Federico infilò la chiave di casa nella serratura e aprì la porta. Rimase un istante a guardare, come incantato, l'ingresso avvolto nel buio. Si riscosse, entrò e chiuse la porta delicatamente. Non accese la luce ma si diresse direttamente nella loro, no, sua (solo sua, ora) camera da letto. Sempre nel buio, si sedette sul bordo sinistro del letto matrimoniale (in realtà il suo lato era il destro, ma poteva interessare a lei, ora?).
Il suo sguardo, abituato ormai all'oscurità, fu attirato da un diario appoggiato sul comodino. Accese la luce sul comodino e lo prese, come se si trattasse di un oggetto di cristallo che alla minima pressione si sarebbe potuto rompere. Lo appoggiò sulle gambe, osservandolo per qualche momento. Sulla copertina vi era una dedica: a Federico. Poi, lo aprì a una pagina a caso.
Quando riconobbe la grafia di Laura, il peso allo stomaco si acuì e il nodo alla gola si fece così stretto che temette (o quasi sperò) di soffocare. La testa lanciava stilettate di dolore e tutto e niente vorticava nella sua mente. Le lacrime trattenute fino ad allora cominciarono a rigargli il volto e lui scoppiò in un pianto che sapeva di sale e di uno strazio che lo corrodeva da dentro. I singhiozzi soffocavano i lamenti. Un irrazionale panico lo invase quando, a causa delle lacrime, non riuscì a leggere le righe sul diario.
Si strofinò e sfregò le mani sul viso, tentando di riconoscere qualche parola.
7 febbraio 1992
Tra una settimana c'è San Valentino! Vorrei andare a cena fuori, insieme a Federico. Conoscendolo starà organizzando qualcosa. Mentre scrivo, lui è in cucina a imparare qualche manicaretto. Dallo sferragliare delle pentole, deduco che non sa neanche da dove cominciare...
Federico tornò qualche pagina indietro, sfogliando delicatamente. Quando lesse la data il cuore saltò un battito.
28 dicembre 1991
Oggi è l'anniversario del nostro matrimonio! Due anni con la persona con cui passerei volentieri anche i prossimi due secoli. O due millenni. Vorrei vivere per sempre solo per stare insieme per sempre! Con Federico, ho toccato una felicità che non credevo mi sarebbe mai appartenuta. Lo amo. E glielo ripeto sottovoce mentre ci abbracciamo, glielo canticchio stonata (anche se Federico mi dice che sono intonata ma io non gli credo) la mattina, glielo sussurro quando facciamo l'amore la notte. Sembro un'adolescente. E io lo amo e lui ama me. Ed è bellissimo. Sembra distare in un sogno, vivere in una realtà evanescente dai contorni indefiniti e dai colori offuscati. Ma non è un sogno, è la realtà. È la vita. La mia vita.
31 dicembre 1991
Capodanno! Il 1992 ci riserverà sorprese? Chi lo sa. Saranno sorprese buone, me lo sento. Anche se non fosse così, anche se si presentassero ostacoli, so che non sarei sola. Ho Federico, ho le mie amiche e tutti quelli a cui voglio bene. Ieri mio cugino mi ha detto che ha paura del domani. Da quando si è lasciato con Antonietta, non riesce più a fare nulla. Sono andata a trovarlo per accertarmi che stesse bene e sì, si sta riprendendo, credo. Mi ha detto che lei era la sua metà e che senza di lei non esiste.
Mi ha fatta pensare al fatto che io, se cancellassi dalla mia vita Federico, non sarei più Laura. O, almeno, non sarei la Laura di adesso. Al mio posto ci sarebbe un'altra persona. Ed è un pensiero terribile da fare nell'ultimo giorno dell'anno.
Comunque, festeggeremo Capodanno da alcuni amici. In questo momento sono in automobile e sto andando a casa di Valeria. Sarà un 1992 unico e fantastico, me lo sento. Magari ci scappa che divento mamma, chi lo sa!
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Ritagli & Frammenti - raccolta di storie brevi
Short StoryQuesta raccolta immaginatela come un collage, disordinato e senza un tema, di ritagli sbilenchi e frammenti spezzati. Una serie di storie, alcune brevi, altre più lunghe, alcune commuoventi e tristi, altre allegre e con un finale a sorpresa.