Il caso di Rosa Sanchez

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La polizia di Tucson, Arizona, non trovò mai una spiegazione logica per quel che accadde a Warren Avenue la notte del 19 luglio 1998.

Rosa Sanchez, una messicana di 41 anni, abitava in quella strada da quando era nata ed era già nota alle forze dell'ordine per disturbo alla quiete pubblica: fervente cattolica, aveva iniziato a bussare di porta in porta per elargire opuscoli religiosi che realizzava in casa, chiedendo offerte per un delirante progetto sull'edificazione di una nuova comunità cristiana che avrebbe capeggiato lei stessa. Quando qualcuno si dimostrava poco interessato, Rosa Sanchez diventava isterica: in alcuni casi arrivò a rompere la lunetta di una porta lanciandovi una scarpa. Altre volte chiamò la polizia per futili motivi, come quando pretese l'intervento delle forze dell'ordine nel vedere due omosessuali baciarsi su una panchina di fronte alla sua abitazione. Nubile, senza parenti, Rosa Sanchez viveva tutta sola nella sua casa piena di oggetti e immagini religiose. Per vivere faceva la parrucchiera: aveva allestito un piccolo studio in una stanza, ma gli affari andavano male, perchè Rosa, oltre a non essere abile con le forbici e le tinte, durante il lavoro cercava sempre di convincere i clienti a dare un contributo alla sua causa e spesso si rifiutava di realizzare acconciature se le riteneva

'poco cristiane'

Alle 21.33 del 11 luglio al 911 arrivò una chiamata di Rosa Sanchez: la donna, piuttosto inquieta, aveva riferito che "un estraneo la stava spiando dalla finestra della sua stanza". La centrale di polizia mandò due agenti. Rosa li accolse in camicia da notte, turbata, e li condusse al piano di sopra. La finestra dalla quale Rosa giurava di aver visto la sagoma di un uomo si trovava a circa sei metri dal suolo: l'unico modo in cui qualcuno sarebbe riuscito a spiarla da lì, sarebbe stato arrampicarsi su per la grondaia e sporgersi verso la finestra, che si apriva vicino all'angolo della casa. Tuttavia il terreno era bagnato e nessuna impronta era visibile nel fango. Rosa pretese che i due agenti rimanessero a sorvegliare la casa, ma i poliziotti si limitarono a rassicurarla, dicendole che sicuramente aveva visto male. Rosa Sanchez si arrabbiò molto, ma non poté far altro che rientrare.

Due giorni dopo, alle 22 esatte, Rosa Sanchez fece una seconda telefonata.

"È tornato!" urlò all'operatore, sconvolta dalla paura." L'uomo dell'altra volta è qui! L'ho visto seduto sul davanzale della mia finestra!

La donna era isterica e quindi fu mandata una pattuglia che si trovava nei pressi. Arrivati, videro che Rosa stava nel giardino, in lacrime, stringendo un crocifisso fra le mani. Gli agenti controllarono il giardino e la casa, dal seminterrato fino alla soffitta, ma non trovarono nulla che indicasse la presenza di un intruso. Rosa Sanchez acconsentì a tornare in casa e insistette a raccontare quel che aveva visto: disse che era andata a dormire quando si era svegliata di soprassalto. Girando il capo aveva scorto con chiarezza un uomo che stava seduto fuori dalla finestra e teneva una mano poggiata sul vetro. Rosa disse che "era una mano enorme con dita lunghe, le più lunghe che avesse mai visto". Riferì anche che aveva un cappuccio e dal cappuccio emergeva un muso lungo come quello di una capra, cosa questa che la portò a credere che quello non fosse un uomo, ma il demonio. Conoscendo i trascorsi della donna e la sua mania religiosa, i poliziotti non diedero molto peso a quella segnalazione. Fra l'altro, oltre al fatto che difficilmente qualcuno sarebbe riuscito a raggiungere la finestra, era anche improbabile che fosse riuscito a sedersi su un davanzale che emergeva di soli quindici centimetri dal muro. Rosa Sanchez supplicò gli agenti di restare, piangendo disperata, ma i due si congedarono.

Il giorno dopo, Rosa Sanchez chiamò padre Thomas, una delle sue poche conoscenze, chiedendogli di venire a benedire la casa, che credeva infestata da una presenza demoniaca. Padre Thomas acconsentì, più per tranquillizzarla che per essere stato convinto, e apportò una benedizione aspergendo acqua benedetta, soprattutto sulla finestra della stanza da letto.

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