più cosa dire.. sembrava che tutto quello che mi ero preparata non fosse servito a nulla perchè non ricordavo proprio niente. Solo la telefonata di mio padre.
"Hai avuto esperienze in questo campo lavorativo?"
Aspettai 5 minuti prima di rispondere.
La signora mi guardava in un modo strano.
"Ehm.. l'anno scorso feci un corso per massaggiatrice durante l'estate."
"Va bene, le faremo sapere. Grazie." concluse la selezionatrice.
"Grazie a lei. Arrivederci."
Uscii dalla stanza, salii in macchina e ritornai a casa.
